IL CORAGGIO DI CREDERE NEI SOGNI
DOPO LE TANTE COLLABORAZIONI CON ATTORI D’OLTREOCEANO E UNA CARRIERA ORMAI DECENNALE, ABBIAMO AVUTO IL PIACERE DI INTERVISTARE SALVATORE ESPOSITO PER PARLARE DEI SUOI ULTIMI FILM E DEI SUOI ROMANZI. E POI ANCORA DELLA SUA FORTE ATTITUDINE NEI CONFRONTI DELLA VITA, RICORDANDO AI GIOVANI L’IMPORTANZA DI ESSERE SÉ STESSI, NONOSTANTE LE TANTE AVVERSITÀ CHE LA VITA PUÒ PRESENTARE.
A cura di ABRHAM BISIGNANO
Partiamo subito dai tuoi ultimi film: com’è stato collaborare con grandi attori, ma soprattutto che emozioni ti ha lasciato?
La vita mi ha riservato tante sorprese: ho avuto il piacere di lavorare con attori di spessore internazionale e di qualità eccezionale, e quando hai la fortuna di poterlo fare hai la possibilità di crescere tanto come attore, sia a livello personale, sia a livello professionale e umano. Lavorare con Gerard Buttler, o ancora Anthony Hopkins e Jessica Alba, è stata un’esperienza unica; sono tutti dei grandi professionisti, che non si risparmiano mai a livello attoriale. È stata una bellissima possibilità, dove ho conosciuto e sto ancora conoscendo splendide persone e grandissimi attori. Poi dal punto di vista emotivo è inevitabile che siano sempre giorni intensi, perché non sai mai cosa può succedere e cosa aspettarti; però questo è stato davvero importante per me proprio per crescere a livello personale, preparandomi al meglio e provando a fare il mio lavoro al massimo delle mie possibilità.
Citavi Gerard Buttler. Che film ci dobbiamo aspettare da questa collaborazione?
A chiunque abbia visto la prima parte de ‘’Nella tana dei Lupi’’ posso dire che non resterà deluso, perché vedrà tante novità, a partire banalmente dall’ambientazione, che sarà in Europa. Poi Gerard, come ho già detto, non si risparmia mai e dà sempre il 100% sul set, stimolando tutti e me compreso a dare il massimo. Questo secondo capitolo uscirà il 6 marzo, e qui Gerard Buttler interpreta sempre il poliziotto sui generis che abbiamo già conosciuto. Però a questo giro i colpi di scena non mancheranno, con Gerard Buttler che non darà più la caccia a Donnie Wilson, diventando anzi suo alleato per escogitare un grande colpo. Per il resto non vi anticipo altro, ma sono sicuro che apprezzerete molto questo progetto.
Parlando sempre dei tuoi ultimi progetti non possiamo non citare ‘’Piedone’’, la miniserie distribuita nello scorso anno da Sky. Che emozione è stata recitare in uno dei titoli cult di Bud Spencer?
Un’esperienza bellissima e rischiosa allo stesso tempo, perché non sapevamo come il pubblico avrebbe reagito a ritrovare Piedone dopo quaranta anni, in una Napoli completamente differente e ovviamente senza Bud Spencer. È stato un rischio, ma un’esperienza molto produttiva, dove abbiamo fatto degli ottimi numeri. Questo ci ha sicuramente dato grandi speranze anche per la seconda stagione, alla quale stiamo già lavorando. Un’esperienza meravigliosa, dove ci siamo divertiti ma soprattutto emozionati, nello spirito di quella che è un po’ la serie alla fine.
Ci dicevi poi che stavi lavorando ad un grande progetto con Anthony Hopkins, cosa dobbiamo aspettarci da “Maserati’’?
Il film con Anthony Hopkins è sicuramente uno dei progetti che mi sta più catturando ultimamente; un progetto internazionale dove raccontiamo la fondazione della casa automobilistica, e dove andrò ad interpretare Bindo, uno dei fratelli Maserati. Il cast in questo caso è stellare, con Jessica Alba e Andy Garcia. È sempre bello confrontarsi con professionisti di questo tipo e di questa portata: un’emozione unica e irripetibile.
