CAROLINA D’ALATRI: “Oggi sono consapevole di chi sono”
26 anni, attrice ai suoi primi passi e segretaria in post produzione cinematografica. In ottobre è stata tra gli interpreti di un cortometraggio presentato in anteprima assoluta nel Concorso di “Alice nella città”, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata ai ragazzi. Si tratta di un bando, “Una storia per Emergency”, sul tema dei diritti, della pace, della solidarietà e dell’accoglienza.
di Maria Cristina Del Cuore
Carolina, temi come solidarietà, accoglienza, discriminazione ti sono cari. Come è iniziata la tua collaborazione con Bulli Stop?
Ero al liceo, la professoressa Giovanna Pini (Presidente del Centro Nazionale contro il bullismo, ndr.), si occupava di fare colloqui con i ragazzi della scuola, una sorta di “Sportello di ascolto”. È stato in quel periodo che mi ha parlato di Bulli Stop e così ho iniziato a partecipare agli incontri e, successivamente, allo spettacolo annuale che veniva organizzato per sensibilizzare i ragazzi sul tema del bullismo.
Ed è stato proprio grazie all’esperienza di Bulli Stop che ho scoperto la mia passione per la recitazione, pur avendo respirato sin da piccola, a casa, ‘aria di cinema’”.
Spiegaci meglio.
Non sono mai stata una studentessa modello, ho sempre fatto ciò che mi permetteva di raggiungere risultati discreti, ma nulla di più. Invece, grazie all’esperienza con la professoressa Pini, mi sono sentita stimolata anche nell’andare a scuola, per me lei è stata un grande riferimento, soprattutto in un certo periodo. L’organizzazione dello spettacolo, quindi il teatro e la recitazione, sono stati una salvezza che mi ha fatto amare la scuola.
Cosa consiglieresti a un adolescente vittima di bullismo?
Di non chiudersi e di trovare il coraggio di mettersi in gioco. Io l’ho fatto e lo devo a Giovanna (Pini, ndr.), lei è stata il mio motore. Mi ha dato la spinta iniziale e ora, grazie a tutte le esperienze che ho vissuto, sono consapevole di chi sono.