“Jennifer: dalla tela al grande schermo”
Viso angelico e sobria eleganza sono le due principali caratteristiche di quest’attrice che la rivista People ha proclamato “donna più sexy di tutti i tempi”. Ma appeal a parte lei è una delle artiste più talentuose e pagate di Hollywood. Ecco a voi, signore e signori, Jennifer Aniston come non l’avete mai vista!
Jennifer Aniston, al secolo Jennifer Joanna Anastassakis, è nata a Los Angeles l’11 febbraio 1969; è attrice, regista e produttrice cinematografica. E’ celebre nel mondo intero per aver interpretato Rachel Green nella popolare sitcom televisiva “Friends” (1994-2004), ruolo che le è valso un Premio Emmy, un Golden Globe e uno Screen Actors Guild Award. Il suo personaggio è stato riconosciuto come uno dei “100 più grandi personaggi femminili in televisione negli Stati Uniti“.
Jennifer, di famiglia greca, è figlia d’arte. Quando aveva appena undici anni dovette assistere al divorzio dei suoi genitori; restò con la madre e, senza farsi sopraffare dallo sconforto, intraprese gli studi alla Rudolf Steiner School.
Non tutti sanno che, giovanissima, decise di trasferirsi a New York alla ricerca di fortuna artistica. Qui si iscrisse alla New York’s High School For The Performing Arts diplomandosi nel 1987. Ma inaspettatamente la prima arte che intraprese, con discreto successo, fu quella della pittura. Già, Jennifer se la cava – e se la cavava – anche con il pennello: già a undici anni espose un suo quadro al Metropolitan Museum of Arts.
Ma la tela non poteva bastarle: la sua aspirazione, fin da piccola, era di diventare attrice; quella la strada che voleva percorrere. Strada che, con determinazione, seguì.
Trasferitasi a Hollywood, dove convisse con altri aspiranti attori, si sottopose a un gran numero di audizioni lavorando, per mantenersi, in un Fast Food. Tra un provino e l’altro ottenne delle piccole parti in alcune produzioni Off-Broadway fino a che, nel 1989, debuttò nella serie tv “Molloy”, conquistando un ruolo fisso. A seguire, altre piccole apparizioni in altri serial tra i quali “Viaggio nel tempo”. E siamo ancora alla gavetta o, meglio, l’inizio della gavetta: del successo, per anni, non vide neppure l’ombra; fino a che non ottenne il ruolo di Rachel Green nella sitcom “Friends”. Ruolo che le fu assegnato dopo una drastica cura dimagrante; anche questo lo sanno in pochi: Jennifer, anni fa, era piuttosto… in carne! “Friends” riscosse un enorme successo e il personaggio di Rachel fece breccia nei cuori di milioni di spettatori.
Tra un episodio e l’altro Jennifer, inarrestabile ambiziosa, per cavalcare l’onda prese parte a numerose pellicole di basso costo. Tutta questa determinazione la porterà ad essere riconosciuta e apprezzata non solo come la ragazza leale e comica di “Friends”. Il successo comincia a delinearsi: venne scritturata nel 2003 per il film “Una settimana da Dio” al fianco di Jim Carrey, campione d’incassi negli Usa e non solo. Da quel momento la strada verso il successo non si è più fermata.
Jennifer Aniston è partita dal basso. Era una ragazza come le altre, anzi la reputavano “cicciottella” e quindi inadatta per sfondare… Invece la determinazione, l’impegno, la passione hanno fatto la differenza.
“Jim Carrey: si può sognare anche firmando assegni”
In questo numero abbiamo l’onore di raccontarvi la controversa, squilibrata e meravigliosa storia di uno degli uomini che più di altri ha conquistato il pubblico con le sue interpretazioni fuori dagli schemi e con la sua personalità a dir poco originale. Ecco a voi Jim Carrey come non lo avete mai visto.
Jim Carrey nasce il 17 gennaio 1962 in Canada; il suo nome completo è James Eugene Redmond.
Non tutti sanno che dietro i suoi sorrisi vi sono mille storie di delusioni e momenti bui. Nacque in una famiglia economicamente disagiata costretta a vivere nei sobborghi di Toronto e, per qualche tempo, addirittura abitando in un furgone.
A 15 anni Jim, per sostenere la famiglia, si mise a lavorare come custode in una fabbrica; il suo obiettivo (forse un tantino ambizioso): guadagnare dieci milioni di dollari entro il 1995.
In ogni caso, chi ha conosciuto il piccolo James lo ricorda come un ottimo commediante, un attore nato; perciò, già a 10 anni, spedì il suo curriculum al “The Carol Burnet Show”. Lui sognava, già allora, di fare il comico e una volta lasciati gli studi alla Trinity Catholic School, a sedici anni decise di “buttarsi” imitando i personaggi famosi nei club. Il riscontro, seppure minimo, fu positivo tanto che un anno dopo decise di trasferirsi a Los Angeles per inseguire i suoi sogni.
La strada, a 17 anni, gli parve tutta in salita ma, dopo poco tempo, si aprì il primo spiraglio di luce: Rodney Dangerfield notò Jim in uno dei suoi show e ne fu entusiasta, tanto da portarlo a partecipare a un provino per il Saturday Night Live. Purtroppo, nonostante le aspettative, non superò quel provino.
Stiamo parlando, ricordiamolo, del grande Jim Carrey; non è quindi neppure necessario affermare che questo smacco lo spinse a migliorare e migliorarsi sempre più: continuò a ripetersi che le difficoltà sono semplicemente un momento, un passaggio necessario ma –una volta famoso – le frustrazioni diventeranno un ricordo. Per questo insistette con i provini fino ad esordire in un programma tv che riscosse un medio successo. Dopo ben due anni ottenne il ruolo di protagonista in una commedia Horror.
Fin qui il successo era ancora un miraggio; ma Jim era un osso duro, non si arrese mai.
L’episodio più eclatante della sua vita viene rappresentato dalla scena che lo ritrae su una collina dalla quale si ammira il panorama di Los Angeles, dove lui sottoscrive un assegno di 10 milioni di dollari immaginando la sua vita, di lì a qualche anno, piena di successi e gloria.
Non molti anni dopo, in una data non lontana da quella indicata sull’assegno, Jim Carrey firmò il contratto per interpretare la parte di protagonista in The Mask, film che lo spedi, finalmente, nell’olimpo di Hollywood.
Jim è partito dal basso. Ha inseguito il suo sogno per anni, tanti anni, senza mai smettere di crederci, senza smettere di lottare neppure quando la sua vita, a causa delle difficoltà economiche, sembrava dargli tutt’altro messaggio.