“Il mio sogno nel cassetto”
Di: Beatrice Gentili
Paura, tristezza, speranza, sorpresa, euforia, inquietudine: sono queste le emozioni che attraversano ogni giorno la vita dei giovani, proprio come accade agli adulti. A differenza dei più grandi, però, la realtà dei ragazzi è costellata soprattutto da sogni che rappresentano il motore di ogni gesto. Diventare adulti, troppo spesso, significa dimenticare cosa vuol dire fantasticare sulle mille opportunità che la vita può regalarci. Vogliamo allora dedicare questa rubrica proprio a coloro che continuano a sognare, per ricordare che non è mai troppo tardi per sperare e che nulla può impedire di raggiungere il proprio obiettivo.
In questo numero intervisteremo Gabriele Campana e Paolo Gallo, due giovani promesse del tennis italiano, appartenenti al noto Eur Sporting Club, uno dei circoli storici di Roma. Ex allievi di Peppe Di Vincenzo, maestro della scuola di tennis, i due atleti hanno recentemente partecipato al torneo di doppio in memoria dell’insegnante, uscendone vincitori. Al memorial hanno preso parte allievi ed ex allievi del maestro, che si sono riuniti sul campo per ricordare e salutare ancora una volta uno dei volti simbolo della scuola.
Forniteci un vostro identikit.
Paolo – Sono Paolo, ho 15 anni e gioco a tennis da quando ero piccolo. Questo sport è la mia passione e mi piacerebbe poterlo praticare per tutta la vita.
Gabriele – Mi chiamo Gabriele, ho 15 anni e all’età di 7 anni ho iniziato a muovere i primi passi sul campo da tennis. Sono cresciuto nel circolo Eur Sporting Club e non l’ho mai più abbandonato.
Come vi siete avvicinati a questo sport?
P – È una passione che mi è stata trasmessa da mio padre. Il tennis ha sempre fatto parte della mia vita, sin da quando, da bambino, insieme a mia madre andavo a osservare i miei fratelli disputare le gare.
G – Quello per il tennis è un amore che scorre nelle vene di tutta la mia famiglia. Ne era appassionato mio nonno e a sua volta mio padre, che ha poi trasmesso la passione a mio fratello, il quale ha successivamente passato il testimone a me.
Che cosa rappresenta per voi il tennis?
P – È una fonte di grandi emozioni, uno sport che ti fa provare sensazioni uniche e ti dà l’opportunità di migliorare non solo come giocatore ma anche come persona. Lealtà, fair play e impegno sono valori essenziali.
G – È tutta la mia vita. Le mie attenzioni, a oggi, sono completamente focalizzate sulla scuola e sul tennis. Mi piace il fatto che sia uno sport in cui ognuno può esprimersi al massimo nella sua individualità, lottando sul campo fino all’ultimo respiro.
Quante ore di allenamento praticate giornalmente?
P e G – Durante l’anno ci alleniamo per circa tre ore e mezza ogni giorno (un’ora e mezza di atletica e due di tennis), a esclusione della domenica. D’estate, invece, i ritmi si intensificano e scendiamo sul campo per 3 o 4 ore alla mattina e per un’altra ora e mezza il pomeriggio.
Nel doppio state ottenendo degli ottimi risultati: com’è nata la vostra coppia?
P – Quando mi sono trasferito al circolo ho cercato subito di individuare un compagno di allenamento. E con Gabriele è nata, già dai primi istanti, un’ottima complicità sul campo, dovuta anche al fatto di essere coetanei.
G – Ci siamo ritrovati a gareggiare insieme in numerose competizioni a squadre sia under 14 che under 16 e si è instaurata una collaborazione sportiva davvero bella e molto proficua.
Quali sono le doti del tuo compagno di gioco?
P – Gabriele è un atleta davvero corretto e tecnicamente è molto abile nel servizio e nel dritto. Anche sotto volée è capace di trovare spunti di gioco interessanti.
G – Paolo è sempre un ottimo stimolo per allenarsi e fare del proprio meglio. Ha una grande voglia di imparare e fare bene. Il dritto è il suo cavallo di battaglia.
Qual è il vostro sogno nel cassetto?
P – Vorrei fare di questa passione la mia professione. E dovendo sognare in grande mi piacerebbe poter gareggiare in un torneo del Grande Slam.
G – Voglio impegnarmi al massimo per esprimermi fino al limite delle mie possibilità. Sogno di giocare nel torneo di Wimbledon, il più prestigioso evento nello sport del tennis.
Chi sono i vostri punti di riferimento nel tennis?
P – Roger Federer, il giocatore più forte di tutti i tempi. Ha una tecnica impressionante, una grande precisione e un atteggiamento sul campo da cui c’è solo da imparare.
G – Novak Djokovic. Mi piace come affronta il match: è un grande atleta sia dentro che fuori dal campo.
Da chi vi piacerebbe essere allenati?
P – Mi piacerebbe poter essere seguito da Riccardo Piatti, continuando la mia preparazione anche con Silvio e Marco, i miei attuali maestri.
G – In questo momento mi trovo in perfetta sintonia con i miei attuali allenatori. Se dovessi giocare ad altissimi livelli mi piacerebbe poter essere seguito anche da Boris Becker, l’allenatore di Djokovic.