“Le donne cha hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza”. Sono parole di Rita Levi Montalcini che oggi, nell’epoca dei selfie, dei ritocchi e dell’immagine al di sopra di tutto sembrano cadere nel vuoto. Fortunatamente non è per tutte così: in questa rubrica vi presenteremo donne che hanno idee, progetti, passioni. Più che apparire fanno; più fanno e più sono donne. È così anche per Mari Lugliolini
SONO UNA RAGAZZA ADULTA
Di Maria Cristina Del Cuore
L’incontro con Mari Lugliolini è stata una piacevolissima sorpresa.
Pur dichiarandosi una timida, sin dalle prime parole la nostra intervista si è subito trasformata in una bella chiacchierata tra donne, come se ci conoscessimo da sempre.
Da più di 20 anni Mari è l’assistente dell’Amministratore Unico degli Studios di Via Tiburtina, Daniele Taddei. Gli Studios hanno preso il posto degli ex Stabilimenti De Paolis, storico complesso di studi cinematografici e teatri di posa, set della più importante cinematografia italiana negli anni della “dolce vita”.
Mari come si svolge quotidianamente il tuo lavoro?
Che bella domanda. Sinceramente, riuscire a dare una forma a quelli che sono i miei compiti mi rimane un po’ difficile, sarebbe quasi riduttivo. Essere l’assistente personale di Daniele Taddei, “my big boss”, come lo chiamo io, oltre ad essere un privilegio è anche estremamente stimolante. Non c’è mai un giorno uguale all’altro. Lui è una fucina di idee alle quali poi dobbiamo dare forma. Sicuramente impegnativo e a volte, non lo nego, anche un po’ faticoso; ma per una ragazza come me, che come peggior difetto ha la facilità ad annoiarsi, questo è assolutamente stimolante
Credo che sia il segreto di un rapporto professionale che conta diversi lustri, stima reciproca, affetto e soprattutto “incastro caratteriale”, passami la licenza poetica.
Dall’inizio della chiacchierata la parola fortunata viene ripetuta più volte.
Sono un’inguaribile ottimista. La mia vita non è stata facile, a volte andare avanti è stata dura.
Il mio è un ambiente ancora molto maschilista, ma la passione verso il mio lavoro e la mia sensibilità mi hanno portata ad osservare con la giusta prospettiva le cose, che prima o poi arrivano. E allora sì, mi sento fortunata per la bambina che sono stata e per la donna che sono diventata. Quando frequentavo le scuole elementari la maestra ci faceva leggere i nostri temi in classe, ad alta voce. Il mio era sempre diverso da quelli del resto della classe. Ero timida e attraverso la scrittura esprimevo i miei sentimenti. Credevo che gli altri compagni fossero “giusti” ed io, invece, “sbagliata”. Con il passare del tempo mi sono resa conto che tutto questo era una fortuna, un valore aggiunto. Ora mi piaccio; sono ancora timida, ma molto meno rispetto all’infanzia. Sono soddisfatta di me.
Due aggettivi che ti descrivono?
Perfezionista, spigolosa ma leale. Sono molto severa, ma non solo con gli altri, prima di tutto con me stessa.
Di contro ho avuto un babbo molto dolce che ho amato molto, da lui ho imparato, quando mi sento a mio agio, a condividere i miei sentimenti. Il mio papà si chiamava Giorgio e in ricordo della sua dolcezza ho dato il suo nome alla mia barboncina, Giorgina. La mia assistente con la coda.
È la tua zampa destra…! Torniamo al cinema per un momento. Anna Magnani, straordinaria e talentuosa attrice, è ricordata anche per la celebre frase: “Lasciami tutte le rughe, non togliermene nemmeno una, c’ho messo una vita a farmele venire”
Le rughe sono parte di una persona, raccontano le battaglie che ha combattuto. Il nostro vissuto è una fetta importante di ciascuno di noi, ci dice chi siamo, da dove siamo partiti e quello che siamo diventati.
Prima o poi tutti siamo costretti a fare i conti con il tempo che passa, “panta rei”, si dice. Parafrasando Eraclito, io mi definisco una ragazza adulta.