Oltre ai film però sappiamo anche che scrivi, parlaci un po’ dei tuoi lavori…
Il mio terzo romanzo da poco uscito, “Le streghe di Lourdes’’, chiude la prima trilogia “delle streghe’’, iniziata con “lo sciamano’’, seguita poi da ‘’eclissi di sangue’’ e conclusa proprio con “Le streghe di Lourdes’’. Adesso sto cercando di mettere in piedi un film proprio a partire dal primo romanzo, con la speranza di poter portare sullo schermo tutta la trilogia. La trama della trilogia delle streghe è molto interessante e parla di questo profiler, esperto in crimini esoterici e satanici, che avrà a che fare con dei serial killer. Questo però inevitabilmente lo porterà a scoprire anche degli elementi del suo passato, scoprendo di essere anche lui il figlio di una strega. Nel secondo romanzo si metterà quindi alla ricerca delle sue origini, giungendo in Galizia, dove avrà a che fare con un altro serial killer. Nel terzo romanzo arriverà poi a Lourdes, dove scoprirà di questi sacrifici esoterici, e si renderà conto che tutto questo ha un motivo e una spiegazione ben precisa, che alla fine del libro verrà spiegata.
E invece per il futuro che piani hai?
Per il momento nulla di concreto, seppur ci siano tanti progetti top secret, dei quali ovviamente non vi posso parlare e non vi posso dare anticipazioni, ma sono certo che ne vedrete delle belle.
Spostiamoci adesso su di te invece: che persona ti definiresti fuori dallo schermo, ma soprattutto qual è il tuo atteggiamento nei confronti della vita?
La mia attitudine è sempre stata positiva, cerco sempre di andare oltre ai problemi, anche se sembrano irrisolvibili. Ho avuto la fortuna di diplomarmi in lingue, e devo dire che è stato sicuramente importante per me, perché mi ha permesso di mantenere un’attitudine e un approccio alle lingue differente, anche ‘’sperimentando’’ a livello attoriale con lingue diverse, come il serbo e il tedesco. In questo senso, l’approccio che ho acquisito fin da giovane allo studio delle lingue mi è stato molto utile. Ma aldilà delle lingue, c’è uno studio continuo, e questo per me fa la differenza tra un attore e un grande attore, ricordando che il talento ovviamente rappresenta una componente fondamentale.
Il tuo pubblico, anche grazie ai tanti progetti a cui hai preso parte, è fortemente composto da giovani. Che consigli daresti loro, alla luce anche di quello che è stato il tuo vissuto?
Ai giovani dico solo di formarsi e studiare, ma anche di non darsi mai per vinti e avere il coraggio di osare e di saper osare; una cosa che vale per la carriera attoriale, ma in generale per qualsiasi lavoro che si può svolgere nella vita. Un vero e proprio modo di porsi nei confronti della vita stessa, che mi piace trasmettere a chi mi sta intorno. Poi una cosa che mi piace sempre rimarcare a tutti, e ai giovani soprattutto, è il senso profondo di essere sé stessi in un mondo così diverso e variegato, non aspirando ad essere qualcosa che non si è, ma anzi puntando sempre su ciò che di bello ogni persona possiede.
Pensi che ai ragazzi manchi la voglia di fare, o i problemi sono da ricercare in altro?
Parto col dire che è importante non cadere nell’errore di colpevolizzare i ragazzi, ricordandoci che spesso e volentieri il compito di infondere speranza e coraggio spetta soprattutto a noi adulti. Sta a noi cercare di infondere in loro la voglia e la volontà di applicarsi al 100% in quelle che sono le proprie sfide quotidiane. È ovvio poi che le difficoltà ci sono sempre state e, probabilmente, sempre ci saranno. Ma il mio consiglio per i giovani è di cercare dentro loro stessi il sogno che hanno avuto fin da bambini. Cercare di custodirlo e proteggerlo dalle circostanze che il mondo gli presenta quotidianamente, coltivandolo giorno dopo giorno, perché proprio quel sogno rappresenta una possibilità unica e irripetibile per elevarsi e crescere umanamente, per ambire ad essere ciò che si vuole, e non ciò che la società ti impone di essere.