Gerardo Di Lella: LA MUSICA COME IN UNA FAVOLA
PIANISTA, ARRANGIATORE, COMPOSITORE E DIRETTORE D’ORCHESTRA. SI DIPLOMA IN PIANOFORTE E IN MUSICA JAZZ. STUDIA ARRANGIAMENTO, MUSICA PER FILM CON ENNIO MORRICONE, PRESSO L’ACCADEMIA CHIGIANA DI SIENA E SI PERFEZIONA IN PIANOFORTE, CON MUSICISTI DEL CALIBRO DI ENRICO PIERANUNZI, MIKE MELILLO, JOHN TAYLOR.
Gerardo Di Lella è reduce da un grande concerto. La Gerardo Di Lella Grand Orchestra, già protagonista di eventi speciali dedicati al cinema d’autore e alle sue colonne sonore, ha proposto uno straordinario concerto il 21 marzo, all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Oltre 2 ore di musica interamente dedicate alle più belle e famose canzoni dei classici della Disney, come Biancaneve e i sette nani, la Sirenetta, la Bella e la Bestia, fino ai capolavori più recenti quali Frozen, Rapunzel e il Re Leone. Per l’occasione l’Orchestra era composta da 92 elementi, inclusi coro e voci soliste. Ho avuto il piacere di partecipare alla Conferenza Stampa del concerto, che si è tenuta il 14 marzo all’Auditorium Parco della Musica, dove erano presenti, tra gli altri, Ricky Tognazzi, Federico Mollicone, l’assessore alla Regione Lazio Simona Baldassarre e l’amministratore delegato dell’Auditorium Parco della Musica Daniele Pitteri.
In Italia vantiamo una grande tradizione di doppiatori, e molti di loro sono storiche voci Disney, tanto che spesso associamo quella voce ad un cartoon. Pino Insegno, altra grande voce Disney, è stato invitato dallo stesso Di Lella a salire sul palco ma facciamoci raccontare da lui le sue impressioni a caldo.
Maestro, il concerto “The best of Disney Music” si è concluso da pochi giorni. È soddisfatto?
Molto soddisfatto! La sala era piena, il pubblico impazzito, un vero trionfo. È stato un lavoro molto faticoso quello di ricostruire le partiture direttamente dagli originali che mi ha tenuto impegnato per oltre un anno. Le musiche Disney toccano praticamente tutti gli stili musicali, dal pop al jazz, dalla musica etnica a quella sinfonica, proprio per questo è stata una vera sfida con me stesso, un’occasione per imparare tantissimo. Ci tenevo che i brani suonassero in modo identico agli originali in modo da trasmettere le stesse emozioni dei film. L’unico mio arrangiamento originale è stato quello di Crudelia De Mon, diciamo che è una mia consuetudine quella di fare un piccolo cammeo di carattere personale durante un concerto (per non essere troppo invasivo).
Lo feci anche nel concerto-tributo che dedicai a Lucio Battisti qualche anno fa al Teatro Olimpico di Roma.
È riuscito a rendere omaggio a tutte le colonne sonore della Disney?
Non proprio tutte, perché è praticamente impossibile in un solo concerto eseguire le musiche che ha prodotto questo colosso dell’animazione in 100 anni. Ho dovuto fare delle scelte, ma devo dire che il risultato è stato molto dinamico, con un’alternanza ben ponderata tra colori orchestrali e voci (16, per l’esattezza: 9 donne e 7 uomini).
In attesa del prossimo concerto che dovrò assolutamente venire ad ascoltare, mi racconti la sua storia, da dove arriva la sua passione per la musica?
Ad agosto compirò 60 anni, e non ricordo un momento della mia vita privo di musica. Ho imparato a leggere le famiglia di musicisti. Mio nonno era un musicista. Sono il primo di quattro figli, e tre su quattro vivono di musica. Mio fratello Fabio è flautista, mentre Gianfranco è violinista. Mi sono diplomato in pianoforte, ma contemporaneamente, oltre alla musica classica, mi sono appassionato a quella leggera. Successivamente ho iniziato ad ascoltare il Jazz, mi incuriosiva, e così ho partecipato ad un seminario al Terni Jazz alla fine degli anni ‘80. Da lì è partito tutto, ho iniziato a scrivere per il jazz e ho formato la mia prima Orchestra Jazz con la quale ho partecipato a importanti festival con musicisti di rilievo internazionale. Ho partecipato a 5 edizioni del Festival di Villa Celimontana di Roma e a moltissimi altri festival.
Vanta anche numerose collaborazioni con la RAI. Come ha iniziato?
Sì, ho composto musica espressamente per la RAI TRADE. Nel 2000 iniziai la mia collaborazione con il Maestro Lino Quagliero (storico arrangiatore Rai ndr), il quale un giorno mi chiamò e mi mise in contatto con Piero Piccioni, il compositore delle colonne sonore dei film di Alberto Sordi. Piero mi fece dirigere al suo posto l’orchestra per la trasmissione “Grazie Alberto” che andò in onda su RAI Due ad un anno dalla scomparsa di Sordi. La mia collaborazione con Quagliero è stata molto formativa oltre che una sincera amicizia, da lui ho imparato tantissimo. Successivamente
ho partecipato a numerose trasmissioni RAI, quali Telethon, Miss Italia, La vita in diretta, Sanremo nel 2008 – come direttore di Little Tony – e molte altre.
Ha incontrato, diretto e suonato con i maggiori esponenti della musica nazionale ed internazionale di ieri e di oggi.
Un ricordo particolare?
La mia incredulità nel realizzare che nel 2017 la Gerardo Di Lella Pop Orchestra avrebbe avuto una featuring con Gloria Gaynor, in un concerto tributo a Donna Summer al Foro Italico, The Dance Era”. Gloria Gaynor è stata il simbolo della musica Dance degli anni ‘70 e per me è stato un grande privilegio averla come ospite e suonare con, o meglio, per lei. Il progetto è proseguito con “Amii Stewart & Gerardo Di Lella Pop Orchestra plays anni 70 – the “DANCE ERA”, in vari festival tra cui “La Versiliana” “Sferisterio” “Valle dei Templi” ecc. Oggi posso dire che sono fortunato per tutto ciò che ho raggiunto e per le persone che ho incontrato, tra cui Paola Corrado che devo assolutamente ringraziare per la sua preziosissima collaborazione. Ma ovviamente non sempre è stato tutto facile; ho anche sofferto molto (grazie a Dio ne approfittavo per studiare). Però, quando si ha una grande passione, ne vale sempre la pena.