“Vi racconto della mia vita sotto il segno dell’arte”
Originaria di Poggibonsi, classe 2000, Matilde è cresciuta in una fattoria a Marti, vicino Pisa. Grazie alla spiccata sensibilità artistica dei genitori è sempre stata attratta dalla danza, dalla recitazione e dal mondo dello spettacolo in generale. Da qualche anno ha intrapreso collaborazioni importanti sotto il profilo professionale ma continua a studiare perché è consapevole che, per raggiungere obiettivi a lungo termine, è necessario perfezionarsi e mettersi sempre in discussione.
Di Alessandra Giancola
Matilde, parlaci della tua infanzia e del tuo percorso di studi.
Ritengo di essere stata una bambina particolarmente fortunata poiché non solo sono stata circondata da un ambiente amorevole e artisticamente stimolante, ma ho avuto la possibilità di stare a stretto contatto con la natura. Ho imparato a relazionarmi con essa e penso che sia stato proprio questo profondo contatto a portarmi a lavorare come documentarista. Mia madre gestiva e gestisce un’associazione che promuove e coordina eventi culturali e formativi. Ho conosciuto circensi, attori e atleti ed io stessa ho praticato diverse discipline sportive a livello agonistico come la ginnastica e il volteggio equestre, ottenendo buoni risultati a livello europeo. Il mio percorso di studi spazia dal liceo Coreutico N. Palli all’accademia Trinity Laban di Londra. In questi luoghi ho potuto perfezionare la danza, sia classica che contemporanea, e la recitazione. Sono poi tornata in Italia e, dopo una breve sosta nella capitale, attualmente seguo un corso serale a Milano per diventare regista di documentari. Durante il soggiorno a Roma sono rimasta delusa della scelta accademica intrapresa ed ho quindi abbandonato. Ciò mi ha dato la possibilità di sperimentare e mettermi in gioco, nei settori in cui oggi lavoro e studio. Ho avuto anche il privilegio di iniziare a lavorare nel campo della moda, perché credo che un artista debba avere competenze in ogni settore e non precludersi nessuna esperienza.
Quanto sono importanti la determinazione e il supporto familiare, in questi contesti?
Sono fondamentali sempre, ma soprattutto nel contesto artistico. È inevitabile ricevere dei “no” o delle porte in faccia, ma non per questo si deve mollare. Personalmente affronto le ostilità e la negatività a testa alta e mi prefiggo l’obiettivo di impegnarmi ancora di più e dimostrare agli scettici il mio valore. I miei genitori e il mio fidanzato mi sono sempre vicini e mi danno la carica per tirare fuori il meglio da me stessa. Ho colto opportunità lavorative come modella e documentarista perfino durante il lockdown, perché fermarsi non è mai consentito in questo ambiente. Sono particolarmente fiera di essere stata selezionata per il corso serale a numero chiuso della scuola civica “L. Visconti”, che sto frequentando a Milano. Al termine di una ferrea selezione sono stata scelta per i 17 mesi di formazione previsti. La ritengo un’occasione unica per esplorare il settore della regia e specializzarsi nei documentari. Una tappa essenziale per crescere professionalmente, specializzarmi ed apprendere i trucchi del mestiere dai migliori registi.
Dove ti vedi tra 10 anni e in quale settore?
Tra 10 anni mi immagino come regista affermata di documentari, magari nota sia a livello nazionale che internazionale. Mi piacerebbe soffermarmi, nei miei lavori, sulla natura ed esplorare il rapporto tra uomo e Terra. Purtroppo il nostro pianeta è malandato e, nonostante le recenti grida d’allarme globali, è necessario sensibilizzare ogni singolo cittadino per fargli capire che solo l’impegno individuale potrà contribuire a risollevare le sorti dell’ambiente. In Italia, soprattutto, c’è troppa superficialità mentre invece ogni azione inquinante, seppur piccola, provoca un danno consistente all’ecosistema. D’altro canto dalle nuove generazioni, i miei coetanei, sta nascendo la speranza. Tante gocce formano il mare e vorrei dare il mio contributo specifico per allargare questa ondata di mobilitazione che già si è creata, a beneficio del rispetto per la natura. L’esempio di un buon uso dei media visivi può davvero smuovere anime e coscienze ad ampio raggio.