BULLI STOP: Jasmin Zangarelli

“Il potere di essere utili”

Jasmin Zangarelli

 

Di Maria Cristina Del Cuore

 

Vent’anni, italo-brasiliana, influencer, ex pattinatrice sul ghiaccio. Canta, balla e recita. Cosa vorrebbe fare da grande? Scopriamolo insieme a lei.

 

Jasmin, a soli venti anni fai moltissime cose. Qual è la cosa che ti appassiona maggiormente?

«Sin da piccola ho praticato pattinaggio sul ghiaccio. L’ho fatto per molto tempo e a livello agonistico, poi, purtroppo ho dovuto smettere. Attualmente lavoro sui social come influencer, ma il mio sogno è quello di diventare attrice. Avrei voluto interpretare un ruolo in un film Disney, tipo “Violetta”, per intenderci. Sono figlia d’arte e in famiglia non avrebbero voluto che io mi avvicinassi a questo mondo, perché può essere bello ma può avere anche dei lati negativi. Nonostante i tentativi (vani) di mio padre, sono attratta dal mondo dello spettacolo e sento che vorrei davvero farne parte».

 

Come hai conosciuto il Centro Nazionale Contro il Bullismo?

«Grazie ad un’amica che era nel gruppo di Bulli Stop. Lo scorso anno mi hanno chiesto, in corner, di partecipare allo spettacolo contro il bullismo che ormai organizzano da anni, e da lì sono rimasta insieme a loro. Anche quest’anno ho partecipato allo spettacolo e spero di poterlo fare anche il prossimo».

 

Un amore a prima vista, insomma.

«Si, mi sono trovata benissimo. Mi hanno fatto sentire subito “a casa”, nonostante io sia arrivata praticamente all’ultimo momento; è un gruppo fantastico, con cui si lavora davvero bene. Ci si rispetta tra noi e la cosa più bella è che si è tutti allo stesso livello, sia i professionisti che i ragazzi alle prime esperienze. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti, lavoriamo per una giusta causa, sarebbe assurdo mettersi in competizione».

 

Come ti fa sentire partecipare ad uno spettacolo che ha come tema il bullismo?

«Quando avevo dieci anni sono stata vittima di bullismo anch’io per il mio aspetto fisico, che non era come quello di oggi. So cosa si prova e ora sono estremamente grata alla vita che mi ha dato l’opportunità di portare a teatro temi importanti come questo, e spero davvero di poter aiutare così coloro che non hanno il coraggio di parlare. Sento di avere “il potere”, passami il termine, di trasmettere qualcosa di utile, di essere di aiuto. Mi arrivano molti messaggi di ringraziamento; qualcuno al termine dello spettacolo mi ferma per dirmi che grazie a me ha trovato il coraggio di farsi aiutare. Questo mi emoziona e, credimi, non sono una persona a cui succede facilmente».

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