IL MIO SOGNO NEL CASSETTO: Edoardo Fioretti

Paura, tristezza, speranza, euforia, inquietudine: sono queste le emozioni che attraversano ogni giorno la vita dei giovani, proprio come accade agli adulti. A differenza di quella dei più grandi, però, la realtà dei ragazzi è principalmente costellata da sogni che rappresentano il motore di ogni gesto che compiono. Diventare adulti, troppo spesso, comporta dimenticare cosa significhi fantasticare sulle mille opportunità che la vita può regalarci. E allora vogliamo dedicare questa rubrica proprio a coloro che continuano a sognare, per ricordarvi che non è mai troppo tardi per sperare, perché nulla può ostacolarvi nel raggiungere il vostro obiettivo.

 

“SCARPETTE E SBARRA, IL MIO PANE QUOTIDIANO!”

 

Intervista a Edoardo Fioretti

 

Di Alessandra Giancola

 

La tua scheda.

Sono Edoardo, ho 19 anni, vivo a Roma e mi sono appena diplomato al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II. Sono un ballerino specializzato in danza moderna, contemporanea e balli latinoamericani. Mi cimento anche in altri stili, ho vari hobby come il pattinaggio sul ghiaccio e la fotografia, sono un grande appassionato di moda e di ogni disciplina artistica. Ho studiato musical al Teatro Sistina, allievo di Massimo Romeo Piparo e faccio parte anche del mondo del doppiaggio, fin da quando avevo 11 anni.
La danza è la tua prima passione, giusto? Raccontaci in dettaglio l’evoluzione di questo amore.

Ho approcciato la danza classica a 3 anni, studiando presso il Balletto di Roma fino a 7 anni. Poi ho deciso di esplorare il mondo latino che racchiude cinque discipline specifiche. Ho subito partecipato a numerose competizioni, arrivando in semifinale a Londra con la mia partner di allora: unica coppia italiana su 400 concorrenti.
Ho vissuto due mesi in Australia, per gareggiare insieme alla mia ex ballerina che, a sua volta, si spostava in Italia per proseguire le lezioni di danza con me. La mia passione per i latini è finita all’età di 17 anni e da lì in avanti ho proseguito con la danza moderna e contemporanea dedicando più tempo a me stesso poiché ero ballerino solista. Mi sono aggiudicato quasi sempre il primo posto nelle gare e mi sono state assegnate borse di studio in Spagna, a Londra e in America da grandi maestri. Dietro tutto questo c’è un duro lavoro perché io ero anche uno studente ed ho dovuto imparare a gestire entrambe le cose. Ciò mi ha aiutato a superare le mie ansie e ho appreso come gestire il tempo al meglio. La danza ha un vero potere benefico sulla persona che la pratica e, personalmente, non potrei mai farne a meno.

Hai ancora un sogno nel cassetto da realizzare?

Certamente. Sarei un ipocrita a dire che non mi piace la fama, ma non è il punto fondamentale. Quello che mi piacerebbe di più è trasmettere, con la mia arte, gioia nelle persone; amo vedere i sorrisi nella gente ed ho sempre combattuto per le ingiustizie e i diritti dei miei coetanei. Credo fermamente che un mondo felice e più giusto sia possibile se ognuno si impegna in tal senso.

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