Laura Cremaschi: “Ecco come i social mi hanno cambiato la vita”
Bergamasca d’origine ma romana d’adozione (si è trasferita qui da sei anni per questioni di cuore ed ora anche per ragioni professionali), l’ex Miss Padania oggi Bonas di “Avanti un Altro”, non immaginava lontanamente di finire sul piccolo schermo. Ma sentiamo da lei stessa come è andata.
Da agente immobiliare nell’azienda di famiglia a showgirl nel mondo dello spettacolo il salto è stato lungo ma, grazie a Instagram e a quei suoi sexy pronostici calcistici che fecero infuocare il web, è stata capace di azzerare qualsiasi distanza. Ricostruiamo, con lei, tutta la storia.
Il grande pubblico la conosce da qualche anno come la Bonas di “Avanti un Altro”. Come è approdata nel game show di Canale 5?
È iniziato tutto con un semplice provino. Ai casting già mi conoscevano per via del mio seguito sui social e, dopo aver passato le selezioni, è iniziata questa avventura che va avanti da due stagioni. E che proseguirà anche nella prossima, nel 2019.
La televisione era scritta nel suo DNA già da bambina o è una passione nata per caso?
Sicuramente da piccola, così come spesso accade a tante ragazze, fantasticavo sulla possibilità di avere un futuro nel mondo della tv, ma crescendo non è mai stato uno dei miei principali progetti. Instagram e una serie di circostanze fortunate, però, mi hanno dato la possibilità di iniziare questo percorso e io ho colto al volo questa opportunità. Mi sto godendo questo lavoro giorno dopo giorno e rifletto di continuo sulla direzione da prendere. Adesso sto valutando di studiare recitazione per aprirmi, perché no, un’eventuale strada nel cinema, settore che mi affascina molto. Se penso che un tempo ero convinta di vendere case per tutta la vita nell’agenzia di famiglia e poi guardo tutto quello che è accaduto, sorrido un po’.
“Avanti un Altro” cosa rappresenta per lei?
Sicuramente non è un punto di arrivo, ma un divertentissimo punto di partenza. Il mio ruolo è quello di “distrarre” i concorrenti in puntata e non mancano mai le risate.
Quando parlava della sua fama su Instagram alludeva ai suoi famosissimi pronostici calcistici postati sui social. Il suo era un tentativo per smentire che donne e calcio sono due mondi che non possono assolutamente incontrarsi?
Diciamo che i miei pronostici sono riusciti ad unire donne e uomini in tema calcistico, anche se il genere maschile resta la tifoseria numero uno (ride, ndr). Avevo iniziato tutto come un gioco, seguendo la scia di Selvaggia Lucarelli, che su Twitter aveva lanciato questa provocazione. Io ho raccolto il testimone e per divertimento ho iniziato a pubblicare settimanalmente questi pronostici sugli esiti delle partite, trascritti su varie parti del corpo. E mi ha portato immediatamente fortuna.
Ma ci dica la verità, lei è davvero una tifosa o era solo un gioco?
Ogni tanto mi capita di vedere qualche partita, ma non sono una frequentatrice assidua dello stadio. Però tifo per la Roma!
Vista la sua esperienza, secondo lei in questo millennio quanto conta per un personaggio pubblico curare la sfera dei social?
Ad oggi è fondamentale. I social hanno dato inizio a nuove forme di lavoro. Capita che le aziende per stringere collaborazioni facciano riferimento al numero di follower che si hanno sul proprio profilo. Accade in questo modo anche di firmare contratti molto importanti. Avere un profilo social è come avere una propria azienda.
E questo secondo lei non espone, soprattutto le generazioni più giovani, al grande pericolo di voler a tutti i costi apparire pur di ottenere un po’ di seguaci?
Sì, infatti il mio consiglio è di non ossessionarsi. Bisogna evitare di trasformare un mezzo pieno di potenziale in una trappola pericolosa. I social funzionano e sono positivi solo se una persona ha dei chiari obiettivi lavorativi e li usa in maniera intelligente. Tutto il resto è superfluo e, come nella vita reale, solo se sai fare la differenza emergi.
Rendiamo felici i suoi fan con una domanda sulla sua vita privata… È fidanzata oppure il suo cuore è libero?
Attualmente sono single. Mi sto dedicando più alla carriera in questo momento. Non vado cercando un compagno, ma se dovesse arrivare l’amore non mi tirerei indietro.
Cosa sogna per il suo futuro?
Non nego che mi piacerebbe diventare mamma e avere dei figli. Tutto qua.
In cosa si definisce imbattibile?
Ai fornelli quando cucino le fettine panate! (ride, ndr)
La cucina è una sua arma di seduzione?
Perché no, è sicuramente un buon supporto. Piuttosto che andare il ristorante, una cena a lume di candela a casa fa sempre la sua bella figura.
A chi ruberebbe l’identità per un giorno?
Vorrei provare ad essere Samantha Cristoforetti. Viaggiare è la mia passione più grande, ma non credo troverei mai il coraggio, anche se potessi, di andare sulla Luna. Potessi essere per un giorno una persona qualsiasi, sceglierei di essere lei durante una delle sue missioni.
Laura, secondo lei, al di là di ciò che traspare dallo schermo, cos’è che il pubblico ancora non ha capito della sua persona?
Lavorando in tv, le persone spesso si soffermano a guardare solo il lato estetico e non approfondiscono altro. Di conseguenza, il pubblico per lungo tempo non ha conosciuto la mia quotidianità o le mie passioni. Grazie ai social questo aspetto sta cambiando. Le persone stanno entrando nella mia vita e iniziano a capire che oltre alla bellezza c’è altro, e soprattutto che sono una donna come tante che ama le cose semplici. Al di là delle foto in costume con dietro bei fondali, la mia vita è fatta come per tutti di gioie, ma anche di difficoltà. Se prima, provenendo dal mondo del calcio mi seguivano più uomini, ora sono contenta di vedere che stanno iniziando a seguirmi anche molte ragazze, che ne approfittano per chiedermi qualche consiglio.
Le piacerebbe condurre una trasmissione sul calcio?
Perché no? Mi divertirebbe ancor di più far parte di un programma comico.
Un reality lo esclude?
Non avrei problemi a parteciparvi. Ho un bel carattere e non mi sentirei in difficoltà a confrontarmi e ad essere osservata dall’esterno quotidianamente. D’altronde non ho maschere: sono sempre me stessa.