Krizia Moretti “La mia vita tra tacchi e pistole”
Modella per passione, ha sfilato sulle passerelle di eventi di moda come Altaroma ed è stata scelta da Renato Balestra per la Celebration Blue. Quando però si toglie i tacchi e indossa un semplice paio di scarpe da ginnastica è in pista nei Campionati Italiani di Atletica e tiro a segno. Poliedrica e vulcanica, Krizia affronta la vita a cento all’ora.
Di Beatrice Gentili
Sguardo magnetico, una bellezza mediterranea, impeccabile sulla passerella: nessuno potrebbe mai pensare che con una calibro 22 saresti capace di centrare perfettamente un bersaglio…
(Ride, ndr). In realtà tutto è iniziato proprio dallo sport. Ho cominciato da piccolissima praticando Pentathlon. Volevo seguire le orme di mio fratello e, non riuscendo mai a stare ferma, mi tenevo occupata per cinque ore al giorno con l’attività fisica. Con il tempo ho continuato a praticare Atletica e tiro a segno: mi è sempre piaciuta la competizione e lo sport rappresentava lo spazio giusto in cui far uscire la mia determinazione e il mio carattere. Mi ha insegnato tanto, dall’impegno al valore dei sacrifici.
Quando hai deciso di sostituire l’abbigliamento sportivo con tacchi e trucchi?
Circa due anni fa ho iniziato la mia carriera nel mondo della moda, che mi ha portato a fare diverse esperienze, dall’indossatrice alla protagonista di alcuni fotoromanzi. Collaboro con un’agenzia romana, una milanese e una terza con sede a New York. È un mondo che mi ha sempre affascinato, ma lo vedevo troppo lontano dalla vita quotidiana per poter pensare di trasformarlo nella mia realtà. Dopo aver fatto un corso di portamento, però, questa passione si è trasformata in un’esigenza e l’incontro con quella che è la mia attuale manager, che decise di seguirmi personalmente, ha cambiato tutto. Adoro sfilare: più persone ci sono a guardarmi, più mi sento a mio agio. Mi piace potermi esprimere anche solo attraverso le movenze del mio corpo o l’espressione sul mio viso.
Come si uniscono tra loro questi due aspetti della tua vita?
Il carattere che ho sviluppato tramite lo sport ora lo esprimo attraverso la moda. Non mi abbatto alla prima porta chiusa, cerco sempre un modo per riuscire a raggiungere i miei obiettivi anche se sembrano lontanissimi. Insomma, nella moda trasporto tutta la mia disciplina, così come nello studio. Da qualche mese, infatti, ho iniziato Biologia all’Università.
Sei sicura che anche le tue giornate siano fatte di ventiquattro ore?
(Ride, ndr). Sì, ma cerco di trovare il tempo nella determinazione e nella voglia di seguire ciò in cui credo. Da piccolissima ho imparato a organizzarmi e pianificare, affinché lo sport non rappresentesse un problema per la scuola. Tornavo a casa solo per dormire. Come ho già detto, ferma non riesco a stare; mi piace mantenermi sia fisicamente che mentalmente allenata.
In questo momento in cui il mondo è in pausa, come vive una giovane ambiziosa un periodo storico simile?
Non è affatto facile, ma rispettare le disposizioni è una necessità. Durante il primo lockdown sono riuscita a gestire il mio tempo tra lo studio per la maturità e gli allenamenti in casa senza andare in grande affanno. Ora che siamo tornati di nuovo in emergenza sto provando a non perdere la carica, anzi. Tutto questo mi sta incitando a tenere duro e a usare questo tempo per prepararmi per quando sarà il mio momento.
Cosa rappresenta il corpo per una sportiva rispetto a una modella?
È lo strumento attraverso cui raggiungere dei risultati, ma viene curato in modo diverso. Un’atleta punta sulla parte muscolare, sulla prestanza, mentre una modella cerca le belle linee, il dimagrimento o un gamba snella. Personalmente sono un po’ scettica riguardo i classici canoni della modella: non ritengo che la bellezza sia rappresentata dall’eccessiva magrezza. Penso che sia più bello portare in passerella l’immagine di una persona con qualche curva e in salute.
Da chi non ama stare ferma, cos’altro dobbiamo aspettarci?
Sto cercando di coltivare un’altra passione, ovvero quella per la recitazione. Ho iniziato a studiare, mi appassiona l’idea di vestire i panni di personaggi diversi e, se alcuni casting dovessero andare bene, chissà che non possa iniziare a farlo già nei prossimi mesi.
Come ti immagini tra dieci anni?
Sicuramente una donna impegnata, spero laureata e con un lavoro nel campo della moda o del cinema (sorride, ndr).
Nel frattempo tacchi o scarpe da ginnastica?
Sneakers! Nella vita di tutti i giorni mi piace essere curata, ma sempre semplice.