“Tutto sulla mia vita come Jas&Jay”
Figlia d’arte (il padre è il cantautore Carlo Gigli), showgirl e modella, conosciutissima semplicemente come “Jas”, la DJ di successo del duo Jas&Jay, le gemelline tutto pepe made in Italy. Dalla trasmissione “Mezzogiorno in famiglia”, con sua sorella, è arrivata a suonare nelle discoteche più importanti d’Italia, riempiendo eventi e festival da migliaia di persone affianco a Dj del calibro di Hardwell e Afrojack. A breve la aspetta una nuova avventura professionale e, tra radio e tv, è pronta a farci entrare nel backstage della sua professione.
Di Beatrice Gentili
Jasmine, da dove inizia la sua storia?
Difficile da credere, ma da un concorso di moda a cui partecipai nel 2006. Facevo dei piccoli lavori nel settore, finché fui incoronata Miss Lazio, entrando tra le sessanta finaliste di Miss Italia. Senza che me lo aspettassi, iniziarono ad aprirsi le porte del mondo televisivo, da programmi come “Ciao Darwin” ad “Affari Tuoi”. Ma la mia vera passione era la musica e, dopo la partecipazione a “Veline”, entrai in contatto con il mondo della Rai che mi diede la possibilità di presentare, insieme a mia sorella, un progetto discografico. Suonare è sempre stata la mia, la nostra, passione, cresciute tra la voce e il suono della chitarra di nostro padre, io e mia sorella suonavamo il clarinetto e il sax. Così ci siamo messe a studiare per due anni la consolle e la trasmissione “Mezzogiorno in Famiglia”, su Raidue, ci ha dato la possibilità di aprirci al pubblico, rendendoci le DJ del programma. Stagioni meravigliose in cui componevamo tutta la parte musicale, dalle sigle a tutte il resto. E dopo cinque anni di TV ci hanno accolto le discoteche dei top club d’Italia.
Un disegno dove sembra averci messo lo zampino il destino… Ora, insieme a sua sorella Jay, formate un duo di successo: cosa vi ha spinto a portare avanti la vostra passione in coppia?
In realtà l’idea ci è arrivata dall’esterno. Partecipavamo ad un’accademia di TV, dove ci proposero di lavorare insieme. Siamo entrate così tanto in sinergia che da lì non ci siamo più divise; e non abbiamo intenzione di farlo!
Come riuscite ad essere una macchina sempre così ben collaudata?
Le discussioni ci sono, come avviene anche normalmente tra due sorelle che non condividono il lavoro, ma riusciamo sempre a portare avanti confronti costruttivi. Abbiamo imparato a dividerci i compiti e ognuna rispetta gli spazi dell’altra. In consolle ci alterniamo, finché io non mi dedico al live set con il sax e lei diventa padrona della postazione. Molti ci scambiano per gemelle, ma in realtà Jay è più piccola di cinque anni. Abbiamo entrambe buoni gusti musicali e un’ottima tecnica e questo crea un binomio che fino ad oggi si è dimostrato vincente.
Quanto è stato difficile imporsi come donne in questo settore?
Assolutamente complicato. Le persone, soprattutto qualche anno fa, erano abituate a vedere dietro la consolle figure maschili ed era difficile poter immaginare due ragazze a fare lo stesso lavoro. Ci guardavano e credevano che fossimo lì solo per fare bella presenza, ma senza suonare live. Poi arrivavano a fine evento e ci stringevano la mano. Piano piano abbiamo spezzato questa catena di pregiudizi e oggi abbiamo raggiunto una credibilità e riconoscibilità.
Si ricorda la sua prima volta al dj set?
Come dimenticarla! Era circa sette anni fa: ci avevano chiamato per suonare in uno dei club più famosi, noto tra tutti i romani, il Room 26. Venivamo da due anni di accademia, ma ritrovarci con una strumentazione così all’avanguardia sotto le mani, un pubblico enorme, ad animare la night life per la prima volta fu un’emozione incredibile. Lì ho capito che di quell’adrenalina non ne avrei più voluto fare a meno.
La storia di “Jas&Jay continua e, da un anno, si è aggiunta una pagina dal titolo “Radio Dimensione Suono Roma”.
È l’ultimo anello di congiunzione di una catena che oggi ci porta ad abbracciare proprio tutti. Con la radio riusciamo a farci ascoltare anche da chi non può partecipare alle nostre serate. Ballano sulla nostra musica da casa, dalla loro macchina. È un’esperienza di cui siamo davvero entusiaste.
La vostra immagine è il vostro marchio di fabbrica e sui social le vostre foto hanno migliaia di like. Quanto curate questo aspetto?
Nel nostro lavoro ha un ruolo importante e non facciamo difficoltà ad ammetterlo. C’è chi, in passato, ha provato a buttare giù il fatto di essere delle belle ragazze. Noi non abbiamo mai pensato che la bellezza fosse sinonimo di stupidità o di poca capacità. Sono lo studio e l’esperienza che ci hanno dato e ci danno la possibilità di tracciare la nostra strada. Passiamo ore e ore nello studio di registrazione che abbiamo in casa. Siamo partite in vantaggio, ma il percorso è stato lungo e se non ci fosse stato altro oggi non saremmo qua. Instagram è il un biglietto da visita, perciò continueremo a dargli spazio.
Siete nate come due ragazze biondissime ma oggi siete more. Non avete mai avuto paura che cambiare il vostro look potesse indebolire la vostra linea di comunicazione?
Non è una decisione che abbiamo preso all’improvviso. Abbiamo fatto un percorso lento, per lasciare al nostro pubblico la possibilità di abituarsi a qualcosa di diverso. C’è voluto più di un anno perché abbandonassimo il biondo platino. Rinnovarsi è una delle componenti di un DJ, a tutto tondo. Il tempo passa e ora ci sentiamo più a nostro agio con questi capelli.
Dove leggeremo il vostro nome nei prossimi mesi?
Ci sono dei singoli in cantiere che vogliamo produrre e ci piacerebbe avviare delle collaborazioni internazionali. Il nostro sogno nel cassetto, come per tutti quelli che svolgono la nostra professione, è arrivare a Tomorrowland, un evento che non ha bisogno di presentazioni. Ogni giorno ci svegliamo orgogliose del nostro lavoro. Prossimamente inizieremo le riprese di un film internazionale, girato tra Roma e Tokyo, dove naturalmente saremo nel cast nel ruolo di DJ. E a breve ci vedrete in un nuovo programma TV e potrebbe non essere in Rai. Fate zapping: lasciamo a voi il compito di trovarci (sorride, ndr).