INDIA, UN CAPODANNO DA MAHARAJA
A cura di Beatrice Gentili, raccontato da Valentina Martino
“Che si fa a capodanno?” “Io non ci sono ho un volo per Delhi il 26 dicembre”.
“Ne è valsa la pena?” “Sicuramente è un Paese che non si può non visitare, ma tra tutti i viaggi che ho fatto è uno dei pochi che mi ha lasciato delle emozioni contrastanti. Tutt’oggi non scordo gli odori fortissimi, i bambini nei villaggi con cui ho giocato e le loro classi, le vacche sacre per strada che congestionavano la circolazione, le ore in pullman in quelle strade dissestate per andare da una città all’altra, i loro piatti tipici come il Naan e il Biryani, i templi dove si doveva camminare scalzi e con la testa coperta, un matrimonio in stile Bollywood a cui ho partecipato, le forti tradizioni e i colori dei paesaggi.
Nonostante ciò, pur non avendo mai visto così tanta armonia e splendore in luoghi di culto e paesaggi, più volte mi sono trovata a riflettere, una volta tornata nella mia città, sulla possibilità di recarmi una seconda volta a Delhi e la risposta è stata: “Probabilmente solo se si trovasse in un altro paese e fosse abitata da un altro popolo”. Purtroppo la completa diversità di religione, cultura e modo di vivere, porta il turista a vivere una sorta di “amore – odio” costante con questo Paese, dove si ha percezione di non poter mai trovare un punto d’incontro.
Il mio è stato un tour di due settimane: siamo partiti da Delhi per poi spostarci verso il Rajasthan, stato dell’India Settentrionale che confina con il Pakistan, contraddistinto da palazzi principeschi, templi e giardini che conservano gli usi e costumi di un popolo che ha tanto da raccontare e che i turisti ammirano con stupore.
Dal Tempio Sikh “Gurudwara” e il Qutb Minar, il più alto minareto in mattoni del mondo a Delhi, all’imponente fortezza di Junagarh a Bikaner ; si passa poi ai paesaggi offerti dal deserto con la camminata sui dromedari e al Jaisalmer, la “città d’oro” grazie al tramonto che risplende sui palazzi; Imperdibili il forte di Mehrangarh a Jodhpur, la magica “città blu”;i l Tempio Gianista “Sheth Anandji Kalyanji”(dedicato al Tirthankara Adinatha) e il City Palace, un complesso di quattro palazzi reali che sorge sul lago Pichola a Udaipur, chiamata anche “Venezia d’oriente” ; Pittoreschi il Forte a Chittorgarh riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità; il Forte Amber cui si arriva a dorso di elefante, il Hawa Mahal, il Palazzo dei venti e l’osservatorio astronomico a Jaipur, capitale del Rajasthan, chiamata anche “città rosa” per il colore predominante delle abitazioni ; finché si arriva al noto Taj Mahal (“Palazzo della Corona”), complesso monumentale simbolo dell’India e dell’amore eterno situato ad Agra, nonché anche una delle sette meraviglie al mondo.
Come tutti i viaggi in questi paesi ancora in via di sviluppo, da quando metti piede fuori dall’albergo fino a quando vi fai ritorno, ti trovi davanti a un mondo tutto da scoprire, difficile anche solo da immaginare ma soprattutto ancor più difficile da raccontare.