Il sesso fa bene allo sport e… all’aritmetica!
La formula latina “mens sana in corpore sano” viene oggi associata all’interconnessione tra benessere fisico e psicologico; due facce della stessa medaglia. In quanto organismi biologicamente sessuati il nostro equilibrio psicofisico non può d’altronde prescindere dalla salute e dal benessere sessuale.
Fin dal 1974 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha posto attenzione sulla salute sessuale in quanto “parte integrante della salute e del benessere dell’individuo” e l’ha definita come uno “stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità”.
In netto contrasto con tutto ciò il sesso è stato storicamente associato al vizio e alla trasgressione. L’essere dediti al piacere sessuale è stato contrapposto ai principi di integrità morale che orientano una condotta sana e morigerata. È in questo senso significativo il classico modello dello sportivo che non beve, non fuma e non fa sesso prima di una competizione. Se non vi è dubbio che alcol e fumo siano particolarmente dannosi per la salute e per la performance sportiva (N.B. anche per quella sessuale) non vi è invece alcun motivo di accomunare il sesso a queste condotte nocive e considerare l’astinenza sessuale come un qualche tipo di valore.
Ad oggi non esistono prove scientifiche che dimostrino un impatto negativo dell’attività sessuale sui risultati sportivi. Eppure nell’immaginario comune è ben radicata l’idea dei giocatori di calcio in ritiro, lontani da mogli e fidanzate per assicurare un periodo di castità prima della partita. La stessa parola “ritiro” rimanda in effetti a una terminologia religiosa, confermando una certa confusione tra esigenze di preparazione atletica e convinzioni moralizzanti. Per quanto la scienza abbia ormai chiarito l’equivoco molti coach continuano a imporre questo tipo di disciplina ai loro atleti. Viene in mente l’iconico film “Rocky” in cui l’anziano e saggio allenatore avvisa il pugile ammonendo: “le donne indeboliscono le gambe!”.Con qualche nozione di neurofisiologia potremmo spiegare al vecchio Mickey che non sono le donne a “indebolire le gambe” ma semplicemente gli effetti rilassanti delle endorfine che accompagnano un buon orgasmo. Ammettiamo che si tratta di una condizione di pace con il mondo che può non essere ideale per affrontare una gara con “gli occhi della tigre”, ma questo effetto tende naturalmente a sfumare nell’arco di due o tre ore (ahinoi!) lasciando il posto a un nuovo e rinnovato vigore.
Un rapporto sessuale consuma in realtà una quantità esigua di energie e può al contrario offrire diversi benefici allo sportivo. La sera prima della competizione il sesso, non solo è del tutto innocuo, ma può anzi rivelarsi un toccasana per allentare eventuali tensioni e ansie da prestazione. Va da sé che una notte di sesso ha le sue controindicazioni se comporta una privazione delle necessarie ore di sonno, ma questo varrebbe per qualsiasi altra attività nottambula. Il riposo notturno è fondamentale sia nel restituire le energie e la vitalità sia nello stimolare la produzione di testosterone, ormone che predispone a un atteggiamento più energico e competitivo. In passato si pensava che all’appagamento sessuale corrispondesse proprio un abbassamento dei livelli di testosterone e di conseguenza una minore carica e performance agonistica. La ricerca ha invece evidenziato come al contrario un’attività sessuale regolare stimoli la produzione di testosterone e sia invece l’astinenza prolungata a ridurla.
Un’altra convinzione radicata è quella che il sesso interferisca sulle performance mentali riducendo la concentrazione e l’attenzione nello sport quanto nello studio e nel lavoro. Anche in questo caso la ricerca ci rassicura rilevando l’esatto contrario: una più frequente attività sessuale sembra migliorare la concentrazione ed è risultata favorire performance intellettive come il tenere un discorso in pubblico o risolvere un problema di algebra. Si pensa che ciò possa essere spiegato attraverso gli effetti dell’ossitocina.
Il sesso, e in particolare la masturbazione, sono stati inoltre ritenuti nemici di una buona memoria. È vero che un orgasmo memorabile può farci temporaneamente dimenticare tutto il resto e in alcuni casi sono riportati persino dei veri fenomeni amnestici. Si tratta però di un effetto temporaneo e anche in questo caso scopriamo che una sana e regolare sessualità può migliorare la memoria stimolando aree del cervello ad essa dedicate come l’ippocampo.
Dunque il sesso fa bene alla salute, fa bene allo sport, fa bene alla mente e a tanto altro. Ciò non lo rende una panacea ma conferma semplicemente il suo essere una componente fondamentale della nostra natura e del nostro equilibrio psicofisico. Più che tra i vizi dovremmo imparare ad annoverare il sesso tra le virtù e tra i principi di una vita sana e salutare.