I miei sogni tra psicologia e moda
Sensibile e determinata a coltivare le sue passioni, Rebecca è una ragazza romana con tanti sogni nel cassetto, che calca le passerelle sin piccola. Crescendo ha imparato ad affrontare le difficoltà con leggerezza e maturità e, nonostante abbia ben chiari i suoi obiettivi, ha il desiderio di lasciarsi sorprendere dal futuro.
Chi è Rebecca?
Ho 21 anni e sono di Roma. Sono da sempre nell’ambito della moda; sin da quando ero piccola ho fatto parte di un’agenzia che poi ho cambiato quando ho raggiunto la maggiore età. Ho iniziato prettamente con le sfilate, poi crescendo mi sono dedicata più a shooting fotografici, video musicali, pubblicità e fotoromanzi. Sono alta 1.70 metri e questo purtroppo mi ha penalizzato nell’ambito sfilate, cosa che non conta in altri settori inerenti alla moda. Tutto ciò è, comunque, sempre stata una passione, un hobby; non è ciò che desidero fare nella vita. Infatti studio psicologia, che mi interessa sin da quando ero piccola, e il mio carattere ha molte affinità con questa professione. Il prossimo anno penso di continuare il mio percorso universitario scegliendo criminologia. Mi sono sempre sentita una persona piuttosto empatica, le persone si aprono con me e cercano spesso il mio supporto e a me piace farlo. Amo ascoltare, aiutare, dare consigli e conoscere le varie sfumature delle persone, scavare dentro sia di me che negli altri e da quando sono piccola ho una passione per la criminologia. Ho anche un grande interesse per la danza, ballo da sempre e ho provato quasi tutti gli stili: la ritengo la mia valvola di sfogo.
Come è iniziato il tuo percorso da modella?
E’ iniziato da quando ero molto piccola grazie a mia madre, che mi ha inserito in un’agenzia, e ho partecipato a diverse sfilate, molto spesso anche a Firenze. Poi crescendo ho diversificato i settori. Mi diverte stare davanti all’obiettivo, mi piace posare. E, anche se nella vita faccio tutt’altro, è un mondo che mi incuriosisce molto.
Hai mai incontrato qualche difficoltà nella moda?
E’ un ambiente molto difficile, rigido. Ho fatto tanti provini, e alla fine sono molti di più i provini rispetto ai lavori che poi realmente vai a fare. L’altezza è stato sicuramente un limite per le sfilate, inoltre alcuni clienti richiedono una ragazza particolarmente magra, senza forme. Ma ho sempre affrontato tutto con leggerezza e serenità, e questo approccio mi aiutava ad andare avanti quando si presentavano le difficoltà, senza preoccuparmi molto. Ho avuto, però, un periodo di interruzione perché in adolescenza ricevere molti no è stato demoralizzante. Crescendo ho imparato ad affrontare tutto con più leggerezza, con un significato e testa diversa e ho ripreso.
Che consiglio daresti ai giovani che si affacciano al mondo della moda?
Sicuramente quello di avere un carattere molto forte. Ai provini non si fanno problemi a dire quello che pensano davanti a tutti, specialmente sull’aspetto fisico. Avere una grande autostima e una grande forza caratteriale è una prerogativa per affrontare questo lavoro. Però se è una vera passione, un commento negativo non ti ferma. Bisogna accettarsi sempre!
Tre aggettivi per descriverti?
E’ difficile descrivere sé stessi. Sicuramente direi empatica, solare perché tendo sempre ad essere positiva, sorridente e non far trasparire mai il lato più pessimista di me e sensibile, sento molto le emozioni all’ennesima potenza. Ho un pregio e un difetto: sono tante contraddizioni, un minuto sono in un modo poi cambio.
Come ti vedi tra 20 anni?
Spero di aver realizzato i miei sogni tra vent’anni. Probabilmente mi vedo in qualche studio, magari con uno tutto mio e portare avanti la passione della moda che non intendo assolutamente abbandonare. Comunque voglio lasciarmi sorprendere dal futuro!