Diciassette anni, Attrice
Eleonora Gaggero, racconta com’è iniziata la sua carriera artistica: un anno di teatro per vincere la timidezza, la sua lotta contro chi la bullizzava a scuola e poi i film con Raoul Bova e Luca Argentero fino alla consacrazione all’enorme pubblico dei teenagers con la serie TV Alex & Co.
Diciassette anni, una carriera artistica iniziata a dodici e grandi progetti per il futuro, senza dimenticare gli impegni scolastici. Questa è Eleonora Gaggero giovanissima attrice genovese di nascita e romana di adozione.
Dopo un anno di scuola di teatro grazie alla quale vince la grande timidezza, recita con Raoul Bova e Luca Argentero per poi approdare a quello che è stato il suo vero stacco dal trampolino: la serie televisiva Alex & Co. che l’ha presentata al grande pubblico dei giovani facendola diventare uno dei personaggi più seguiti dalle e dai teenagers italiani.
Partiamo con la prima domanda:
Come vivi questa vita da quasi diciassettenne in carriera?
“Agli inizi era più difficile – ci dice – poi, lentamente, si comincia a non interessarsi più a cosa possano pensare gli altri e ci si dedica a se stessi”. Il periodo più difficile è stato quello della scuola a Genova, dove era presa in giro dalle compagne, quasi una sorta di blando “bullismo” scatenato dalla sua attività teatrale. “Anche se molto lieve – ricorda Eleonora – questo essere presa in giro lasciava comunque il segno, tanto che i miei genitori si videro costretti a cambiarmi scuola”. Da Genova a Roma il salto è notevole, ma nella Capitale – ci dice ancora – “tutto era completamente diverso, forse perché in una città così grande, così smaliziata, avere a che fare con qualcuno che fa cinema o teatro non è poi così strano”.
Eleonora ci ha presentato su un piatto d’argento l’opportunità della seconda domanda.
Che idea hai del fenomeno del bullismo anche alla luce del fatto che, in qualche modo, ne sei stata vittima?
“Gli anni peggiori sono stati quelli della scuola media, mi avevano preso di mira anche se ancora non so bene perché. Forse il motivo di una certa “invidia” era per il fatto che io, studentessa di prima media, avevo un fidanzatino in terza media. Insomma ero quella che stava con uno più grande solo per fare la “figa”. La gelosia, credo, ha fatto agire molte mie compagne con una certa cattiveria, tanto che alla fine lui mi ha lasciata”. E come tante altre storie di angherie scolastiche, anche Eleonora veniva costretta a fare i compiti per le altre compagne. Ma non è finita qui, ci racconta che al liceo volevano costringerla a creare una storia con qualcuno solo per avere più follower. Veramente “una cosa senza alcun senso” ci dice con decisione.
Sempre restando sul tema del bullismo, che idea hai di questo fenomeno?
“La gente agisce senza pensare alle conseguenze. Spesso è solo un modo per passare il tempo senza immaginare quanto dolore si possa causare, tanto da portare i più deboli all’estremo limite”.
Perché la figura del cattivo nei film è in qualche modo così intrigante?
“Il cattivo è necessario – afferma – perché è decisamente realistico e finalizzato allo svolgimento della storia. Purtroppo se nelle serie televisive o nel cinema o nel teatro ci fossero soltanto dei gran simpaticoni la trama non avrebbe il mordente necessario. Il bullo maschio o femmina che sia è una realtà, odiosa quanto si vuole, ma realtà. E’ odiosamente concreto ed esiste in ogni scuola e anche al di fuori di questa”
Il bullo, a tuo parere, è “figo”?
“Purtroppo appare come tale perché spesso è quello ricco, quello che ha tutto e si sente un paio di gradini sopra gli altri. Oppure è qualcuno che ha avuto un passato traumatico, spesso in famiglia, che l’ha portato a cercare una sorta di vendetta nei confronti degli altri. In ogni caso – conclude – alla fine sono proprio loro quelli che vengono esclusi dal gruppo anche nella realtà, non solo nella finzione cinematografica o televisiva”
Dentro di noi, in ognuno di noi, c’è una parte oscura che ci spinge verso il misterioso, il “maledetto”. Per esempio, continua la giovanissima attrice, i libri che le ragazze leggono dai tredici ai sedici anni presentano sempre tra i personaggi il “cattivo” di turno bello, tatuato e maledetto. E’ quello che fa avventura “tipo Jack Sparrow di Pirati dei Caraibi – dice con un gran sorriso – ma il cattivo non dura e il passaggio al buono è netto e definitivo”.
Te la senti di mandare un messaggio al bullizzato e uno al bullo?
“ Chi subisce deve assolutamente parlarne con qualcuno, perché chiudersi in se stessi è la strada giusta per non uscirne interi. Cadere nell’autocommiserazione – prosegue – è ancora peggio. Parlare con i genitori è fondamentale, anche tenere un diario sul quale scaricare tutte le angosce è un aiuto molto valido. Mai buttarsi giù! Ai bulli e alle bulle? Dovrebbero solo rendersi conto di quanto male riescono a fare, purtroppo non credo sia una cosa tanto facile. E se tutto sembra inaffrontabile, tutti possono rivolgersi al Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop per chiedere aiuto, è l’unico Centro dove fanno veramente qualcosa per combattere il bullismo e dove io sono la giovane testimonial”.
Ci salutiamo così, col gran sorriso di questa quasi diciassettenne che sicuramente avrà da dire molto nella sua carriera artistica e umana.