Alberto De Angelis: IMPEGNO, ENTUSIASMO E ANCHE UN PO’ DI FOLLIA: TRE PAROLE D’ORDINE PER REALIZZARE UN SOGNO
LAUREATO A LONDRA, RIENTRA IN ITALIA PER L’MBA E DA DUE ANNI È DIRETTORE COMMERCIALE DEL PAIDEIA INTERNATIONAL HOSPITAL E MATER DEI GENERAL HOSPITAL. ALBERTO DE ANGELIS SI RACCONTA.
di MARIA CRISTINA DEL CUORE
Da due anni è responsabile del reparto commerciale del Paideia International Hospital e Mater Dei General Hospital. Il suo è un background internazionale, dal collegio ad Oxford alla laurea a Londra in Economia Immobiliare. Rientrato in Italia, ha conseguito un MBA Master in Business Administration. Il suo impegno è quello di gestire il lavoro nel rispetto di temi importanti quali quelli ambientali, sociali e di governance, con un occhio costante allo sviluppo tecnologico. Le sfide che si è prefissato sono molteplici tra cui trasmettere i principi di sostenibilità e innovazione.
È trascorso quasi un anno da quando, sulla nostra rivista, ci raccontava progetti e iniziative per il Gruppo Paideia International Hospital e Mater dei General Hospital. Sono stati mesi di lavoro intenso, è possibile fare un primo bilancio?
È vero sono stati mesi davvero molto intensi che hanno richiesto un grande lavoro di squadra ma siamo stati ripagati da grandi soddisfazioni e traguardi raggiunti. Abbiamo garantito alti standard di qualità nell’assistenza ai pazienti, in ogni aspetto e questo, come sempre, ci riempie di soddisfazione perché lavoriamo per le persone. Siamo stati felici anche di essere riusciti ad organizzare molte campagne di prevenzione, anche al di fuori del Paideia International Hospital e Mater Dei General Hospital. Inoltre, in ambito sportivo, siamo diventati un punto di riferimento per i grandi appuntamenti cittadini: siamo Health Partner sia della S.S. Lazio che della A.S. Roma, siamo scesi in campo anche in occasione degli Internazionali BNL d’Italia e del 91° CSIO di Roma a Piazza di Siena, solo per citare alcuni appuntamenti.
Infine, ci tengo a ricordare Paideia Project, un progetto dedicato all’imprenditoria giovanile, sempre nell’ambito dell’healthcare. Abbiamo sostenuto una start up vincitrice di una “battle” e in autunno faremo un open day accademico, per dare la possibilità ai giovani di passare dalla teoria alla pratica, e far si che possano rendersi conto della complessità di questo mondo. Parliamo ai giovani perché crediamo nei giovani.
Sostenibilità e innovazione ma anche empatia e attenzione alla persona sono le vostre parole d’ordine. Quali nuove sfide vi aspettano per i prossimi mesi? Cosa c’è in cantiere?
Per prima cosa continuare su questa strada, portando salute dentro e fuori le nostre strutture; continuare ad innovare sempre più perché la tecnologia è una delle nostre priorità. Un percorso di continua crescita ed evoluzione che ci vedrà sempre in prima linea, soprattutto Mater Dei General Hospital. Vogliamo offrire ai pazienti sempre il meglio. Anche per questo abbiamo attivato un servizio di Customer Care dedicato, proprio per seguire i pazienti lungo tutto il loro percorso. Le sfide che ci aspettano sono tante, difficile citarle tutte. Siamo pionieri di un passaggio epocale che ci consolida come benchmark nella Healthcare.
Paideia International Hospital approderà nel metaverso, dove sarà possibile richiedere informazioni e prenotare visite. È un passo in avanti significativo per il nostro settore che ci spinge sempre più nella strada dell’innovazione. Ci sarà un’integrazione dei sistemi di Virtual Reality che saranno al servizio dei medici e dei pazienti, sempre più bisognosi di una conoscenza approfondita. Si tratta di processi diagnostici e chirurgici. Infine introdurremo la possibilità di pagare anche in criptovalute, una scelta che ci consolida come pionieri e che, al contempo, conferma che non ci tiriamo mai indietro quando si tratta di alzare l’asticella.
Paideia International Hospital e Mater Dei General Hospital sono sempre più una realtà in crescita in una città che non si ferma mai.
Infatti apriremo presto, grazie anche al prezioso lavoro di mio fratello Elio, un poliambulatorio e centro diagnostico a Roma sud, precisamente all’Eur, da tempo ci era stato richiesto, finalmente ci siamo riusciti. Non vedo l’ora di portare anche lì il nostro modello di sanità, sviluppato nel corso degli anni. Oggi siamo in grado di combinare le migliori competenze mediche alle più innovative tecnologie, a partire dalla diagnostica per immagini, all’endoscopia e alle sale chirurgiche. Tutto questo ci permette di garantire elevati standard di qualità nei percorsi di cura, offrendo al paziente completa assistenza in tutte le fasi, dall’accesso alle cure al ritiro del referto.
È stato nominato tra i 30 migliori imprenditori under 30 dalla rivista Forbes Italia. Una bella soddisfazione ma anche una grande responsabilità. Cosa rappresenta per lei questo traguardo?
Una spinta a fare sempre meglio, ad andare avanti per questa strada. Considero questo riconoscimento un punto di partenza e non certo un punto di arrivo. Non posso negare di essere stato davvero felice per me e la mia squadra con la quale, evidentemente, devo condividere la soddisfazione, ma non sono abituato a fermarmi. Sono già proiettato sia con la testa che con il cuore verso altri obiettivi. Faccio tesoro dei miei successi e ancor di più dei miei errori. Credo in me stesso e credo nella mia squadra. Perché con l’impegno, l’energia, l’entusiasmo e un po’ di follia visionaria, tutto quello che si sogna si può realizzare.