“Le strade di Morgan”
Un colosso di Hollywood: lui è Morgan Freeman, uomo – e attore – dalle mille sfaccettature. Attore e regista che, sul grande schermo, non passa mai inosservato. Andiamo a leggere la sua storia.
Morgan Freeman, figlio di un barbiere e di una donna delle pulizie, è nato a Memphis il 1° giugno 1937. Da bambino si spostò frequentemente, con la famiglia, tra il Mississippi, l’Indiana e l’Illinois. Il padre morì di cirrosi epatica nel 1961, lasciando un vuoto nel giovane (ma non più giovanissimo) Freeman. Facciamo un passo indietro: quando Morgan aveva solo 8 anni iniziò a calpestare il palcoscenico interpretando la parte di protagonista in una commedia messa in scena dal teatro della sua scuola. A 12 anni vinse un concorso statale per recitare in radio e la sua strada, ormai, sembrava ben delineata. Eppure… Eppure nel 1955 Morgan decise di lasciare lo spettacolo abbandonando la Jackson State University scegliendo la carriera di meccanico nella Us Air Force. Una scelta inaspettata da parte di chi, già in tenerissima età, aveva dimostrato ampio talento nella recitazione.
Negli Anni 60 si trasferì a Los Angeles lavorando, per mantenersi, come impiegato. Ma la sua vera passione, mai sopita, affiorava di continuo; per esempio il ballo: Morgan, in quegli anni, fece anche il ballerino sulle piste della Grande Mela.
Pochi anni dopo debuttò in teatro (quello vero, non più quello della scuola…) e ottenne poi una particina nel film “L’uomo del Banco dei pegni”. Ci siamo: il vero Morgan comincia a prendere forma; il Morgan Freeman che tutti conosciamo, capace di vestire i panni del carcerato (Le ali della libertà), dell’autista (A spasso con Daisy), di Lucius Fox e anche… dell’Onnipotente (Una settimana da dio). La “galleria” è ancora lunga e ricchissima di figure mirabilmente interpretate e “costruite” da Morgan. Interpretazioni premiate con il Goden Globe nel 1990 e con l’Oscar nel 2005; ma le candidature sono state ben più di due; la prima negli Oscar? Nel 1988, miglior attore non protagonista per Street Smart – per le strade di New York.
La strada di Morgan Freeman è ancora lunga e promette – ancora – moltissime sorprese.
Morgan Freeman pur nascendo in una famiglia umilissima e nonostante le dure prove riservategli dalla vita, ha lavorato sodo, con caparbietà e sacrificio, per costruire il suo destino. Voi ne sareste capaci?
“Regina stellare”
L’abbiamo vista nelle vesti di una ragazza assetata di giustizia, verità e vendetta o in quelle di una ballerina tormentata. Ma è sempre lei, la splendida Natalie Portman. Ma la bellezza non è l’unica “responsabile” del suo successo: leggere per credere.
Natalie Portman, attrice, regista e modella è nata a Gerusalemme il 9 giugno del 1981. All’età di tre anni si trasferì con la famiglia prima a Washington poi a Syosset, cittadina nei pressi di New York dove seguitò a coltivare la sua passione per la danza, passione nata in lei all’età di sei anni. Come accaduto a molti altri, la sua carriera, il suo “trampolino” fu rappresentato dalla moda: dopo numerose sfilate come “modella bambina”, fu notata dal regista francese Luc Besson che nel 1994, sfidando lo scetticismo di molti, la sottopose a un provino – dall’esito più che positivo – per la parte di co-protagonista in “Léon”. Pur senza alcuna esperienza di recitazione, Natalie stupì tutti per la sua bravura e la sua naturalezza. “Léon” le dette un’ottima visibilità pur non consacrandola, non ancora, come star de cinema. In ogni caso, spinta dall’entusiasmo, si sottopose ad altri numerosi provini con, purtroppo, risultati poco soddisfacenti. Citiamo, in proposito, la sua prova in “Piccole donne (1994): Natalie piacque, ma non abbastanza. Fu lì che lei comprese che l’affermazione poteva arrivare solo lavorando sodo, con sacrificio e dedizione. Così per ben tre anni non apparve in alcuna pellicola per potersi dedicare anima e corpo allo studio e al teatro per affinare il suo talento; talento che, indubbiamente aveva ma andava instradato, perfezionato. Nel 1998 prese parte allo spettacolo teatrale “The Diary of Anne Frank” concludendo nel contempo la scuola e iscrivendosi all’Università di Harvard per studiare recitazione allo Stagedoor Manor – Performing Arts Camp. Tornò sul grande schermo entrando dalla porta principale impersonando la regina Amidala nella saga “Star Wars” di George Lucas, interpretazione che le garantì un posto stabile nell’Olimpo di Hollywood, aprendole la strada di una carriera ricca di film di successo.
Lei ci è riuscita…
Natalie Portman ha cominciato come aspirante modella ed è poi passata alla recitazione, ma per raggiungere il suo obiettivo ha dovuto darsi da fare armandosi di pazienza e determinazione. Voi ne sareste capaci?