L’ EDITORIALE DI ARMANDO DE ANGELIS: “L’ educazione conviene a tutti”

” L’EDUCAZIONE CONVIENE A TUTTI! “

 

È passato un anno e mezzo dalla nascita di Be Different con il quale abbiamo voluto farvi notare, numero dopo numero,una verità fondamentale: siamo tutti diversi. Diversi nel fisico, diversi psicologicamente, nella nostra sessualità, nelle idee, nelle ambizioni…

Altra caratteristica imprescindibile: siamo animali sociali; il che significa che non amiamo stare soli. Così facendo, così socializzando,abbiamo capito che grazie alla nostra unicità si può vivere insieme,ci si può aiutare, compensare grazie alle differenti attitudini di ciascuno: da chi produce alimentari a chi li vende; da chi ci cura, o ci difende, a chi fa impresa creando lavoro. E ancora: chi riesce a farci sognare con l’arte, la musica, il cinema fino a allo storico che, affacciandosi nel passato, studia gli errori del tempo che fu cercando di migliorare – nel presente – il nostro modus vivendi. Siamo così riusciti a crescere uniti, formando delle comunità autosufficienti.

In comunità, ovviamente, c’è bisogno di organizzazione; per soddisfare i bisogni, per esempio: nutrirsi, ripararsi, curarsi… Si cominciò con gli scambi: tu mi curi e io ti ripago con del latte, del cibo. Dal baratto si passò alla moneta con la quale, ancora oggi, possiamo acquistare servizi e prodotti e – lavorando – creare la nostra personale riserva monetaria. Strumento intelligente, la moneta.

Fin qui tutti d’accordo. E l’educazione? Che c’entra l’educazione?

L’educazione è lo strumento che ci consente di convivere. Far convivere centinaia, migliaia, milioni di individui diversi, unici. Sono le “istruzioni per l’uso” per non dar fastidio al vicino, all’altro, e far sì che l’altro non disturbi noi.

Veniamo agli esempi: invitando qualcuno a cena ci farà piacere che l’invitato si presenti con una bottiglia di vino, un dolce… Un piccolo gesto dal grande significato: tu m’inviti, mi fai un dono; anch’io ti faccio un dono. Fa piacere a tutti! Andiamo avanti: dare del “lei”a chi non conosciamo è un modo per mostrare rispetto a quella persona. Passando al “tu”, invece,faremo intendere che il rapporto si è consolidato in amicizia,in un legame più stretto. Anche questo fa piacere a tutti! E le parolacce? A qualcuno daranno fastidio ad altri no, ma non dicendole non daremo fastidio a nessuno. Ancora: sporcare le strade per qualcuno non è grave,per altri sì; non sporcarle, tuttavia, non infastidirà nessuno.

Tutto questo si può sintetizzare con una frase pronunciata da un uomo straordinario più di duemila anni fa: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso.

Formalismi? Semplici questioni di parole, di gesti insignificanti? Per qualcuno sarà anche così, eppure quando gli altri si permettono di dire, di fare qualcosa che ci infastidisce… viviamo male!

Se ce ne freghiamo dell’educazione, di questo “codice”può andar bene finché… Finché non incontriamo l’altro; quello che, come noi, se ne frega. E allora ci lamentiamo, gridiamo alla mancanza di rispetto, alla sopraffazione… Pretendiamo ma non diamo. E se non diamo, è ovvio, difficilmente potremo ricevere.

A quarant’anni, ormai, devo rassegnarmi; come tutti gli adulti mi devo rassegnare all’idea che siamo troppo “vecchi” (e anche stupidi) per permetterci di cambiare idea. Però insisto: fidatevi, senza l’educazione si vive male, malissimo. Accettate un consiglio: per godere semplicemente, serenamente la nostra unica, irripetibile e incredibile vita, oltre alla moneta, alla tecnologia, e a tutte gli altri colpi di genio della storia umana, riprendete in mano lo strumento dell’educazione. Vi sarà utile per vivere e convivere. Si rivelerà indispensabile per non disturbare gli altri e per far sì che gli altri non diano fastidio a voi. Uno strumento alla portata di tutti, assolutamente gratuito.

E quest’ultima “notizia” mi porta a chiudere la pagina con una domanda: cosa ci costa?

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