Cliff Diving: meno male che non siamo angurie
Tra gli sport estremi è di sicuro uno dei più spettacolari e adrenalinici. Prima regola: ci si tuffa da 27 metri, non un centimetro in meno. Solo dopo si potrà toccare l’acqua, alla velocità di 85 km/h.
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Di Federico Orsini
Ventisette; ventisette metri di salto prima di arrivare a toccare l’acqua raggiungendola a ben 85 km/h e sottoponendo il corpo ad una “forza g” pari a cinque. Per farsi un’idea dell’impatto basta provare a gettare dal trampolino un’anguria: al contatto con l’acqua si frantuma, si sbriciola completamente. E questo basta per ricordarsi che nei tuffi ci vuole tecnica, preparazione atletica e molta pratica alle spalle.
Non è facile assistere a una gara di Cliff Diving poiché, a differenza delle altre discipline “tuffaiole” presenti anche alle Olimpiadi, fino a pochi anni fa non esisteva un vero e proprio torneo: vi erano delle gare organizzate saltuariamente, senza ufficialità. Questo fino al 2009, quando la Red Bull, regina – se così possiamo chiamarla – degli sport estremi decise di mettere questo sport sotto la sua ala e divulgarlo nel mondo. Fu così creato un campionato a punti che si disputa in sei tappe nei cinque Continenti. Non ci si tuffa in piscina: si utilizzano trampolini naturali, in “location” dai panoramici unici. Questo aumenta il fascino della disciplina, che lascia senza respiro chi la pratica e chi la guarda. Trampolini naturali o artistici: a Mostar, Bosnia ed Erzegovina, ci si lancia dal Ponte Vecchio costruito dagli ottomani nel XVI secolo. Ecco gli altri luoghi: Inis Mòr, isola irlandese dove ci si tuffa in una piscina naturale perfettamente rettangolare scavata dal mare che dall’alto sembra una scatola di scarpe. Nelle Azzorre, invece, ci si butta dalle impervie scogliere di una delle isole. Poi il Texas e il Cile, nell’amena location del lago Ranco. L’Italia? C’è, ci siamo anche noi: Puglia, Polignano a Mare, dal paesaggio irripetibile offerto dalle imponenti scogliere. Per raggiungere il trampolino si deve attraversare una casa…! Ma il Belpaese, oltre a vantare una tappa d’eccellenza, ha in “squadra” uno dei più grandi campioni di Cliff Diving: Alessandro De Rosa, 25 anni, che ha già vinto la tappa italiana e sta dominando il campionato.
Il prossimo campionato, per chi è interessato, partirà a giugno; appuntamento a Polignano per tifare De Rosa e poi, perché no, si va a prenotare un viaggio per le successive tappe europee, tutte facilmente raggiungibili.