GIORNALISTA PER UN GIORNO:” Intervista a Lillo e Greg”

” INTERVISTA A LILLO & GREG”

 

Domande di Clarissa Nicolai  

 

Dalla vostra biografia sappiamo che, dopo il fallimento della casa editrice per cui lavoravate come autori di fumetti, avete deciso di reinventarvi come duo comico. Raggiungere il successo per voi è stato davvero così semplice come sembra, oppure, come spesso accade, avete incontrato degli ostacoli?

Lillo e Greg: In realtà è venuto tutto da sé: non è stato difficile quanto piuttosto lungo. Dal fare i fumettisti siamo passati a suonare le nostre canzoni comiche con la band “Latte e i suoi derivati” , una trasformazione che ha richiesto un anno intero di prove, per costruirci un repertorio. Nel ’91, poi, abbiamo deciso di partecipare al Festival della Musica Demenziale, da cui siamo usciti vincitori, e da lì si è avviata la nostra esperienza all’interno dei locali romani, che ad ogni serata si facevano più affollati, e al Teatro Vittoria. Ma il primo vero trampolino di lancio è arrivato nel ’97, quando un nostro ammiratore, uno degli autori de Le Iene, ci ha chiamato per partecipare alla prima stagione del programma.

 

Oltre a far coppia nel lavoro, nella vita di tutti i giorni siete anche amici. Difficile pensare che non abbiate mai litigato. In questi casi come siete riusciti a superare le tensioni?

Lillo: A dire il vero non ci sono mai stati grandi litigi tra di noi. Il segreto, quando si lavora in due, è assicurarsi di continuare ad avere gli stessi gusti: se la si pensa uguale, discutere è più difficile.

Greg: Concordo con Lillo. E poi, io e lui, siamo sempre stati abituati a lasciarci i nostri spazi e rispettare le nostre diversità. Lillo è un tipo casalingo, ama dipingere i soldatini, guardare i dvd. Io, invece, mi dedico al teatro, amo suonare e scrivere. Quindi, pur essendo molto amici, fuori dalla sfera lavorativa difficilmente riusciamo a far coincidere il tempo insieme.

 

Qual è il motivo, secondo voi, che si cela dietro al fatto che non esistono grandi premi, come gli Oscar, attribuiti ai film comici?

Lillo: Per me è sempre stato un mistero. La comicità continua ad essere messa da parte, ma non ne comprendo il motivo: ti fornisce una chiave di lettura con cui affrontare tematiche drammatiche, permettendoti persino di riderci sopra.

Greg: Credo sia dovuto ai critici che, spesso, considerano questo genere di serie B. Formalmente non esiste un premio, ma fortunatamente, se si va a guardare alla classifica dei 100 migliori film stilata dal pubblico, se ne trovano molti del genere comico. Si dovrebbe istituire l’Oscar per la migliore risata veicolata dall’umorismo.

 

Domande di Beatrice Gentili

Oltre vent’anni fianco a fianco. Cosa invidiate al vostro complice e cosa vi fa arrabbiare di lui?

Lillo: Gli invidio la stessa qualità che gli rimprovero: la sua iperattività. Greg è sempre in ebollizione, un vulcano di idee. Questo suo lato del carattere, tuttavia, contrasta con il mio modo di essere: credo sia importante ogni tanto fermarsi e ricaricare la batteria.

Greg: Ammiro la sua grande empatia con il pubblico, che gli permette di salire sul palco e far scatenare subito la risata. La sua pigrizia, al contrario, mi fa arrabbiare: è difficile lanciarsi in cose nuove.

 

Vi sentite più Lillo&Greg duo, oppure vi identificate come artisti separati?

Lillo: Il segreto della nostra longevità sta proprio nel sentirci coppia e allo stesso tempo individui singoli. Continuiamo a lavorare anche separatamente e, come avviene nelle relazioni sentimentali, è proprio grazie alla libertà che ci lasciamo che riusciamo a resistere a lungo.

Greg: Confermo. Siamo un duo, ma allo stesso tempo conserviamo anche la nostra identità. Io mi sento più musicista e autore, anche se amo recitare anche a teatro. Lillo è più appassionato all’aspetto attoriale.

 

 Siete più a vostro agio dietro i microfoni di Sei Uno Zero, al cinema, sul palco con Latte e i suoi derivati o nelle vesti di attori di teatro?

Lillo: Il massimo divertimento c’è quando si lavora dal vivo e si ha un contatto diretto con il pubblico. I miei momenti più belli sono in radio e a teatro. Ciononostante, sono un appassionato anche di cinema, pur essendo la produzione di un film più frammentaria.

Greg: Quando sono da solo, mi trovo completamente a mio agio con la chitarra o il microfono in mano. In coppia, invece, questo avviene soprattutto quando saliamo sul palco del teatro o in radio, insieme ad Alex Braga.

 

Qual è il minimo comune denominatore che lega tutti questi vostri impegni lavorativi?

Lillo&Greg: Il fil rouge è che l’umorismo rappresenta il nostro amore. E quando si è innamorati, come avviene con una donna, si è curiosi di scoprirne tutti i lati: vuoi sapere come reagisce al mare, piuttosto che in montagna o quando fa shopping. Perciò, ci affascina osservare cosa succede quando il nostro umorismo indossa abiti diversi.

 

A proposito del cinema, dal 15 dicembre arriverà nelle sale il vostro nuovo film Natale a Londra – Dio salvi la Regina. Da diversi anni avete preso in mano il filone “cinepanettone”: quale contributo pensate di aver dato a questo genere?

Lillo&Greg : Il nostro marchio è rappresentato dalla nostra personalità, caratterizzata da tratti surreali. Nei film seguiamo il filone dell’action movie, rileggendolo in chiave umoristica. Raccontiamo per lo più avventure, piuttosto che le tipiche situazioni della commedia all’italiana. In “Natale a Londra – Dio salvi la Regina” ci troveremo a dover rapire i cani della Regina d’Inghilterra: sarà un mix tra “Ocean’s Eleven” e “I soliti ignoti”.

 

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