Grandi o piccole, “storiche” o “start-up”, le imprese del Belpaese fatturano passione. Vale anche per quelle che hanno scelto Be Different per farsi conoscere e ri-conoscere. In questa rubrica diamo la parola a quegli uomini e quelle donne che, insieme, portano avanti l’Azienda Italia.
ALBERTO DE ANGELIS: “LA MIA IDEA DI SANITA’, TRA SOSTENIBILITA’ E TECNOLOGIA”.
Da quasi due anni è responsabile del reparto commerciale delle note strutture della sanità privata romana Paideia International Hospital e Mater Dei General Hospital. Il suo è un background internazionale: dal collegio ad Oxford alla laurea a Londra in Economia Immobiliare, fino al ritorno in Italia, dove ha conseguito un MBA (Master in Business Administration), Alberto De Angelis racconta con serietà e passione del suo impegno nel gestire il lavoro con integrità e onestà, nel rispetto di temi importanti come quelli ambientali, sociali e di governance (ESG) sempre con un occhio rivolto all’innovazione tecnologica, e delle sfide che sta affrontando per trasmettere alla sua attività i principi della sostenibilità e dell’innovazione. Una visione all’insegna dell’impegno ambientale e del rispetto dei valori aziendali, che con grande determinazione sta portando avanti al massimo delle sue potenzialità.
Com’è stato entrare a far parte di questo grande progetto?
“All’inizio molto più difficile del previsto. La nostra è un’organizzazione unica nel suo genere, sia dal punto di vista della flessibilità che della tecnologia, un sistema velocissimo, che prevede la conoscenza di molti ambiti, da quello legale alla medicina, fino agli aspetti assicurativi e amministrativi. Il confronto con il mondo laborioso e pieno di vincoli del settore sanitario privato non è stato facile, ma subito dopo lo stage, quando sono entrato nel reparto commerciale, ho trovato la fiducia della Direzione e del mio gruppo di lavoro, formato da professionisti di ogni età, con i quali abbiamo creato un team vincente, che punta sui temi dell’innovazione e della sostenibilità, temi che vanno di moda, ma che d’ora in poi non avranno mai fine”.
La Paideia, nota struttura sanitaria di Roma fin dagli anni ’60, nel 2021 ha lasciato il posto al Paideia International Hospital. Inaugurato a settembre 2021, Paideia International Hospital è un innovativo polo della chirurgia e della medicina preventiva. Quali sono le scelte sostenibili su cui avete puntato?
“Dal punto di vista strutturale e impiantistico abbiamo avuto la possibilità di costruire Paideia International da zero, di utilizzare materiali e tecnologie all’avanguardia, di inserire un cogeneratore, un impianto fotovoltaico e le colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Siamo immersi nel parco di Veio, non potevamo che sposare la filosofia green. Tutto è stato pensato all’insegna della sostenibilità. Lavoriamo costantemente per ridurre i consumi della carta e per l’efficientamento delle risorse come l’energia”.
Quali sono le novità in campo digitale?
“La cartella clinica informatizzata, che è ormai consolidata, sicura e funzionante. Inoltre, a settembre partirà la nostra nuova “App Paideia”, che offrirà al paziente un percorso personalizzato più efficiente e senza code, tutto integrato, con sistema di notifica, prenotazioni, ritiro, referti e pagamenti, che permetterà di evitare l’accesso alla segreteria, garantendo inoltre tutte le informazioni sui servizi della struttura, nel rispetto dei criteri della privacy”.
Quali sono i fiori all’occhiello di Paideia International?
“Abbiamo diversi centri di eccellenza e copriamo tutti i settori con alta tecnologia, dalla Diagnostica per Immagini di ultima generazione alla Medicina Nucleare, fino alla chirurgia di alta complessità e al centro robotico. Inoltre stiamo integrando gran parte delle nostre tecnologie con l’intelligenza artificiale, che contribuisce ad accrescere sempre di più la cosiddetta medicina di precisione, che offre la possibilità soprattutto di personalizzare le cure”.
Quali saranno invece le innovazioni per migliorare l’assistenza?
“Da noi il paziente è al centro di qualsiasi decisione, e puntiamo a rendere l’esperienza più armoniosa possibile. Per questo abbiamo investito nella digitalizzazione dei processi e sulla formazione del personale. Inoltre, a settembre inaugureremo il primo Customer Care Sanitario in Italia, un servizio che farà la differenza, perché cambierà l’approccio con i pazienti. Grazie a un dipartimento, che prevede professionisti ed esperti del settore, ogni paziente sarà contattato entro 24 ore dalla prestazione eseguita nelle nostre strutture; un servizio che chiuderà il cerchio, per assicurarci che il paziente sia sempre coccolato e tutelato”.
Progetti per il futuro?
“Consolidare il Paideia International Hospital nel panorama internazionale. Oltre ad essere un punto di riferimento per i cittadini romani, ha tutti i requisiti per sviluppare un settore fondamentale come quello del turismo sanitario. Molti specialisti europei sono entrati a far parte della nostra equipe, e non mancano i visitatori internazionali, alcuni dei quali provengono addirittura dagli Emirati Arabi o dagli Stati Uniti. Lanciato il Paideia International Hospital, ci concentreremo sulla struttura storica di Roma: il Mater Dei General Hospital, che avrà un restyling ed un turnover tecnologico. Il nostro obbiettivo nel breve medio termine rimane comunque l’espansione del gruppo attraverso acquisizioni e investimenti nel territorio romano e nazionale”.
Cosa pensi del confronto tra Sanità Pubblica e Privata?
“Non escludo una collaborazione con il Sistema Sanitario Nazionale, perché la domanda dei pazienti è altissima e i tempi di attesa sono diventati insostenibili. Nell’interesse comune della salute dei cittadini, sono convinto che in futuro sia necessario un dialogo in sinergia più efficace tra Sanità pubblica e privata. Essendo le Regioni a gestire in piena autonomia la Sanità nell’ambito territoriale di loro competenza, mi auguro che la Regione Lazio apra un nuovo confronto di collaborazione e di scambio con le realtà totalmente private. Durante l’emergenza Covid, Paideia International Hospital è stato partner sanitario dell’Hub vaccinale regionale Acea, che ha messo a disposizione le risorse economiche, mentre noi abbiamo garantito l’aspetto organizzativo e sanitario attraverso il personale medico infermieristico e amministrativo, vaccinando ed assistendo migliaia di cittadini in un periodo così critico”.
A cosa deve ispirarsi un’azienda per garantire risultati etici e sostenibili?
“La nostra azienda fa riferimento a un insieme specifico di criteri, che hanno focus su diversi temi. Siamo ad esempio ESG compliant (Environment – ambiente, Society – Società, Governance – Governo dell’impresa), ovvero l’ottemperanza di una serie di criteri chiave, che attualmente misurano anche l’eticità di un’azienda”.