Gonfi
DI SPERANZA
TALMENTE GONFI CHE POSSIAMO SPICCARE IL VOLO. VOLARE SI PUÒ: VOLARE CON LA FANTASIA, CON LA VOGLIA DI RIPARTIRE, DI GIOCARE. UN PALLONCINO, POI MILLE, POI UN MILIONE; QUALCUNO LI GONFIA, QUALCUN ALTRO LI FA DIVENTARE ARTE, SOGNO EMOZIONE, FUTURO. DAL 7 DICEMBRE AL PRATIBUS DISTRICT DIVENTIAMO PIÙ LEGGERI; DAL 7 DICEMBRE AL 5 MARZO, LET’S FLY.
di ROBERTO FANTAUZZI
Volare: tutto diventa piccolo gli uomini e le donne diventano omini e donnine, poi formiche, poi macchie indistinte. Quartieri e stazioni diventano costruzioni da bambino fino a sparire sotto le nuvole. Volano le aquile, i gabbiani e … i palloncini. Tutti, da piccoli, ne abbiamo avuto almeno uno ed abbiamo finto che “per sbaglio” è volato via. Ma lo facemmo apposta, lo lasciammo per vedere dove arrivava. Speravamo che raggiungesse altri continenti, altri bambini. I palloncini fanno volare la fantasia. Sono capaci di trasformarsi e di raccontare storie con mille colpi di scena. Si chiama Inflatable Art. Un’arte vera e propria che va ben al di là della spada o del cagnolino confezionati alle feste di compleanno. Qui si parla di sculture gigantesche, di installazioni, di idee che ci fanno emozionare e… volare. Succederà dal 7 dicembre a viale Angelico 52 nel PratiBus District con il Balloon Museum. L’ex deposito
Atac diventerà una cittadella della Balloon & Inflatable Art tra gigantesche opere, installazioni interattive, esperienze immersive, shop e aree di ristorazione. I palloncini dovevano volare prima ma la pandemia ci ha fermati. Ora siamo pronti: l’emergenza non è ancora finita ma noi dobbiamo guardare avanti. Perché vogliamo e sappiamo rialzarci. 250 mila. Tanti saranno i balloons presenti al Museum. Ci potremo entrare dentro, assumere i loro colori. Inciamperemo nella sorpresa, nel sogno. Volendo voleremo. Basterà la voglia di tornare a incontrarsi, a inventare, a ridere. Soprattutto giocare e mettersi in gioco. Ne abbiamo bisogno, eccome. Siamo gonfi d’orgoglio, gonfi di speranza. Mancano pochi giorni al Balloon Museum, primo museo in Italia dedicato alla Inflatable Art. Sono fiero, orgoglioso (gonfio d’orgoglio?) di aver lavorato per questo evento per dar vita ad una storia, una favola che ogni giorno avrà un nuovo finale, nuovi personaggi e nuove voci narranti. Questa favolalunga tre mesi l’abbiamo “costruita” anche grazie alla collaborazione creativa di nufactory e del suo fondatore Francesco Dobrovich, da sempre attento alle tendenze creative e profondo conoscitore delle culture urbane, tra i fondatori dell’Outdoor Festival con cui ha radicalmente stravolto il modo di fare cultura a Roma coinvolgendoci in molti progetti di respiro internazionale tra cui Street Art Project per Google Arts & Culture, RedBull BCOne, RedBull Music Accademy Bass Camp, Cross The Streets al MACRO ed oggi Direttore Creativo di Videocittà.
Francesco, come è stato collaborare con la Lux per un progetto in embrione da un anno?
Avvincente: mi sono subito appassionato all’idea di contribuire alla creazione di un evento unico per Roma. La straordinaria visione di Roberto Fantauzzi – la tua – e la forza di un team capace di condurre ricerche di trend rendono Lux un luogo unico per scoprire le tendenze; per me questo è un importante punto di partenza nella costruzione di una proposta di successo. Spero che con il mio contributo queste idee possano tradursi in un’esperienza di cui il pubblico avrà voglia di parlare, ricordare e condividere.
Il direttore artistico della Lux, R. Lionello, ha espresso ottimi giudizi a proposito di questo connubio. Crede si potrà replicare questa collaborazione?
Lionello è un punto di riferimento per chi lavora in questo settore e lo è dunque anche per me; lavorarci assieme è di ispirazione e soprattutto divertente; ricordiamoci sempre che in questo lavoro produciamo felicità e dobbiamo farlo con il sorriso. Mi auguro che questa collaborazione possa consolidarsi sul successo di questa prima operazione.
Viaggiare e volare: torniamo al Balloon Museum, ai palloncini e ai gonfiabili, ai bambini che li “liberano” ed agli artisti e i designer che li trasformano in sogni. Al PratiBus District vedremo le creazioni delle più grandi firme della Inflatable Art, provenienti da ogni dove. Salire e scendere; toccare le forme, minuscole o gigantesche, che sono piene e vuote. Vuote perché “dentro” c’è solo aria. Piene perché, appunto, rigonfie d’aria.
L’aria fugge, vola via. Anche noi abbiamo imparato a volare: lo facevamo da piccoli quando ascoltavamo le fiabe o quando, da soli, le riscrivevamo daccapo. Lo facciamo “da grandi” quando decidiamo di non fermarci al “già visto” o quando preferiamo star zitti invece di esclamare “Non è possibile”. Volare è guardare quello che non vedi con gli occhi.
“Che si tratti di una casa, delle stelle o del deserto, quello che fa la loro bellezza è invisibile”. Lo disse il Piccolo Principe, quel bambino meraviglioso tratteggiato da Antoine de Saint-Exupéry in un libro immortale.
de Saint-Exupéry di mestiere faceva il pilota; ma non fu sugli aerei che imparò a volare.