PROTAGONISTI: Paolo Sonnino Sorisio

“LA CARTA STAMPATA VINCERÀ SUL DIGITALE”.

Sono passati più di cinquant’anni da quando, nel 1962, il primo numero di “Nautica” vide la luce all’inaugurazione del Salone Nautico Internazionale di Genova. Dopo più di mezzo secolo la rivista continua ad essere un punto stabile di riferimento per il mondo della navigazione. Un’impresa editoriale innovativa, sempre attenta all’evolversi dei gusti del mercato, che ha contribuito in maniera determinante alla crescita di un intero settore. Una guida leader affidabile per chi ha la barca, per chi la sogna, per chi ha programmato di acquistarla e per tutti gli operatori del mondo nautico. Con un sito web in continua evoluzione.

 

Per conoscere la storia di questo autorevole mensile, punto di riferimento per chiunque vada per mare, è necessariofare un passo indietro nel tempo. “Nautica” nasce infatti negli anni Sessanta come strumento d’informazione sull’attività dei Cantieri Navali. Paolo Sonnino Sorisio, Editore della rivista, ripercorre le tappe più importanti di un intenso percorso editoriale fatto d’ingegno e coraggio, a dispetto dei rischi e delle sfide imposte dall’era digitale.

 

Una rivista che a ha saputo anticipare i tempi, all’insegna della connessione.

 

«Proprio così. L’idea di avviare una Casa Editrice completamente dedicata alla navigazione, prese forma alla fine degli anni Cinquanta, quando mio padre Mario e mio zio Sergio, che all’epoca erano imprenditori nel settore della nautica, iniziarono a progettare e a costruire motoscafi veloci per il diporto navale, e fondarono Italcraft, cantiere nautico che offriva imbarcazioni ad alto contenuto tecnico. Con il cantiere in mano ben presto si resero conto che mancava un mezzo di comunicazione, necessario ad informare il pubblico sulle attività produttive e innovazioni tecniche del settore. All’epoca non c’erano riviste dedicate ad un settore così specifico, l’unica era “Vela e motore”, che non si occupava di imbarcazioni da diporto, o del piacere di andare per mare, ma di argomenti più che altro inerenti ad ambiti sportivi e militari. Così, in occasione del primo Salone nautico di Genova, nel 1962 uscì anche il primo numero di “Nautica”, che riscosse subito un grande successo».

 

Che ricordi hai di quel periodo?

 

«Ricordo che mio padre, durante la settimana del Salone Nautico di Genova, faceva saltare la scuola a me e a mio fratello per inserirci nel settore. Facevamo i fattorini. È stata un’esperienza che mi ha formato, che mi ha dato la possibilità di conoscere gli addetti ai lavori, che mi ha fatto subito respirare il giusto mood, che soprattutto mi ha aperto un futuro. In seguito ho lavorato in varie aziende del settore nautico e poi, a ventiquattro anni, sono entrato stabilmente nell’organico della rivista».

 

Su cosa deve putare una rivista per contrastare l’offerta digitale?

 

«Sicuramente sui contenuti di qualità. “Nautica” offre un tipo di informazione che oggi difficilmente si trova online, perché anche se sul web fioccano le offerte, le informazioni sono decisamente scarse. La nostra prerogativa si fonda sull’aspetto tecnico, con la presentazione di tutte le novità della produzione nautica nazionale e internazionale. Ci piace raccontare le barche per quello che sono, che siano piccole o grandi, a vela o a motore, per descrivere le loro prestazioni, i materiali e la manualità con cui sono state costruite. Anche il nostro sito offre notizie molto accurate».

 

Quali sono le strategieche avete adottato attraverso il web?

 

«Fin dai primi tempi le nostre strategie sono state in continua evoluzione. All’inizio non è stato facile capire su quali sistemi optare, trovare professionisti del settore, dai web master ai programmatori. Eppure il nostro portale online è nato nel 1994, ancora prima di Google, che è stato avviato nel 1996, e comprende tutti i siti delle testate della Casa Editrice, da “Nautica” a “Super Yacht” fino a “Pagine Azzurre”. Attualmente stiamo puntando su una raccolta di informazioni che riguarda un target di utenti sempre più affinato. Gli iscritti alla newsletter del sito di Nautica online sono più di diecimila; i fruitori dei contenuti speciali sono circa cinquemila, mentre il club Nautica, sulla base di una mailing list raccolta negli anni, conta più di seicento iscritti».

 

Qual’èil segreto del successo di “Nautica”?

 

«Fin dalla sua nascita la missione della rivista è stata quelle di puntare sull’informazione e sulla difesa dell’utenza. Quindi non solo prove di barche e test sugli accessori, ma anche portualità, normativa e turismo. Il continuo monitoraggio del settore è alla base del successo di Nautica. Realizziamo anche l’Annuario della Nautica, uno sforzo produttivo importante, che si genera con la massiccia presenza di giornalisti e collaboratori alle più importanti Fiere nautiche nazionali e internazionali. L’Annuario è pubblicato quasi tutti i mesi ed è presente su “Nautica online” con le novità, le caratteristiche tecniche e i prezzi».

 

Una rivista in continua evoluzione. Cosa è cambiato, nel tempo, nel mondo della nautica?

«Purtroppo il cambiamento più evidente riguarda il tentativo dei cantieri di vendere un brand piuttosto che un prodotto. C’è una forte percentuale di chi compra la barca per status symbol, che si accontenta di avere un “marchio”. La maggioranza degli utenti per fortuna desidera conoscere a fondo il prodotto».

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