EXTREME
Calci, pugni, lotta e tanta adrenalina: MMA, uno degli sport più pericolosi al mondo!
La possiamo considerare la regina di tutte le arti marziali, non perché sia meglio delle altre ma perché ne racchiude molte. Nasce infatti dalla fusione delle discipline più amate e praticate dai giovani, partendo dai tredici-quattordici anni, fino ad arrivare ai quarantenni e oltre. Questo sport, unendo le forme di lotta più spettacolari, è capace di regalare grandi emozioni e adrenalina a ogni round. È così che nasce l’MMA (in inglese Mixed Martial Arts, cioè “arti marziali miste”). La fusione perfetta tra muay thai, lotta libera, jujitsu e ancora molte altre arti marziali di cui si usano alcune mosse serve a rendere l’MMA uno degli sport più completi in assoluto nel suo settore. Come tutti gli sport di combattimento, anche l’MMA ha radici antichissime risalenti alle prime competizioni olimpiche di quasi tremila anni fa in Grecia: chiaramente le discipline adoperate non erano uguali a quelle di adesso (tranne la lotta che per alcuni aspetti è rimasta molto simile e anche il pugilato) ma l’idea di fondo di questo sport, ossia mischiare vari sport di combattimento, è la stessa oggi come allora. Venendo alla contemporaneità, le competizioni più importanti e di riferimento sono quelle ideate dalla UFC (Ultimate Fighting Championship), organizzazione statunitense che si occupa di allestire eventi e tornei riguardanti esclusivamente l’MMA. Non bisogna dimenticare, però, che anche l’Italia è stata rappresentata nella UFC dal nostro atleta Alessio Sakara e che pure da noi stanno sorgendo sempre più federazioni di grande spessore e, con esse, grandi atleti italiani. È per questo che abbiamo voluto rivolgere alcune domande a Luigi Greci, una delle icone dell’MMA in Italia nonché maestro di punta del Clan Setteville. Una delle prime domande a cui ho pensato, appena incontratomi con lui, è stata dove si potessero vedere degli incontri a Roma. “A Roma ci sono già ottimi eventi e da quest’anno anche il PFC (Pitbull Fighting Championship), che si terrà a maggio nei giorni 23 e 24. Sarà un evento unico nel suo genere perché per la prima volta in Italia verrà un coach della famosa promotion americana UFC, Reza Fortolan, allenatore di Frank Shamrock (leggenda delle MMA mondiali) e di Joe Stevenson. Reza terrà uno stage presso il Fight Clan Setteville per mostrare come si allenino i campioni UFC e con quali tecniche, mentre la sera successiva i suoi fighters battaglieranno nella gabbia con i migliori italiani in circolazione. Aspettiamo i famosi atleti iraniani del team di Fortolan (che ha sede in Svezia e negli Stati Uniti, a Beverly Hills), Ashkan Mehrdadpoor (che ha già combattuto in Armenia), Ali Dorri (fortissimo nel K-1) e molti altri. Noi, dal canto nostro, schiereremo il meglio di IKSA-Italia, dal campione del mondo di K-1 Umberto Lucci a Gabriele Pozzi, oltre alle nostre promesse. Speriamo anche in una copertura televisiva europea dell’evento ma non posso dire altro allo stato attuale”. Dopo aver fornito qualche notizia su questo nuovissimo torneo, assolutamente da non perdere, con protagonisti di calibro mondiale, Greci ha parlato di come chiunque, anche senza basi di alcun tipo, possa iniziare ad allenarsi nelle MMA. Dopo un attimo di riflessione il maestro chiarisce che vi sono due modi distinti di vedere coloro che iniziano uno sport del genere: uno consiste nell’articolare gli allenamenti in ore suddivise in base ai vari tipi di lotta che si intendono fare, come muay thai, lotta libera e jujitsu, lavorando così a compartimenti stagni; l’altra corrente di pensiero, che Greci stesso adotta, è quella di equilibrare in uno stesso allenamento tutte le arti marziali facendole crescere contemporaneamente. Negli ultimi due anni questo tipo di allenamento, che aiuta anche i neofiti, ha portato nel team di Greci dodici campioni italiani, e in questo sport sono i titoli a parlare… Passando invece a chi comincia ad allenarsi, sono numerosi i ragazzi che abbandonano le Mix Martials Arts dopo poco tempo. : “Ho visto potenziali campioni, con tutte le doti fisiche per emergere, perdersi perché non avevano la serietà necessaria per praticare lo sport da combattimento più duro del mondo”, spiega Greci. “Io, all’interno del mio team, premio sempre non il più bravo ma il più costante e il più serio: la serietà è un elemento fondamentale per diventare un buon fighter di MMA. I ragazzi che entrano nella mia squadra hanno il fuoco nelle vene e lo indirizzano per allenarsi e vincere, non certo per fare i delinquenti in mezzo alla strada: loro hanno già vinto anche prima di combattere perché hanno vinto nella vita, hanno vinto contro situazioni difficili in famiglia, nel quartiere e nelle relazioni personali. Loro sono i campioni veri. Il miglior approccio all’MMA è rappresentato dall’umiltà, perché in questo sport non si finisce mai di imparare”.