PROTAGONISTI:”Paolo Conticini “

La Fortuna è cieca, ma fa tanta palestra…

 

Paolo Conticini fa l’attore, lo sappiamo tutti. Grande schermo e piccolo schermo (in Tv ha fatto anche il presentatore). Naturalmente non è nato così: non si nasce attori o ferrovieri o ingegneri. Si nasce da qualche parte (Paolo a Pisa, cinquant’anni fa) e poi ci si dà da fare con lo studio, il lavoro, le scelte… Scegliere e farsi scegliere. Si può fare, ma ci vogliono impegno e, se arriva, anche un pizzico di…

 

È universalmente noto che la “signora” Fortuna non ci vede bene. Fin da piccoli ci hanno ammoniti così: “Datti da fare, non aspettare che ti caschi tutto dal cielo. La Fortuna, se non ti muovi, non si accorgerà mai di te…”.

Sì, la Fortuna ci vede poco, ma ogni tanto bacia. Lo fa quando incontra qualcuno che le piace davvero. Se poi questo “qualcuno” è un bel ragazzone alto un metro e ottantacinque non c’è miopia che tenga: la “signora” si ferma, si avvicina e poggia le labbra sulle guance di lui; prima una, poi l’altra. Un attimo, solo un attimo prima di scomparire nuovamente.

Ogni tanto succede. Èsuccesso anche a Paolo Conticini, attore e non solo. Ma Paolo, come i suoi colleghi, non nasce attore. Nasce a Pisa e anche questo l’abbiamo già scritto poco sopra. I genitori, pragmatici quanto basta come si conviene a chi lavora da mane a sera per dare un futuro alla prole, vorrebbero vederlo sui banchi almeno fino alla “maturità”; però Paolo, ribelle quanto basta come si conviene a un toscanaccio venuto al mondo a ridosso degli Anni 70, si fermerà prima. Non per fare il perdigiorno, intendiamoci: lavora come designer in uno studio d’arredamento per un pò e, in seguito, è chiamato a gestire una palestra.

“I miei non erano affatto contenti; ho lasciato la scuola dopo la terza classe del liceo, ma non per fare il mantenuto; tutt’altro: non mi piaceva dipendere dalla famiglia, volevo cercare e… cercarmi. Ho fatto decine di lavori diversi finché ho trovato la mia strada”.

Nemmeno tu, forse, ti aspettavi di imboccarla. Domanda doverosa: la fortuna ha avuto un ruolo determinante o solo marginale?

“Son convinto che nella vita di ciascuno la fortuna sia un “personaggio” importantissimo; però non ti entra in casa, non ti cerca: sei tu che la devi “invitare”, devi accendere le luci, insomma far sì che lei si fermi, si volti, ti veda”.

C’è qualcosa per cui Paolo vuol ringraziare Paolo? A seguire: chi altro è meritevole della tua gratitudine.

“Per cosa mi ringrazio? Ringrazio la mia tenacia, la voglia irrefrenabile che avevo – che ho – di sfidarmi. A scuola andavo maluccio, quando mi chiamavano per le interrogazioni scomparivo nella nebbia: mi perdevo, desideravo non essere lì, aspettavo solo di essere rimandato al mio banco. Sì, in classe ho fatto una gran quantità di figuracce. Perché? Perché volevo altro, la mia “bussola” interiore cercava altre strade. Una cocciutaggine che mi ha fatto anche male (e che mi ha portato spesso a litigare con mamma e papà). Una tenacia che, ripeto, si merita il mio grazie.

Devo poi ringraziare, ovviamente, tutti coloro che hanno creduto in me. Ne ho incontrati tanti, tantissimi. Tornado alla fortuna: mentre ero sul marciapiede davanti alla palestra in cui lavoravo, si ferma un tizio e mi chiede la strada per la stazione. Gli do le indicazioni ma mi accorgo che è tutta una finta: lui sa benissimo la strada; cosa voleva? Presto detto: torna indietro, caccia un biglietto da visita e mi dice: “Ha mai partecipato a un concorso di bellezza? Prendi il biglietto, chiamami…”. Beh, ci sono andato. Ho partecipato al concorso per “Il più bello d’Italia” a Diano Marina”.

Com’è andata. Come ti sei piazzato?

