COPERTINA LEI: “Arianna Carrozzi”

“Diventiamo protagonisti del cambiamento”

 

Studentessa universitaria e giovane ambiziosa, Arianna ha già tracciato le linee del suo futuro ed è pronta a dare vita ai suoi sogni partendo da una missione importante: operare nel campo della sicurezza alimentare. “Il cambiamento parte dalla conoscenza” spiega la bella romana che, nel tempo libero, lavora saltuariamente come modella.

Di Beatrice Gentili

 

Raccontaci di te…

Sono all’ultimo anno della Facoltà di Scienze dell’Alimentazione e della Nutrizione Umana. Fin dai tempi del liceo avevo le idee chiare su quale indirizzo seguire dopo il diploma. L’alimentazione è un tema che mi affascina e con il quale, indirettamente, mi sono misurata.

Cosa ti ha spinto a scegliere questo percorso?

Le alterazioni delle abitudini alimentari e l’eccessiva preoccupazione che si attribuisce al peso sono problematiche molto frequenti nella mia generazione e non solo. Ho conosciuto tante persone a me vicine che, in passato, hanno sofferto di disturbi alimentari; per questo è diventato un argomento che mi sta a cuore. È importante riuscire ad avvicinare ragazze e ragazzi per poterli aiutare ad affrontare queste difficoltà e, soprattutto, insegnare loro il vero significato di una corretta alimentazione.

Secondo le ultime statistiche, sono circa due milioni i giovani tra i 15 e i 25 anni che soffrono di disturbi alimentari. Da futura esperta, come agiresti per arginare questa problematica?

Partirei dal luogo principale dell’aggregazione giovanile, ovvero dalla scuola, per affrontare insieme ai ragazzi questi argomenti. Servono campagne di sensibilizzazione più mirate, un controllo maggiore finalizzato alla prevenzione. Ad esempio, nelle scuole attrezzate con una mensa, sarebbe importante stabilire un corretto piano alimentare. Non sono da trascurare neppure le palestre, dove spesso i personal trainer si sostituiscono ai nutrizionisti consigliando delle diete inadeguate. Non va sottovalutato neppure l’aumento della vigoressia, ovvero la crescente ossessione per il tono muscolare, l’allenamento e la tenuta atletica del corpo.

L’esposizione richiesta dai social secondo molti non fa che aumentare l’attenzione rivolta alla propria immagine…

Assolutamente sì. Personalmente mi piace usare i social, ma non sono mai diventata schiava del cellulare o eccessivamente attenta ai contenuti che pubblico. Mi piace vedere cosa succede intorno a me e condividere dei momenti divertenti.

Chi sarà Arianna Carrozzi tra dieci anni?

Sogno di entrare a lavorare nel mondo della sicurezza alimentare per la FAO. Mi piacerebbe occuparmi di campagne informative e sensibilizzare la popolazione sull’importanza nel fare scelte responsabili anche semplicemente facendo la spesa. La riduzione della plastica sulla quale, oggi, si sta prestando grande attenzione, è il primo passo importante verso il cambiamento.

Negli ultimi anni qual è la tendenza che hai meno apprezzato?

La trasformazione della passione per i tatuaggi in una moda, spesso dimenticando il buongusto.

E quella che più hai apprezzato?

Il trend seguito dalle case di moda di lanciare sempre più spesso campagne pubblicitarie con immagini di modelle le cui diversità sono esaltate e non denigrate.

Un accessorio senza cui non puoi uscire…

Un bel cappotto e il mio profumo preferito, che deve essere forte e deciso come me.

Chi sono, al giorno d’oggi, le donne che possono dirsi realizzate?

Credo che non esista una definizione prestabilita. In passato il ruolo della donna era confinato a quello di madre e moglie. Oggi ognuno di noi può seguire le proprie ambizioni e diventare ciò che vuole. Chiunque riesca a realizzare i propri sogni, di qualunque natura essi siano, può dirsi felice.

 

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