A cosa serve il sesso? Istinto e personalità
Se ci interroghiamo sulla funzione del sesso per gli esseri umani, la prima risposta si riferisce in genere a una prioritaria finalità riproduttiva, quindi a una programmazione biologica e istintiva della nostra sessualità. È tuttavia evidente come nell’evoluzione umana tale funzione si sia articolata in modo complesso fino a integrarsi con le peculiarità espressive, relazionali, affettive e sociali che caratterizzano la realtà umana rispetto alle altre specie animali. Può essere quindi riduttivo riferirci gerarchicamente alla funzione riproduttiva come alla più autentica e nuda motivazione della sessualità umana e a tutto il resto come livelli successivi e secondari, conseguenza di una pulsione ormonale e al servizio della necessità di conservazione della specie. Nella maggior parte degli ambiti della nostra vita non ricerchiamo la motivazione di emozioni e comportamenti attraverso strette correlazioni con il mondo animale ma, per qualche ragione, in tema di sessualità tendiamo a farlo molto più frequentemente e con meno riserve. Una simile concezione della sessualità contiene d’altronde il seme di processi sociali di discriminazione e stigmatizzazione di quelle realtà che si discostano dall’assioma riproduttivo come nell’esempio dell’omosessualità fino al senso di inadeguatezza socialmente indotto da situazioni di infertilità. Guardandoci intorno è evidente come nella nostra società la sessualità ricopra un ruolo fondamentale sul piano comunicativo nelle interazioni di tutti i giorni quanto a livello mediatico, e sarebbe banalizzante ricondurre ciò a una sottostante leva ormonale. La sessualità appartiene profondamente ai nostri codici espressivi e comunicativi e, sia consapevolmente sia involontariamente, inviamo segnali sessuati che solo in determinate circostanze corrispondono alla reale ricerca di un partner sessuale. In modo molto più ampio e articolato, si tratta di una dimensione fondamentale del nostro modo di esprimere noi stessi, del tutto integrata a un modello culturale e comunicativo condiviso. È evidente come la connotazione sessuale di molteplici aspetti della vita quotidiana (abbigliamento, cure estetiche, modelli di intrattenimento, rappresentazioni artistiche, forme di umorismo, immagini mediatiche ecc.) si associ più a fattori sociali, culturali e relazionali piuttosto che a un determinismo biologico. Allo stesso tempo tali peculiarità della sessualità umana accompagnano l’esperienza sessuale stessa, nella quale la condivisione del piacere e dell’intimità si integra alla funzione espressiva e comunicativa. Pensiamo a come ognuno di noi esprime il suo essere sessuato in un modo unico e irripetibile sia a letto sia negli atteggiamenti quotidiani: la stessa soggettività e varietà di tali differenze evidenzia come la sessualità faccia parte del nostro modo di essere al mondo, orientando il ruolo che assumiamo nelle diverse interazioni sociali, l’immagine che gli altri hanno di noi e come noi stessi li percepiamo. Possiamo essere d’accordo con Alexander Lowen, tra i più noti autori e psicoterapeuti statunitensi, nell’affermare che non si può disgiungere la sessualità di un individuo dalla sua personalità globale, di cui è parte integrante ed espressione. Secondo Lowen allo stesso tempo la sessualità di una persona informa e modella la sua personalità. Per le stesse ragioni anche la terapia sessuologica nel risolvere problematiche sessuali di origine psicologica coinvolge aspetti relazionali ed emozionali che riguardano la persona nella sua interezza e non un ambito limitato e circoscritto al solo atto sessuale. Volendoci riferire alle radici istintuali del comportamento sessuale potremmo citare il celebre zoologo ed etologo Desmond Morris, che nella sua analisi ne evidenzia l’origine nell’innato e naturale bisogno umano di accudimento, intimità e contatto fisico, oltre che nell’istinto riproduttivo. Tale lettura converge quindi verso le considerazioni precedenti evidenziando come finalità relazionali e comunicative caratterizzino la sessualità umana fin dalle sue basi evolutive. Allontanarci da un’ottica che associa la sessualità a un ambito prevalentemente pulsionale e istintivo, isolandola dagli altri contesti di espressione umana, ci consente di valorizzarne e integrarne consapevolmente la naturale presenza nei diversi livelli della nostra vita, acquisendo un parametro fondamentale per conoscere noi stessi e gli altri, così come una risorsa preziosa per orientarci e migliorarci.