“No, non mi sono piazzato. Ma conobbi tanta gente e, in particolare, incontrai un agente di Roma che mi procurò due provini; uno era per “Uomini uomini uomini” di Christian De Sica. Passeranno i giorni, i mesi, Ho lavorato tanto con Christian, come si sa. Da cosa nasce cosa: ho incontrato Rossella Izzo, i registi dei “cinepanettone”, Aurelio de Laurentiis… Insomma son riuscito a dimostrare a tanti di avere delle buone carte in mano; me le sono giocate. La partita non è ancora finita, sia chiaro”.

Eccoci arrivati. Arrivati a Paolo Conticini attore per il cinema e per la Tv. Qualche titolo? “Vacanze di Natale ‘95”, “Viaggi di nozze”, “Simpatici & antipatici”, “Paparazzi”, “Vacanze di Natale 2000”, “Natale sul Nilo”, “Natale a Rio”, “Sapore di te”, “Matrimonio al sud”, “Natale da chef”… Ne abbiamo saltato qualcuno, lo spazio è quello che è; resta il fatto che Paolo ha lavorato tanto e con… tanti. Ha lavorato con Neri parenti, con la “ditta Vanzina”, con Verdone, con De Sica (Christian e Brando) e via nominando.

Il piccolo schermo l’ha visto a lungo nei panni del commissario Berardi in “Provaci ancora prof” (ottima l’intesa con Veronica Pivetti) ma l’abbiamo visto anche in “Un posto al sole”, in “Un medico in famiglia”, nelle miniserie “Ricomincio da me”, “Lo zio d’America”, “L’affondamento del Laconia”… L’elenco continua ma, di nuovo, lo spazio non ci aiuta. Diremo solo che in Tv Paolo è stato anche presentatore (Zecchino d’oro, Me lo dicono tutti, Affari tuoi) e inviato (Porta a porta, Portobello).

Le tue scelte ti avranno procurato consenso e dissenso. Da che parte pende la bilancia? Consiglieresti ai giovani il tuo stesso percorso?

“Beh, come ho già detto in famiglia non è stato facile: mio padre non mi parlava più anche se, oggi, è il primo dei miei fans. Dire qualcosa ai giovani? La tentazione, fortissima, è dire loro di lasciare perdere, di studiare, di cercarsi un lavoro solido. Tutto il contrario di ciò che ho fatto io! Sto esagerando, ma è per dire che nello spettacolo non sai mai come va a finire. Ti senti sempre un precario, oggi lavori e domani chissà…. All’inizio è così; per tutti. E il cosiddetto “inizio” non dura per niente poco”.

Paolo e l’amore: quanto ha inciso il matrimonio – il coniuge – sulla tua carriera?

“Nel mio lavoro incontrare una donna “sbagliata” può essere una tragedia. Io invece ho incontrato Giada, l’ho sposata ed è stata anche questa una gran fortuna. Lei mi sostiene sempre, anche quando non è proprio facilissimo: facendo questo mestiere ho a che fare con tante attrici, tante “bellissime”… Gelosa? Per niente. Se mi vede con Megan Gale non dice nulla; poi magari mi fa una scenata perché ho visto una tizia qualunque, per nulla vistosa, per nulla “fatale”. La gelosia viaggia su binari assai misteriosi”.

Un tuo sogno nel cassetto

“Continuare a fare quello che faccio”.

Un’altra domanda semplice semplice: che senso dai alla vita?

“Domanda semplicissima, come se mi avessi chiesto che ora è. Beh, la vita è come una traversata in mare: devi riuscire ad approdare sulla terraferma. Incontri tante barche lungo il percorso e devi fare in modo che ti vedano e che ti issino a bordo. Ti devi dar da fare se vuoi raggiungere la spiaggia, asciugarti, rifocillarti”.

Un po’ d’egoismo, poi, non guasta; giusto?

“No, quello mai. Però l’altruismo va benindirizzato: con l’età impari a selezionare a chi dare, a chi concederti”.

Fine delle domande. Ci incamminiamo verso la redazione. Strada facendo, forse, incroceremo miss Fortuna e lei, come sempre, non farà caso a noi: ha problemi di vista, si sa. Tiene però molto alla forma, al tono muscolare. Chissà se passando vicino a una palestra…

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