Sara Mirowski “Vi spiego come siamo noi nuovi Millenials”
Si definisce testarda, ambiziosa e molto estroversa. Sara Mirowski, italo-polacca, ha iniziato da poco a muovere i primi passi nel campo della moda, ma ha tutte le carte in regola per potersi fare strada. La sua viene chiamata Generazione Z, sempre dietro al telefonino e poco a contatto con la realtà. Sara, invece, gli occhi li tiene bene aperti, non solo sullo “screen”. E sul futuro ha già le idee chiare…
Di Beatrice Gentili
Raccontaci di te
Sono una studentessa liceale ma già da qualche tempo lavoro nella moda. Ho iniziato affidandomi ad un’agenzia, che ancora oggi mi segue. Posare davanti all’obiettivo è stato in questi anni un buon allenamento per acquisire sicurezza e per imparare a responsabilizzarmi già da molto giovane. Lavorando da modella mi sento me stessa e ho la percezione che stia uscendo la mia vera immagine. Ai giudizi degli altri ho imparato a non dare troppo peso: sono riuscita già a conquistarmi la mia sicurezza. Tra lo studio e la fotografia ho sempre trovato spazio anche per un’altra mia grande passione.
A cosa ti riferisci?
Da circa dieci anni faccio danza. Ho studiato classica, moderna, salsa e infine videodance. Il ballo è la mia principale valvola di sfogo. Mi piace immaginarmi, tra dieci anni, a gestire una mia scuola di danza.
Modella e ballerina: due ambiti dove il corpo è al centro. Alla tua età quanto tempo si dedica alla cura del proprio aspetto?
Ci tengo molto, ma questo immagino sia insito in qualunque ragazza. Non sono mai stata schiava di diete o sport, però ho imparato a mie spese cosa significa mangiare in modo poco salutare. Adesso seguo un’alimentazione corretta, ma senza privarmi di un bel panino con l’hamburger o, all’occorrenza, di un gelato. Sentirsi a proprio agio con il proprio corpo, soprattutto alla mia età, è il primo passo per sentirsi anche più belle e non portarsi dietro per tanti anni delle insicurezze.
Appartieni alla generazione Z, quella caratterizzata dal diffuso utilizzo di internet. Qual è il tuo rapporto con i social, dove hai già una buona schiera di follower?
Instagram è un passatempo e per qualcuno anche una sorta di biglietto da visita con il quale presentarsi. Mi piace fare foto o dirette incrociate con i miei amici, ma non penso che si possa confondere vita virtuale con vita reale. Purtroppo sento molto spesso tra i miei coetanei conversazioni incentrate sui like, prese in giro legate al poco seguito che si ha sul proprio profilo. Nonostante, forse, questa mentalità faccia parte della mia generazione, non mi ci riconosco.
Qual è il tempo medio che dedichi al tuo Instagram?
È sicuramente il mio social preferito e ci trascorro complessivamente circa tre ore al giorno, tra mattina e sera.
Il tuo peggior difetto…
A volte perdo la pazienza con troppa facilità. Sono lunatica e molto irascibile.
Chi sarai tra dieci anni?
Mi piace immaginarmi all’estero, magari a New York, a fare foto per brand internazionali. Mi piace immaginarmi anche come psicologa, in linea con il percorso di studi che sto facendo già adesso. L’importante è che possa esprimermi al massimo.