“LA MORTE NON ESISTE”
DI Armando De Angelis
Lo scorso 26 settembre il professore di Fisica Roberto Li Voti, da noi intervistato sul settimo numero di “Be Different”, ha curato presso l’Accademia Angelica Costantiniana di Lettere, Arti e Scienze, in collaborazione con l’Associazione Convegni di Cultura “Beata Maria Cristina di Savoia”, la conferenza “Fiat Lux. La luce, energia fondante dell’universo e della vita, vista sotto tutti i suoi aspetti ”.
Fiat Lux, e la luce fu. Ebbene sì, le ricerche nel campo dell’astrofisica, attraverso lo studio del movimento dell’universo, non possono dirci cosa ci succederà dopo la fine della vita terrena ma ci consentono di intuire come questa vita ha avuto origine: è emersa l’ipotesi, plausibile, che la materia sia stata creata dalla luce e che si sia generata attraverso l’esplosione e la proiezione di particelle elementari. Esplodendo a propria volta, la materia ha dato vita all’universo, che è basato su elementi chimici a noi noti. Questi elementi, componendosi, hanno prodotto l’acqua e tutto ciò che conosciamo, compresi noi esseri viventi. Detto in parole povere, noi siamo fatti della materia delle stelle, e anche se il sistema solare morirà, l’universo continuerà a espandersi e la morte stessa del sistema si rigenererà con altre esplosioni, altra materia e altra vita. La Cina ha il primato nel costruire androidi (robot simili all’uomo), ai quali riesce a conferire movimenti facciali sempre più sofisticati, e la neurochirurgia sarebbe oggi già in grado (attualmente mancano solo i fondi) di vivisezionare un cervello e di copiare tutte le immagini e la memoria di un individuo defunto, creandone una replica perfetta. D’altronde la nostra vita è determinata solo dai nostri ricordi, l’unica cosa che definisca la nostra identità.
Siamo tuttavia ben lontani da ciò che realmente significa dare la vita, perché la straordinarietà e il “miracolo” consistono nel garantire a un essere vivente un’autonomia che andrà a generare esperienze e ricordi unici: niente a che vedere con le repliche, insomma, che possono solamente essere uno specchio del passato e delle emozioni già vissute. Con le repliche, inoltre, si interromperebbe l’evoluzione della specie umana. La morte è provocata da un eccesso di ossigeno (quello che ci permette di vivere), che porta a far morire velocemente tutte le cellule, e anche questo è un processo incredibilmente vitale perché una volta che un cuore si ferma, si genera un’energia diversa che magari non siamo in condizione di vedere (come le onde elettromagnetiche o la materia oscura, che è in grado di attraversare il nostro corpo senza che nemmeno ce ne accorgiamo), ma che a sua volta potrebbe generare un’altra esplosione dando avvio a dei processi fondamentali per alimentare la vita dell’universo stesso. Il nulla non esiste perché non è in grado di generare nulla, e probabilmente prima del Big Bang esistevano energie che si muovevano senza combinarsi, per poi unirsi e assimilare forza e altra energia, scontrarsi ed esplodere, dando quindi origine alla luce e di conseguenza alla materia. Ognuno di noi è inevitabilmente un mix unico di elementi chimici, sensazioni e ricordi che rendono la nostra diversità basilare per la vita e l’evoluzione stessa; la morte non esiste, esistono le meravigliose sensazioni che ci hanno dato la possibilità di vivere, amare e sognare.
Ma c’è un di più che ha del miracoloso, perché noi uomini abbiamo una particolarità che ci distingue da ogni altro essere vivente conosciuto. Platone lo definiva l’iperuranio, il mondo trascendentale dal quale noi attingiamo le nostre idee perché effettivamente, nonostante i limiti del nostro cervello e di conseguenza del pensiero umano, siamo in grado talvolta di immaginare cose inesistenti che poi si sono avverate. Le religioni chiamano questo fenomeno “ispirazione”, che deriva da “spiritus”, o spirito, anima, alito divino, quella che stimolò tanti anni fa uomini privi di ogni mezzo e conoscenza scientifica a scrivere – come nel caso del testo biblico – “Fiat Lux”, e la luce fu e Dio creò il cielo e la terra… Oggi abbiamo appunto scoperto che tutto l’universo è nato dalla luce. Solamente un caso?
Spero che questo editoriale sia in grado di far comprendere la riconoscenza che ciascuno deve al proprio Dio, o credo, per la rarissima possibilità che ha avuto e che scaturisce dalla nostra energia vitale: vivere. Perché siamo vivi? Io non lo so, ma il dato di fatto è che lo siamo e quindi dobbiamo seguitare a vivere, sperando che un domani, grazie a studi scientifici come quelli di cui abbiamo parlato, e alle nostre ispirazioni, tutto ciò che abbiamo vissuto nel nostro piccolo mondo sarà servito a qualcosa.
Di sicuro è più sensato credere ciò che non ritenere che la morte sia una conclusione definitiva, perché di questa, davvero, non si ha riscontro da nessuna parte!
Buona vita a tutti.