RITRATTO DI DONNA:”Veronica Amati”

“Le donne cha hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza”. Sono parole di Rita Levi Montalcini che oggi, nell’epoca dei selfie, dei ritocchi e dell’immagine al di sopra di tutto sembrano cadere nel vuoto. Fortunatamente non è per tutte così: in ogni numero vi presenteremo alcune donne che hanno idee, progetti, passioni. Più che apparire fanno; più fanno e più sono donne. È così anche per Veronica Amati.

“Destinazione sogno”

Veronica Tasciotti in Amati. Si dice così no? Non c’è dubbio, quando “lei” si prende “lui”, sull’altare o altrove, si dice e si fa così. Si fa che lei entra nella vita di lui e lui in quella di lei. Si fa che lui e lei si prendono e si riprendono in una eterna rincorsa verso un amore che può durare anche tutta la vita; qualche volta, succede, dura un po’ meno; o anche molto meno. Ma il punto non è questo.

Il punto è che la corsa – e la rincorsa – verso l’amore che tutti abbiamo sognato si deve poi suggellare in qualche modo. Uno dei “modi” è appunto quello di guardarsi negli occhi e dire – dirsi – “Sì”. Sì lo voglio, sì lo vogliamo; sì, lo facciamo, sì ci sposiamo.

Fin qui nulla di nuovo. Ci fermiamo? No, il viaggio comincia adesso. Già, perché c’è anche chi, per sposarsi, vuole partire prima. Viaggio di nozze? No, il viaggio sono le nozze: il viaggio siamo io e te, lei e lui che, per dire sì, vogliono allontanarsi da casa di almeno tremila chilometri; macché tremila, almeno quattromila. Macché quattromila…

Per esempio sposarsi in Italia. Ecco, siamo arrivati. All’altare? No, alla notizia: il Belpaese è un’ottima location per sposarsi, soprattutto per gli stranieri.

Chiudiamo la parentesi (una parentesi fin troppo lunga) e torniamo a Veronica; Veronica Tasciotti moglie di Edmondo Amati, uomo di cinema, uomo di spettacolo.

Ma noi qui si parla di (e si parla con) Veronica. E lo spettacolo continua. Uno spettacolo che Veronica “confeziona” per tutti coloro che vogliano giurarsi amore eterno in un contesto, e in un’atmosfera, indimenticabili.

Wedding Planner? Non solo. Veronica si è specializzata nel “Destination Wedding” e il suo brand (Veronica Amati, manco a dirlo) è oggi, in Italia, uno dei più accreditati e celebri. Certo, anche in questo settore fioccano i tentativi di… imitazione. Ma non c’è niente da fare, con lei non attacca.

Perché l’agenzia si chiama Veronica Amati e non Veronica Tasciotti? “Ho scelto così – ci dice –, forse anche per amore. C’è anche dell’altro: la traduzione cinese di Veronica Amati è “grande amore”. Meglio di così…!”.

Raccontaci un po’ della tua storia.

“La mia storia comincia con una laurea in Lingue e civiltà orientali, addì 1997. Studiavo cinese quando nessuno lo faceva e – soprattutto – l’ho studiato in tempi nei quali tutti ritenevano che quella lingua, professionalmente, non aveva nessun valore”.

Poi le cose – lo sappiamo– sono andate diversamente. Sia per il cinese (che oggi è una lingua capace di aprire porte e portoni) sia per Veronica.

Le cose sono andate, per esempio, che il Giappone arrancava e la Cina cresceva. Una Cina creativa, aperta ai mercati e sempre più competitiva. Veronica ci andrà anche a vivere per un anno, da quelle parti. Il tempo passa, da cosa nasce cosa; Veronica torna in Italia per gestire la filiale milanese di un’azienda di organizzazione eventi di Shangai. Poi decide di mettersi in proprio. Poi…

Poi?

“Poi qualcosa iniziò ad andarmi stretto. Facevo organizzazione eventi di alto livello ma mi prendevano, comunque, per una “fornitrice” di hostess. Clienti importanti, eventi internazionali…. Però, ripeto, qualcosa andava stretto, comprese le ragazze che avevo assunto: a poco a poco sembrava che a comandare fossero loro, loro mi dicevano cosa fare e cosa non fare. Una mattina mi alzai e mi dissi: io posso; io, se voglio fare una cosa, la faccio. Punto”.

Punto; e virgola. Dietro la virgola c’è tutto il resto; c’è la Veronica di oggi, destination wedding di prim’ordine.

“Matrimoni per gli stranieri, sì. Ma il mio valore aggiunto è il cinese. Perché la Cina l’ho “studiata” bene, fin troppo. Ho studiato i loro matrimoni, come e dove li fanno da noi, come li vogliono e come non li vogliono. Qui nessuno sa come si trucca una sposa cinese, come va fotografato lo sposo… Ho imparato tanto, talmente tanto che ho potuto insegnarlo come wedding travel coordinator”.

Veronica è la prima destination wedding planner “certificata” in Italia.

L’amore altrui da “incorniciare” per mestiere. E tu? Come vivi il tuo? Come lo comunichi al tuo compagno di vita?

“Parlo poco, l’amore lo dimostro con i fatti. Le coppie, si dice, vanno in crisi quando arriva il primo figlio. Il nostro è arrivato sette anni fa ed io mi dico che ne ho due; due figli, uno di sette e l’altro di quarantasette anni…! Scherzi a parte, amare è anche molto difficile. Credo che l’elemento più importante sia l’indipendenza. Mai farsi condizionare. Indipendenza, stima e rispetto.

Tante soddisfazioni e tanto duro lavoro. Sacrifici? Rinunce?

“Per me non esistono domeniche, si lavora di giorno, di notte, sempre. Le persone che ho “sposato” vogliono restare in contatto, ti mandano l’ecografia del figlio. Vorresti lavorare con distacco ma poi non ce la fai, entri nella famiglia, nelle famiglie, nelle loro dinamiche, nei loro problemi e nelle loro gioie. Una gran fatica, senza dubbio. Ma anche un mondo irripetibile e mai avaro di sorprese”.

Se avessi il potere di cambiare qualcosa nel mondo, cosa cambieresti?

“Mi piacerebbe che il mondo, tutto, si voltasse a guardare i bambini; partire da loro. I bambini dicono tutto, hanno occhi diretti. Nei loro occhi c’è il futuro, noi lo dobbiamo “leggere”. Bambini e poi uomini e donne. La donna è un po’ meglio, per me. Quando seppi che mio figlio era maschio ci rimasi male, meglio le donne, mi dissi. Ora lui è il mio amore più grande e, in quanto bambino, è il mondo che ci guarda. Il mondo di oggi e di domani. Il mondo che ci parla e che noi dobbiamo imparare ad ascoltare”.

Bambini e bambine; poi le ragazze. Veronica lancia un chiaro messaggio anche loro: “Datevi da fare, mettete sul piatto il vostro valore aggiunto. I vostri sogni potete realizzarli molto prima di quanto immaginiate…!”.

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