Francesca Zollo “Il lato nascosto di un influencer”
Solare, innamorata della vita e pronta a viverla in tutte le sue sfumature, Francesca, romana doc, racconta da anni parte della sua quotidianità sulla sua pagina Instagram, tra viaggi, la passione per la moda e alcuni scatti che ritraggono frammenti delle sue giornate. A ruota libera sulla vita social, i suoi sogni e le sfumature della sua personalità, Francesca ci svela tutto quello che di lei non si vede dietro lo schermo di un telefono.
Di Beatrice Gentili
Quasi ventuno anni, circa ventimila follower su Instagram e la passione per l’abbigliamento. Cosa non dà a vedere dietro al suo profilo social?
In realtà mostro solo una piccola parte di me a chi mi segue: la mia vita naturalmente non è solo viaggi e foto. Sono una studentessa di Economia e Management e a breve conseguirò la laurea triennale; nel frattempo lavoro part-time come property manager di immobili a Roma. Insomma, ho una vita molto dinamica e sono aperta ad ogni opportunità. Mi piace conoscere, scoprire e cambiare per mettermi alla prova.
Qual era il suo sogno da bambina?
Avevo le idee incerte. Non mi sono mai voluta precludere alcuna strada. Ho avuto la fortuna di nascere in una famiglia che mi ha sempre stimolata cercando di farmi aprire la mente, motivandomi a uscire fuori dai miei schemi e dalla mia comfort zone. Non ho mai avuto paura dell’ignoto, anzi troppe certezze mi annoiano. Viaggiare molto ha avuto sicuramente un peso importante nell’alimentare questa mia inclinazione e si è trasformata in una delle mie più grandi passioni. Durante il quarto anno di liceo sono andata in America e ho conseguito il diploma lì. Negli anni ho visto e scoperto tanti luoghi diversi per cultura e tradizioni dall’Italia e credo che il modo migliore per scegliere come vivere sia maturando nuove esperienze.
Ci racconti del suo rapporto con i social…
È diventano un lavoro, ma non amo definirmi un’influencer anche se per qualcuno potrei esserlo. Ormai il mondo digitale è una realtà che vive e cresce di pari passo a tutto il resto.
Ultimamente si parla del fenomeno TikTok, un’app che a breve potrebbe diventare la più scaricata al mondo, spodestando dal podio tutte le altre. Che ci dice al riguardo?
È un’app che esiste da tantissimi anni che ultimamente è esplosa in termini di iscrizioni. Io l’ho scoperta da pochissimo e sto cercando di imparare ad usarla. Tutte queste app permettono di esprimere in maniera diversa se stessi. Danno sfogo alla creatività e questo rappresenta la chiave del loro successo.
Come è riuscita a catturare i suoi follower?
È accaduto tutto nel giro di un anno e mezzo, senza un particolare motivo apparente. Come per ogni persona, stare su Instagram per me era un hobby e condividevo quotidianamente una parte della mia vita. I post sempre più assidui hanno iniziato a generare una serie di interazioni e un passaparola che ha portato il mio profilo a crescere rapidamente. Sono arrivate richieste di collaborazioni con brand, sponsorizzazioni. È una piattaforma che mi piace e un campo in cui ho voglia di migliorare. Non credo di essere un’influencer o quantomeno non mi piace definirmi tale, perché è un termine troppo generale. Il segreto sui social credo sia quello di essere sé stessi e trovare il modo migliore per esprimerlo. Ciascuno di noi è unico e se si riesce a trasmettere la propria diversità allora si diventa riconoscibili.
Il tema del cyberbullismo e dell’uso improprio dei social è sempre attuale. A soli vent’anni come si gestisce la possibilità di essere presi di mira online?
Fortunatamente ho le spalle abbastanza larghe per gestire questa eventualità. Nella vita come sui social sono stata spesso criticata e ho generato pettegolezzi nel sesso femminile, una cosa di cui soffrivo tanto in età adolescenziale, mentre ora un po’ meno perché, ahimè, ho imparato a conviverci. Prendo tutto ciò che viene scritto o detto sul mio conto con le pinze. So che non è facile farlo e non tutti abbiamo lo stesso carattere, ecco perché sono convinta che bisognerebbe regolamentare questo aspetto per evitare conseguenze spiacevoli. Gli utenti criticano senza sapere di cosa parlano e spesso ciò che colgono da una pagina Instagram non è l’immagine reale di una persona: non è facile né mostrarsi per ciò che si è con un mezzo così semplice né avere la sensibilità per cogliere le sfumature. Io stessa cerco di condividere molte cose su me stessa, però mi rendo conto di mostrare solo una piccola parte.
Qual è il suo più grande pregio e il suo peggior difetto?
Mi ritengo una persona solare e gentile, ma la mia estrema bontà spesso si tramuta in un punto di debolezza. I miei difetti? Sono permalosa e orgogliosa.
Se le chiedessero di sotterrare nella capsula del tempo degli oggetti che la rappresentano e che le piacerebbe rivedere tra vent’anni, cosa seppellirebbe?
Non credo di avere un oggetto che mi rappresenti, però ce né uno che associo alla mia felicità: è il mio grande cappello di paglia; lo porto sempre con me quando vado a casa mia in Kenya, a Malindi, il mio posto del cuore. E poi sotterrerei anche un libro: “Uno, nessuno e centomila”, perché mi ha insegnato e lasciato tanto.
Dove la vedremo tra qualche anno?
Spero di essere all’interno di un’azienda in cui fare le mie prime esperienze lavorative, ma nel lungo termine vorrei essere a capo di un’attività imprenditoriale, seguendo la scia di mia madre. Andrò dove gli eventi mi porteranno, che si tratti del mondo della moda, dei social o dell’organizzazione di eventi. Mi vedrete ovunque e con chiunque (sorride, NdR).