“Ofenbach, le duo qui a mélangé la deep house avec la rock musique.”
Di Giacomo Ruben Martini
Quando si pensa alla musica francese, escludendo la Marsigliese, la mente ci riporta a cantanti del Novecento come Edith Piaf, Serge Gainsbourg, Trenet, Brel e Brassens. Ma oggi i francesi si fanno valere a livello internazionale nella musica elettronica. Sono famosissimi i dj Guetta, Sinclair, Solveig, Saint Germain, Snake, e così via. E proprio i francesi hanno sviluppato, a partire dalla musica elettronica, il filone dell’electro-rock. I Daft Punk, i Justice, Breakbot, Kavinsky e M83 sono alcuni di quelli che hanno riprodotto i suoni del passato in chiave moderna.
P.S. In nessuna canzone di questi artisti sentirete mai una parola in francese: la lingua usata dai dj è l’inglese.
Ultimamente c’è un duo, anch’esso francese, che propone singoli dal sound rock. Si erano fatti notare due anni fa con il singolo Around the Fire, nel periodo in cui la deep house andava per la maggiore. In quel periodo hanno prodotto anche Baby You Don’t know Me e What I Want, canzonette indistinguibili dal resto dell’offerta musicale. Ma il successo internazionale è arrivato con Be Mine, che è tutt’altra cosa rispetto ai primi lavori. Potrebbe sembrare una canzone indie/folk se non fosse per la cassa dritta e il drop: ogni dettaglio del suono riporta agli Anni 60/70. La chitarra elettrica senza distorsore, il basso elettrico e l’organetto sono caratteristici di molti gruppi indie odierni che, a loro volta, si rifanno a suoni vecchi di cinquant’anni. Sebbene si tratti di una canzone leggera, è prodotta con grande attenzione.
Gli Ofenbach se la cavano anche nel remixare canzoni altrui: l’ultimo singolo, Katchi, è una canzone soul di Nick Waterhouse pubblicata l’anno scorso; gli Ofenbach l’hanno ri-registrata insieme, mantenendola invariata ma migliorandone la qualità e trasformandola in una canzone quasi da club, di nuovo cassa dritta a-la deep house, senza però snaturarla.
In passato avevano fatto una rivisitazione di una rivisitazione: avevano remixato “A Fifth of Beethoven” di Walter Murphy, che a sua volta era una rivisitazione della quinta sinfonia di Beethoven per il film La Febbre del sabato Sera.
Ora la domanda è: cosa faranno gli Ofenbach prossimamente? Continueranno a sfornare un singoletto ogni tot, come fa Klingande (il y est aussifrançais)? Da quanto hanno dichiarato, l’anno prossimo dovrebbe uscire un vero e proprio album: speriamo non deludano le aspettative ora che hanno i mezzi per fare un disco intero.
Au revoir et à bientôt!