La sicurezza è, per noi, qualcosa di basilare. Si comincia dalla vita: abbiamo tutti paura di morire perché non sappiamo cosa ci aspetta dopo e, non sapendolo, siamo insicuri. Così subentra la paura; una paura che apre le porte, le spalanca ai soliti imbonitori che vorranno “venderci” una soluzione una “certezza” per consentirci un radioso futuro nell’aldilà. Succede per esempio con le religioni; che nascono in buona fede (beh, se non c’è qui la buona fede…!) poggiando sul buonsenso che, in pratica, dice: “Possibile che noi nasciamo dotati di intelligenza e consapevolezza e viviamo passioni, attuiamo progetti e poi tutto sparisce come se nulla mai fosse accaduto?”. Anche la scienza conferma: nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma.
Rieccoci al buonsenso: niente finisce, non c’è il “The end”; ergo, se sapessimo cosa c’è “dopo” non saremmo forse capaci di assaporare il “mentre”. E durante il nostro “mentre”, alla prima difficoltà saremmo tentati di gettare la spugna, perché consapevoli che il “dopo”, in fondo in fondo, non è male.
Poi, come sempre, c’è il rovescio della medaglia; c’è il cattivo, c’è la mela marcia: alcuni rappresentanti delle religioni (o di altri campi) approfittano del loro credito e della nostra insicurezza per propinarci verità incontrovertibili e tenerci stretti a loro, manipolandoci a piacimento. Noi ci caschiamo; ci gettiamo tra le loro braccia per non sprofondare nel terrore.
Dalla religione alla politica: anche qui tanti imbonitori, tanti uomini e tante donne con in tasca la ricetta per vivere felici e contenti scalando montagne di marzapane e nuotando in fiumi di cioccolata. E il sesso? È la medicina per tutti i mali ma bisogna praticarlo seguendo i consigli dei soliti “guru” che ne sanno – sempre – molto più di noi poveri mortali. Il sesso e l’amore, quello he ci rende felici. Quanto meno ci renderebbe tali se non ci fossero, ancora e sempre, i sapientoni, i moralisti da quattro soldi che ci mettono sull’avviso: “Non siate impuri, non commettete atti contro natura” e via straparlando. Insomma siamo tutti peccatori, siamo tutti brutti sporchi e cattivi e se vogliamo salvarci, se vogliamo “lavarci” dobbiamo seguire regole, leggi, precetti. Non si scappa.
Il sesso è diventato un’arma micidiale anche per la politica; ottima per annientare il nemico senza spargere sangue. Due esempi: Clinton e Berlusconi; l’uno e l’altro hanno subito gli effetti letali di questo ordigno dalla potenza illimitata. Il sesso è peccato. Sei depresso? Consuma psicofarmaci chimici. Quelli naturali (come la sessualità) hanno troppi effetti collaterali. Ti abbiamo messo in guardia; uomo avvisato… In più, se vai in farmacia, rendi un buon servizio all’economia del tuo Paese. La farmacia non ti basta? C’è l’alcool, c’è la coca, ci sono tante altre pasticche…
Eppure basterebbe il buonsenso: se facciamo qualcosa di male, chi “incassa” il nostro male ne soffre e noi, vedendolo soffrire, torneremmo indietro.
Ci dicono che inquiniamo e ci costringono a cambiare stile di vita, utilizzare altre fonti energetiche. Poi si scopre che le fonti “rinnovabili” non lo sono poi tanto e che se emettiamo meno Co2 da un lato ne scarichiamo il doppio dal lato opposto. Anche qui ci caschiamo: le rinnovabili, certo. Anche se non c’è niente di nuovo; quanto meno non sempre.
E la pandemia? In questi ultimi 15 mesi ci hanno riempito di notizie e di smentite a ritmi vorticosi. “L’unica cura è la prevenzione. Prevenire significa non uscire, non lavorare e lavarsi spesso le mani”.
Così facendo però qualche “Ponzio Pilato” ha potuto, lui sì, lavarsene le mani. Il Paese sprofonda nella crisi, centinaia di imprenditori hanno chiuso bottega ma… “Noi non c’entriamo, è una decisione di sua maestà il Virus”.
Poi è arrivato il vaccino: “Se vuoi lo fai, se non vuoi no. Se non lo fai e ti succede qualcosa non ti potremo aiutare”. Non fraintendetemi, non sono un NO-VAX, ci mancherebbe. Ma il buon senso mi porta a dire che bisognava, forse, gettare lo sguardo anche altrove: sono state trovate terapie efficaci per il Covid, i risultati sono stati pubblicati ovunque, ci sono prove concrete della loro affidabilità. Terapie che però non sono veicolate, pubblicizzate, con la stessa potenza di fuoco utilizzata per promuovere i vaccini. Un po’ di buonsenso, probabilmente, ci avrebbe risparmiato qualche lutto e accorciato i lockdown.
La nostra incertezza, le nostre paure ci inducono ad accettare certezze assolute che – invece – sono del tutto vaghe e inconsistenti. Il ministero dell’Ambiente si chiama ora “della Transizione Ecologica” e già ci sembra che l’aria sia più pulita. È davvero così? Non lo sappiamo perché siamo chiusi in casa da mesi. Quando usciamo, però, usiamo il monopattino elettrico; tutta un’altra cosa! Peccato che, non sapendo dove andare (non lavoriamo più), il monopattino lo regaliamo ai nostri figli: loro giocano e noi restiamo alle prese con la paura e l’incertezza.
Ci vacciniamo e ci affidiamo alle raccomandazioni degli “esperti” per non ammalarci. Dopo un minuto corriamo a comprarci una “pasticca” o ci “spariamo” due grammi con il solito sistema della banconota nel naso. Non vogliamo ammalarci, certo che no. Però siamo disposti a spappolarci il cervello con quella roba lì…
Il lockdown funziona? Beh, se non esci, se non ti muovi, se non lavori, non stringi mani, non ami qualche virus lo eviterai di sicuro. Insomma potrai vivere tranquillo anche se murato in caso. Murato, seppellito. Siamo vivi ma siamo morti, perché non viviamo: ci limitiamo a respirare, a nutrirci e poi… poi basta. Combattere per la libertà per poi chiuderci da soli nella nostra prigione. A che serve tutto ciò? A chi?
Non a noi. A noi, da che mondo è mondo, serve buonsenso.