HO TROVATO LA FORZA DI USCIRE DAL BULLISMO E DI METTERE AL CENTRO ME STESSA
Giovanissima, eppure già molto determinata! Ginevra Bononi ha vissuto due momenti difficili nella sua vita, che l’hanno però forgiata e spinta a scelte drastiche. Grazie all’amore di amici e familiari, ha preso in mano la sua vita e si sta realizzando con forza. studio, preparazione e tenacia i suoi “ingredienti” per volare in alto verso il successo personale e professionale. Scopriamo di più!
di ALESSANDRA GIANCOLA
Mi chiamo Ginevra, ho 20 anni, sono nata e cresciuta a Roma. Mi sono diplomata al liceo classico, e al momento frequento il secondo anno della facoltà di giurisprudenza. Nonostante il mio indirizzo universitario possa far pensare ad una persona impostata e un po’ ingessata, sono una ragazza creativa, appassionata di moda e arte, intese proprio come espressioni artistiche. Adoro anche viaggiare, scoprire nuovi posti e culture. Anche se, a dirla tutta, il mio hobby preferito in assoluto è trascorrere del tempo con la mia famiglia, cosa che forse al giorno d’oggi risulta un po’ inusuale. A casa, ritrovo la giusta serenità e l’equilibrio necessario a ricaricarmi ed affrontare nuove sfide.
Ci racconti in dettaglio le tue esperienze più importanti, sia lavorative che personali?
La mia decisione di intraprendere come percorso di studi giurisprudenza nasce da una mia esperienza di quando ero molto piccola. Purtroppo, il tema del bullismo non esiste come si può pensare solo nel periodo dell’adolescenza, ma spesso e volentieri si insidia anche tra i più piccoli. Ricordo che, quando ero poco più che una bambina spensierata di sei anni, venivo esclusa dai miei compagni perché considerata “diversa”. Ma diversa in che senso, non l’ho mai capito fino in fondo. Forse perché non ero uguale a loro, non mi omologavo nell’abbigliamento bensì vestivo in modo originale ed estroso, ero timida, a volte forse sembravo più matura rispetto alla classe, avendo due fratelli molto più grandi di me; quindi, vedevo il mio mondo con una prospettiva differente rispetto a quello che era il loro e per questo venivo esclusa, derisa e presa in giro. Tutto ciò mi ha segnata e fatta soffrire però, con il passare del tempo, mi ha anche spinta a scegliere di voler intraprendere una carriera lavorativa in difesa di chi è emarginato, perché la realtà è che è la stessa società in cui viviamo oggi che ci impone stereotipi. Quindi perché non abbatterli? Vedo la professione dell’avvocato e del magistrato quale l’opportunità straordinaria di tutelare chi non ha voce e mezzi per farlo.
Se dovessi fare un breve bilancio di quanto hai vissuto, cosa diresti?
Mi posso ritenere, ad oggi una persona in qualche modo fortunata, nonostante abbia passato un momento di difficoltà durante l’infanzia e al liceo. Purtroppo, alle scuole superiori mi sono scontrata con il sentimento dell’invidia, che è una “brutta conoscenza” perché trascina con sé negatività e pregiudizi. Tuttavia, grazie all’aiuto della famiglia e alla mia forza di volontà, sono riuscita a rialzarmi e a perseguire i miei obiettivi, con rinnovate forza e tenacia. Ho pensato che in fondo le persone che avevo vicine non erano quelle che avrei voluto nella mia vita futura, e mi sono aperta a nuove amicizie e conoscenze. Finalmente, i VERI amici mi hanno portata a vedere tutto in maniera completamente differente, e ancora oggi posso considerare queste persone i miei punti di riferimento. Mi sono sempre vicine, mi spronano a dare il meglio di me stessa, apprezzano quello che sono e mi sono accanto, non solo nel raggiungimento dei miei obiettivi, ma anche nei momenti complessi.
Il tuo momento definitivo di svolta (coraggio e consapevolezza)
È arrivato durante l’adolescenza, quando ho DECISO che nessun giudizio, o insulto, mi avrebbe più scalfita. Forse l’aver sofferto durante l’infanzia mi ha “anestetizzata” al dolore e ho avuto il coraggio di fare scelte radicali, di volermi bene e di circondarmi solo di gente che me ne volesse davvero. Mi sono concentrata sui miei propositi, senza perdere un colpo! Non è semplice, per una ragazzina, fare a meno di quelli che si considerano punti di riferimento importanti ma io ci sono riuscita ed ho anche compreso meglio quanto il mio carattere fosse in realtà ben definito. Ho imparato a conoscermi.
Sogni ed aspirazioni da realizzare?
Il mio sogno è vedermi nel futuro realizzata come donna, di essere fiera, ogni giorno, nel guardarmi allo specchio e sapere che ho fatto tutto il possibile per mettere uno sull’altro i mattoncini per arrivare al mio obiettivo: sia dal punto di vista lavorativo che famigliare. Sogno di diventare un magistrato penale e di costruire la mia famiglia provando ad essere, almeno per i figli che spero di avere, un quarto di quello che sono stati i miei genitori e la mia famiglia allargata per me.Vorrei donare loro un po’ del grande amore che ho ricevuto. Concludo dicendo che non mi sono mai sentita adatta a questo mondo di apparenze, quasi privo di amore e dove il “diverso” sembra non essere mai all’altezza; per questo voglio cambiarlo con tutte le mie forze. Recuperare il valore della persona, perché siamo tutti unici, e c’è da tanto da imparare dal confronto con tutti.
Ad maiora semper!