PLURIMEDAGLIATA GINNASTA ITALIANA, PROTAGONISTA DEL DOCU-REALITY TELEVISIVO GINNASTE- VITE PARALLELE, SCRITTRICE DI DUE LIBRI, VOLTO DI MOLTISSIMI SPOT TELEVISIVI, TESTIMONIAL PER MCDONALD’S E NINTENDO, INVIATA PER I NICKELODEON KIDS’ CHOICE AWARDS 2013 E NON SOLO… di Beatrice Gentili
Cosa ti ha spinto da bambina a scegliere la ginnastica artistica?
Da piccola almeno così mi dicono ero molto vivace e saltavo dappertutto . Mia madre decise di iscrivere me e mia so- rella in palestra e in piscina due volte a settimana. Vedendo in me una certa attitudine e il mio divertimento nel farlo, l’allenatore mi propose di allenarmi quattro volte a settimana, e quindi dovetti rinunciare al nuoto… in cui poi, devo dire, che ero anche negata!
A 12 anni hai preso l’importante decisione di andare a vivere da sola. In che modo è avvenuto questo passaggio?
Un giorno venne a Catania nella palestra dove mi allenavo il direttore tecnico, ovvero colui che cercava le atlete più “promettenti”e, vedendomi portata, disse al mio vecchio allenatore e ai miei genitori che per portare avanti un allenamento di un certo tipo sarebbero servite delle strutture più avanzate. Mi propose di andare a Milano, e io accettai senza pensarci due volte.
Cosa ha significato per te?
Ha scandito concretamente l’inizio di una nuova fase personale e sportiva. È stata una decisione che ha avuto un impatto fortissimo sulla mia vita, perché se prima la mattina ero abituata ad andare a scuola, a tornare a casa e trovare il pranzo pronto, a dedicare il pomeriggio alla palestra e così via, quando mi sono trasferita tante cose sono cambiate. Mi allenavo due volte al giorno, una dal- le 9:30 alle 12:30 e l’altra dalle 14 alle 16.30. Poi correvo subito a lezione. È stato completamente diverso da come ero abituata, soprattutto perché ero lontana dai miei genitori, e probabilmente l’essere piccola e un po’ ingenua non mi ha fatto rendere conto delle reali difficoltà.
Qual è stata per te la gara più emozionante e quale quella che cancelleresti dalla tua memoria?
Le più emozionanti sono state le due Olimpiadi: Singapore 2010 e Londra 2012, sia per il traguardo che per il con testo. Quella che vorrei cancellare è l’European Youth Olympic Festival del 2009. Era la mia prima gara internazionale… mi sono lasciata prendere dal panico e ho fatto un disastro.
Perché hai deciso di entrare a far parte della squadra del Centro Sportivo Esercito?
L’esercito, soprattutto per la ginnastica femminile, è un punto di riferimento per i migliori atleti e raccoglie tra le sue file l’eccellenze dello sport. Per di più offre una rete di supporto sia personale DI BEATRICEGENTILI che economico, importante soprattutto quando si ha solo 20 anni. Non si può ambire a qualcosa di meglio.
La tua carriera sportiva è costellata di successi frutto di tanta fatica e impegno. Sappiamo che quando hai iniziato il tuo obiettivo erano le Olimpiadi, e sei riuscita a raggiungerlo. Ad oggi dove trovi la motivazione per portare avanti una passione impegnativa come questa?
Quando mi alleno la mia mente si libera e faccio quello che mi piace, meglio di così?! Sono abituata a pormi sempre nuovi obiettivi e uno di questi è di partecipare alle prossime Olimpiadi, anche perché della mia prima esperienza ricor- do solo alcune emozioni, tra cui la gran- de paura per la competizione.
Su Twitter e Facebook hai un seguito impressionante di fan, per molti dei quali sei un esempio da seguire. Cosa ne pensi della tua popolarità? Senti delle responsabilità?
Mi rende felice e ormai non potrei più fare a meno delle mie Carliter. C’è una parte di tutto questo che, alle volte, si rivela un po’ difficile. Ci sono delle situazioni in cui vorrei dire qualcosa, ma ci penso prima di farlo e sto attenta a cosa dire e a cosa fare, perché se la gente lo male interpreta ne soffro moltissimo.