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“INTERVISTA A JOSEPH MARIA MINALA”
Joseph Marie Minala è un intraprendente calciatore che, perseverando nella sua passione, è arrivato a giocare in serie A. Nasce a Yaoundé, la capitale del Camerun, il 24 agosto 1996. Fin da adolescente dimostra un grande talento ma la strada per il successo non è di certo in discesa. Dopo aver fatto innumerevoli provini con Inter, Lazio, Roma e Udinese, sceglie la Lazio. Momentaneamente è in prestito al Bari. Senza ombra di dubbio è accompagnato da un carattere vincente.
Da quanto tempo vivi in Italia?
Da cinque anni.
Com’è nata in te la passione per il calcio?
Con la voglia che aveva mio fratello Atangana Douglas di portarmi con sé la mattina ad allenarmi.
Avresti mai scommesso di entrare tra i professionisti?
Ho sempre sognato di fare il professionista e avrei scommesso di riuscirci perché per me esisteva sola il pallone da calcio: tutto questo per rendere la mia vita e quella dei miei cari migliore.
Descrivici la sensazione di esordire in uno stadio come l’Olimpico di Roma in serie A.
Esordire fu incredibile, sapevo che alla fine sarebbe successo perché il mister mi ripeteva sempre che ero sulla strada giusta. È stato bellissimo, non lo scorderò mai.
Confrontarsi in campo con un campione come Klose non dev’essere cosi semplice.
Tutt’altro: giocare con Klose, come con tanti altri campioni, è molto più semplice di quello che sembra perché ti mettono a tuo agio e di conseguenza si riesce a esprimere molto più facilmente le proprie doti.
Tre aggettivi che descrivono Joseph Marie Minala.
Determinato, riservato ed educato.
Quali sono le difficoltà che hai incontrato durante il tuo percorso? E hai mai pensato di abbandonare tutto?
Nel mio percorso le difficoltà sono tuttora quelle di essere circondato da gente che ti vede unicamente come un potenziale business, come un “prodotto” e di conseguenza devo stare molto attento a chi frequento selezionando le vere amicizie. Nei momenti di maggiore difficoltà so di poter sempre contare sulla mia famiglia, che mi ama e mi sostiene in ogni situazione.
Il tuo sogno nel cassetto?
Vincere il Pallone d’Oro africano!
di Gigi Gianrossi
INTERVISTA ANTONIO CICCHETTI
Antonio Cicchetti, classe 1997, quasi diciottenne, studia al liceo scientifico “Manfredi Azzarita” di Roma e pratica calcio a livello agonistico nella categoria Juniores d’élite con lo Spes Montesacro.
Com’è nata in te la passione per il calcio?
Ho iniziato a giocare a calcio sin da bambino grazie a mio padre, che è sempre stato un appassionato di questo sport: ormai è una parte di me.
Ti alleni ogni giorno: come riesci a coinciliare questi impegni con lo studio?
Spesso per raggiungere i propri sogni bisogna fare qualche sacrificio, magari studiando anche la sera. L’importante e riuscire a organizzarsi sfruttando al meglio il tempo a disposizione.
Qual è la sensazione che provi quando entri in campo durante una partita ufficiale?
Le sensazioni che ti provoca una partita ufficiale bisogna affrontarle da soli perché sono molto difficili da spiegare: sicuramente sono molto emozionato e allo stesso tempo teso, volendo giocare sempre meglio.
Ti piacerebbe un giorno giocare tra i professionisti?
Giocare fra i professionisti sarebbe la realizzazione di un sogno e anche un piccolo premio per i tanti sacrifici che ho fatto durante il mio percorso calcistico.
Tre aggettivi che descrivono Antonio Cicchetti.
Determinato, estroverso e permaloso.
Quali sono le difficoltà che hai incontrato durante il tuo percorso scolastico e calcistico? E come sei riuscito a superarle?
Le difficoltà sono state molte soprattutto nel mio percorso scolastico, ma non sono mancate neppure in quello calcistico perché tre anni fa mi sono fratturato una caviglia. Nonostante tutto, sono riuscito a superare ogni difficoltà affrontandola a testa alta e proseguendo sulla mia strada per raggiungere i miei obiettivi.
La tua squadra del cuore?
La prima squadra della capitale: la S.S. Lazio.
Il tuo sogno nel cassetto?
Ovviamente diventare un calciatore professionista.
di Gigi Gianrossi