“TRASGRESSIONE SÌ, STUPIDITÀ NO”
Un’aggressione vigliacca, cattiva e immotivata. Questo ha catapultato Gabriele Pellegrini in arte “Dado”, uno dei migliori comici italiani attualmente sulle scene, nell’oscurità del mondo del bullismo. Ferocemente assalito da quello che era l’allora fidanzatino, nonché stalker, della giovanissima figlia.
“Ho pubblicato quanto mi era accaduto sui social, dai quali ho avuto un grande ritorno in termini di appoggio, conforto e approvazione per la mia scelta di rendere pubblico questo dolore – ci racconta Gabriele – e tra i tanti messaggi è apparso quello di Giovanna Pini, presidentessa del Centro Nazionale Contro il Bullismo”.
È così che sei entrato in contatto con Bulli Stop?
“Sì e no: all’inizio pensavo si trattasse di uno dei tanti comitati o pseudo tali che, spesso, lasciano il tempo che trovano. Ma un’informazione più approfondita mi ha fatto ricredere, ho capito che era qualcosa di serio e mi sono avvicinato a questa iniziativa”
Tanto avvicinato che è stato nominato Portavoce in Italia di Bulli Stop. La gran brutta avventura nella quale si è trovato coinvolto lo ha costretto a pensare a coloro che rimangono vittime di questa violenza certamente fisica, ma che ha effetti ben peggiori nel tempo: colpisce nell’intimo, nell’essenza della persona.
“Purtroppo – continua Dado – mi sono convinto che chi ha subito una violenza resta vittima per sempre”
Detto così sembra non esserci una difesa…
“Tutt’altro: è qui che deve entrare in gioco la capacità di discernimento e il coraggio di raccontare (se non denunciare, precisa, se solo i tempi della nostra Giustizia non fossero così lunghi e farraginosi, NdR), rendere partecipi del proprio disagio chi ci è più vicino. In primis la famiglia, che ha un ruolo importantissimo sia per la vittima che per il carnefice.
I giovani hanno nella stragrande maggioranza dei casi un’atavica voglia di trasgressione, che è cosa giusta e normale; ma questa voglia non deve sfociare nell’incapacità di ragionare fino a farsi trascinare dagli eventi: non bisogna credere che tutti siano bravi e buoni. La capacità di capire quando è necessario prendere le distanze da persone, azioni o iniziative è una base fondamentale per non prestare il fianco agli eventi”.
Non si rischia, così, di tarparsi le ali?
“Dico no a qualsiasi tipo di censura: i giovani devono fare tutte le esperienze che la vita può presentare, ma se si avverte un pericolo, anche se è solo una sensazione o un timore, ci si deve opporre con tutte le forze per evitare quell’esperienza”.
È determinato Dado, ferito come uomo e colpito nell’animo come padre, ma non si è nascosto ed ha esternato il suo dolore con coraggio. Si è rivolto alla Giustizia nonostante questa non brilli certo per rapidità (sei denunce ai carabinieri e tre alla Polizia non hanno sortito effetto se non dopo l’aggressione fisica…!), ha preso in mano la situazione e ha “salvato” la figlia dal vortice che l’aveva presa trascinandola verso una realtà inesistente in cui minacce, violenza e turpiloquio stavano diventando la normalità.
Grande comico e grande papà, Dado: ha trattenuto il dolore e le lacrime nell’anima salvando quella cosa preziosa e scintillante che è l’amore per un figlio.