La professoressa Jordaky insegna lingua e letteratura inglese presso l’Istituto tecnico informatico e liceo scientifico tecnologico Pascal di Roma. Lo studio di una lingua straniera ci fa entrare in contatto con diverse tradizioni e culture, rendendoci più aperti e disponibili verso il prossimo.
Di Alessandra Giancola
“Ogni alunno con cui mi sono confrontata in tanti anni di insegnamento è sempre desideroso di conoscere realtà diverse dal proprio quotidiano e di attingere ad esse per trarne il meglio. Nonostante oggi la scienza e la tecnologia progrediscano velocemente, l’innata curiosità e lo stupore sincero sui volti dei ragazzi li accomunano a un loro coetaneo degli anni ‘90”.
In queste poche righe è racchiuso il pensiero della professoressa Jordaky, cittadina italiana di origine austro-ungarica, cinquantacinquenne, formatasi nelle migliori università europee e non solo.
Professoressa, come riesce a catturare l’attenzione dei suoi allievi?
Lavorare in classi numerose con adolescenti spesso anche problematici, significa in primis attingere alla propria formazione psico-pedagogica basilare. È fondamentale, più che fornire regole e nozioni, mettere l’alunno a proprio agio e calarsi nel suo mondo. Quando lui capisce di avere dinanzi una figura autorevole ma disponibile al dialogo, una persona che incentiva l’aiuto e il sostegno reciproco e che si dedica al più debole non certo per umiliarlo bensì per spronarlo, l’interesse per la disciplina emerge spontaneamente. Questo, da sempre, è il mio approccio con ogni studente.
Quali attitudini un adolescente di oggi mostra verso la scuola?
Non tutti gli studenti hanno sempre le idee chiare sul loro futuro; addirittura manifestano dubbi riguardo il liceo che hanno scelto. Ma li accomuna la voglia di conoscenza: la lingua inglese apre le porte a nuovi orizzonti culturali e ciò incuriosisce molto. Un adolescente necessita di un modello educativo che lo guidi e che dia poche regole ma corrette. Se un docente incarna tutte queste qualità, ogni ragazzo gli si affida sinceramente per affermarsi sia come uomo che come futuro medico, informatico o quant’altro.
Quali mezzi, sotto forma di progetti integrativi, utilizza oggi la scuola pubblica per incentivare le passioni individuali?
Il Pascal offre molteplici alternative a supporto della didattica, con finalità di orientamento e inserimento lavorativo. Ad esempio il Liceo Scientifico organizza frequenti uscite didattiche come viaggi studio o partecipazioni a convegni e noti scienziati vengono ospitati a scuola. Per ciò che riguarda l’ambito professionale, il fulcro di ogni progetto è l’alternanza scuola-lavoro che permette allo studente di entrare in grandi aziende e capirne realmente la complessità e l’organizzazione. In ogni classe vengono presentate le certificazioni, internazionalmente riconosciute, per qualificare le proprie conoscenze di una lingua. Io già in classe, con il supporto della lavagna interattiva, lavoro con gli allievi affinché il loro livello di inglese venga valutato da una commissione a ciò preposta. Mi riferisco agli esami Toefl o Cambridge, ad esempio, che accertano le competenze linguistiche dei non madrelingua. I ragazzi mi rendono spesso orgogliosa poiché, nella maggior parte dei casi, superano le prove scritte e orali con buoni esiti.
Lo Stato vi aiuta economicamente in questi vostri progetti educativi e formativi o ci si affida a risorse private?
Lo Stato è in deficit ma nonostante ciò stanzia dei fondi che permettono, unitamente alle risorse dell’Istituto, di avviare ogni anno molti progetti gratuiti per le famiglie ma comunque seri e interessanti per gli alunni. Riferendomi agli esami sopracitati, solo la tassa d’esame è a carico dei genitori mentre l’intero corso di lingua è gratuito per tutti. Finché ci saranno insegnanti appassionati e disponibili, la scuola pubblica rappresenterà sempre un pilastro nella società e il trampolino di lancio per la formazione dei ragazzi. Mi ritengo una privilegiata poiché il contatto quotidiano con gli adolescenti genera un produttivo e continuativo scambio di idee e si ritorna sempre allievi! Chi crede di aver imparato ogni cosa è perduto; chi invece guarda al mondo, grazie ai giovani, con occhi sempre nuovi, vivrà in eterno.