IL MIO SOGNO NEL CASSETTO

Il mio sogno nel cassetto

Paura, tristezza, speranza, sorpresa, euforia, inquietudine: sono queste le emozioni che attraversano ogni giorno la vita dei giovani, proprio come accade agli adulti. A differenza dei più grandi, però, la realtà dei ragazzi è principalmente costellata da sogni che rappresentano il motore di ogni gesto che compiono. Diventare adulti, troppo spesso, comporta dimenticare cosa significa fantasticare sulle mille opportunità che la vita può regalarci. E allora vogliamo dedicare questa rubrica proprio a coloro che continuano a sognare, per ricordarvi che non è mai troppo tardi per sperare, perché nulla può ostacolarvi dal raggiungere il vostro obiettivo.

Arrampicatore? Sì, ma per sport
Davide Mazzelli

La tua scheda sportiva.
“Sono Davide Mazzelli, ho 20 anni e da 15 anni sono ginnasta. Attualmente sono iscritto presso la società Roma70, con cui gareggio in serie A, e mi alleno presso il Centro di Preparazione Olimpica Acqua Acetosa “Giulio Onesti” e a Civitavecchia. Già da bambino mi arrampicavo dappertutto e, per questo, i miei genitori mi iscrissero a un corso di ginnastica artistica nella palestra dietro casa. Da allora non mi sono più fermato nonostante le difficoltà, e nel corso di questi anni ho conquistato alcuni titoli, tra cui quello di Campione Italiano”.
Quali ostacoli hai dovuto affrontare lungo il tuo percorso?
“Questo sport mi ha messo di fronte a scelte difficili; per esempio decidere se dedicarmici appieno, lasciando la scuola tradizionale per frequentare corsi serali, oppure considerare la ginnastica artistica un semplice hobby. Ho scelto la prima opzione e da anni dedico tutto me stesso a questa disciplina: mi alleno circa 5-6 ore al giorno con doppia seduta, sei giorni su sette. Quando frequentavo la scuola, alla fine del training andavo a lezione; oggi, invece, alleno una squadra di bambini”.
Qual è la tua specialità?
“Il corpo libero e la sbarra. Ogni attrezzo richiede qualità specifiche e, in base al proprio fisico, si è avvantaggiati in una o in un’altra specialità. Nel mio caso, essendo alto rispetto alla media dei ginnasti, dove sono necessarie delle lunghe leve ottengo prestazioni migliori”.
Quanto è importante la preparazione fisica e quanto un buon training psicologico in questa disciplina?
“Sono entrambi fondamentali. Fare il ginnasta ad alti livelli implica un allenamento costante e mirato fin da piccoli. Il controllo della linea, la disciplina e una specifica forma mentis sono fondamentali per il raggiungimento dei risultati sperati. La determinazione e il senso del sacrificio, poi, sono alla base di tutto il lavoro”.
Dopo tutti questi anni di sacrifici cosa rappresenta per te, oggi, questo sport?
“È ciò che sono. La ginnastica artistica mi ha formato sotto tutti i punti di vista. Se ho alcune qualità caratteriali lo devo proprio a questa disciplina”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Come per ogni atleta, il mio desiderio è di arrivare alle Olimpiadi: ho sempre faticato per raggiungere questo risultato e tutt’oggi continuo ad impegnarmi con tutto me stesso. D’altronde, se non avessi un sogno, sarebbe per me impossibile allenarmi così duramente ogni giorno. In futuro mi piacerebbe anche vestire i panni dell’allenatore”.

Quali insegnamenti ti ha trasmesso la ginnastica artistica?
“Il rispetto verso me stesso e verso gli altri atleti. Nonostante si tratti di uno sport individuale, capita spesso di stringere legami d’amicizia con le persone con cui si gareggia. La palestra è la mia seconda casa: mi ha educato insieme ai miei genitori. Oggi, allenando i più piccoli, mi rendo conto di quanto la ginnastica artistica sia capace non solo di formare il fisico, ma anche il carattere”.

Share This

Copy Link to Clipboard

Copy