DRAKE
“È più facile spezzare un atomo che un pregiudizio”. Questa frase di Albert Einstein vale in ogni ambito della vita, e per la musica vale ancora di più. Quante volte ci si rifiuta di ascoltare un certo genere di musica o un artista perché lo si associa a qualcosa che non ci piace?
Conoscere Drake mi ha insegnato a non giudicare un artista dai suoi videoclip. Quando mi era sconosciuto, vidi il video di “Started from the Bottom” e lo classificai come l’ennesimo pseudo rapper della scena hip hop commerciale: Bentley bianche, modelle che fumano da narghilè, catene d’oro (“Just as a reminder to myself, I wear every single chain, even when I’m in the house”).
Non è semplice “ostentazione positiva”: dietro l’hip hop c’è una vera e propria cultura del “flush with cash”, anche perché l’infanzia di molti rapper è stata tutt’altro che agiata.
Non amo il modo in cui questo elemento ritorna nell’hip-hop, allo stesso modo in cui non mi piacciono i video rock coi motociclisti e quelli pop con le storie d’amore strappalacrime. Odio questa parte commerciale e conformista della musica. Perché se si vuole giudicare la musica, allora bisogna smettere di giudicare l’artista.
E infatti, puntualmente, ho ascoltato l’ultimo mixtape, “If You’re Reading This It’s Too Late”, del 2015. È un mixtape che va ascoltato tutto, e non c’è una singola traccia che valga la pena saltare. I testi sono abbastanza intimi e non troppo seri. La canzone più interessante è “Energy”, che è infatti diventata un singolo. Il tema in questo caso sono gli haters, ovvero i gufi diffamatori che il successo porta con sé. Comunque a far presa è soprattutto il beat, di questa e delle altre canzoni, sempre essenziale e azzeccato. Drake infatti si serve di bravi producer, ad esempio “Take Care” con Rihanna è stata prodotta e mixata da Jamie XX (e si sente).
“If You’re Reading This It’s Too Late” è un mixtape perché non è un album a tutti gli effetti, ma una raccolta di brani inediti non legati da uno specifico progetto. Solitamente, però, i mixtape sono gratuiti, questo invece era a pagamento (13 dollari su iTunes), quindi ce lo ha potuto spacciare per album. Probabilmente Drake farà uscire un album con questa denominazione molto presto, visto che la hit “Hotline Bling” non fa parte di questo mixtape.
“Hotline Bling” l’avrete sentita ormai tutti alla radio. È un pezzo semplice ma sorprendente. Drake è abbastanza melodico, ma mai a questo livello. Qui tira fuori il meglio dal suo stile R&B. E secondo me funziona molto meglio come cantante che come rapper, pur non avendo le doti canore di, che so, John Legend (tanto per nominarne uno scarsetto, eh). In fondo nutro buone speranze per il suo imminente (?) progetto: se sbandierasse definitivamente il suo legame con la sfera del pop avremmo tutti da guadagnarci. Lui più di tutti, visto che è il singolo di maggior successo che abbia mai realizzato.