EDOARDO CASADEI: “L’IMPORTANZA DI ESSERE EMPATICI”
20 anni, romano, Edoardo è iscritto al primo anno di Economia all’Università Luiss di Roma. Ha definito il suo primo periodo universitario “un tuffo in una piscina vuota”.
di Maria Cristina Del Cuore
Parlare con Edoardo è estremamente piacevole, è un ragazzo gentile, sensibile ma, nello stesso tempo, consapevole di ciò che lo circonda. È lo studente che ogni insegnante desidererebbe avere, uno di quelli che ti rimangono “nel cuore”.
Partiamo proprio da qui, dal tuo percorso scolastico
Sì, attualmente frequento il primo anno di università, facoltà di economia alla Luiss. Ho frequentato un liceo paritario in Prati e mi sono trovato benissimo. È qui che ho conosciuto la realtà di Bulli Stop. Durante questo periodo ho avuto modo di confrontarmi con persone davvero straordinarie, in primis alcuni insegnanti.
Cosa ti ha spinto a collaborare con Bulli Stop?
La prof.ssa Giovanna Pini, presidente del Centro, e tutto il suo staff, sono persone splendide. Senza di loro probabilmente non avrei operato le scelte che ho fatto.
Che rapporto hai con il bullismo?
Fortunatamente non ho mai subito episodi di bullismo e, chiaramente, non sono stato nemmeno un “carnefice”. Il massimo che posso aver vissuto, soprattutto alle medie, sono stati fenomeni di normale simpatia, o antipatia, verso questo o quel compagno di classe. Secondo me esistono tre tipi di figure: il bullo, la vittima e coloro che assistono passivamente, senza far nulla.
Per questo ritengo che il lavoro di Bulli Stop sia straordinario, perché ci sono ragazzi che parlano ad altri ragazzi. Puntando sull’empatia, parlando “la stessa lingua” basata sulla propria personale esperienza di vita si può trovare un dialogo, aprire una strada per aiutare i ragazzi. Tutti i ragazzi, sia chiaro: quelli vittime di bullismo, ma anche coloro che sono l’altra faccia della medaglia, cioè che ne sono gli artefici, i “bulli”, per intenderci. Tutti vanno aiutati.