“Canyoning: nelle vene della Terra”
Con l’arrivo della bella stagione si riscoprono gli sport all’aperto, soprattutto quelli acquatici. Uno di questi è ilCanyoning che, in Italia, sta diffondendosi sempre di più. Numerosissime le associazioni sparse nel Paese e numerosissimi gli appassionati. Ne parliamo con Luca Vasapollo, scalatore ed esperto “canyoner”.
Come hai iniziato e cos’è esattamente il Canyoning?
Fin da piccolo in montagna facevo arrampicata; intorno ai dieci anni mi sono avvicinato al Canyoning e ormai sono anni che lo pratico. Lo sport consiste nel calarsi o scendere attraverso dei canyon formatisi con l’erosione dei torrenti.Si scende con corde e imbracature, specie quando si tratta di pareti molto alte che terminano sulla roccia o su acqua troppo “bassa” per potersi tuffare. Quando invece la profondità lo permette, ci si può buttare in quelle che altro non sono che delle piscine naturali; piscine turchesi o dagli effetti cromatici indescrivibili grazie ai riflessi della vegetazione circostante. L’acqua? Purissima e gelata; per questo usiamo mute spesse cinque millimetri.
Dove si può praticare, vicino a noi, il Canyoning?
Nel Lazio e dintorni ci sono molte località dove è possibile praticarlo; ovviamente bisogna conoscere bene il sito, gli ostacoli e il grado di difficoltà della discesa. È consigliabile, le prime volte, recarsi sul posto con delle guide o con gruppi che organizzano escursioni come quello in cui collaboro io, il Centro Canyoning Natura Avventura, che tra l’altro è quello che mi ha iniziato al Canyoning. Personalmente, la forra che preferisco (in gergo “forra”è la gola scavata dal torrente), si trova a Prodo, piccola frazione di Orvieto, ma è chiaro che ce ne sono molte altre e ognuna colpisce per una sua irripetibile particolarità.
È uno sport pericoloso? Lo possono praticare tutti?
Come qualsiasi sport outdoor il Canyoning può presentare delle insidie; insidie che bisogna saper gestire con prudenza ed esperienza. Prima di ogni discesa bisogna sempre assicurarsi di avere tutta l’attrezzatura idonea: casco, imbracatura, moschettoni di sicurezza e scarpe adatte al suolo bagnato; bagnato e spesso assai scivoloso a causa del muschio o delle alghe presenti nel letto del torrente. Importante anche dare un’occhiata alle previsioni meteo, perché la pioggia gonfi ai torrenti rischiando di trascinare via chi si trova nella forra. Insomma, con cautela e concentrazione anche i più piccoli possono cimentarsi nel Canyoning. Un percorso standard solitamente dura dalle tre alle cinque ore in quanto, oltre ai tuffi e alle scalate, si cammina molto e questo offre l’opportunità di ammirare paesaggi da favola che altrimenti sarebbero invisibili.