DI RICCARDO ZONA
Edward Redmayne
Ironico, elegante e alla mano, è già stato selezionato tra i dieci uomini più sexy del 2016 ed è un attore straordinario, tanto da aver già ottenuto la vittoria dell’Oscar. Signore e signori, ecco a voi Edward Redmayne!
Edward John David Redmayne è nato a Londra il 6 gennaio del 1982 ed è un attore e modello britannico. Proviene da una famiglia benestante nella quale, per sua sfortuna, si parlava molto più di titoli e di quotazioni che non di teatro. Nonostante ciò, fin da molto piccolo Eddie mostra un grande interesse per la recitazione e, a soli dodici anni, è uno dei quaranta ragazzi che partecipano all’allestimento del musical “Oliver!”, portato in scena da Sam Mendes nel West End londinese. Un ruolo così piccolo il suo, ricorda Edward, da non avergli consentito neppure di incontrare una volta il regista! L’ambizione porta però Redmayne a proseguire negli studi e, dopo l’esperienza all’Eton College, a conseguire una laurea in Storia dell’Arte. Fino a quando, grazie al fatto di non aver mai abbandonato la recitazione, non inizia a lavorare presso il National Youth Music Theatre. Nel 2002 ha così l’occasione di debuttare con la “Dodicesima notte” di William Shakespeare. Purtroppo non sarà particolarmente notato, perciò proseguirà senza batter ciglio a studiare sinché, dopo ben tre anni fatti di puro palcoscenico e sudore, vince nel 2005 l’Evening Standard Award come miglior debuttante per la sua prestazione nel dramma di Edward Albee “The Goat, or Who Is Sylvia?”. L’approdo al grande schermo avviene nel 2006 con il film “Symbiosis – Uniti per la morte”, ma non sarà abbastanza: non per lui! Edward è sempre stato un ragazzo alla continua ricerca del miglioramento personale, soprattutto a livello di performance, che lui stesso ritiene non essere mai all’altezza! Ad ogni modo dimostrerà in seguito ciò di cui è capace con l’interpretazione da Oscar nel ruolo di Stephen Hawking nel film capolavoro “La teoria del tutto”, per il quale si impegnerà in mesi di addestramento fisico, imparando ad accorciare i muscoli ed a usarne altri solitamente poco o nulla utilizzati. Non solo: frequenta medici e persone affette da malattie degenerative per comprenderne pienamente la condizione. Per non parlare poi della straordinaria prova fornita in “The Danish Girl” nei panni del pittore danese Einar Wegener, il primo uomo della storia ad aver cambiato sesso (negli anni Trenta), ruolo per il quale è stato molto aiutato da Lana Wachowski, la quale è riuscita a far comprendere all’attore la trasformazione sessuale e fisica da lei stessa vissuta, suggerendogli anche letture specifiche.
Eddie Redmayne è partito dal basso ma è stato in grado di conquistare il grande pubblico e la fama internazionale grazie alla sua caparbietà, al suo stile e alla qualità eccezionale delle sue interpretazioni. Voi sapreste fare altrettanto?
Hilary Swank
Questa è l’incredibile storia di una ragazza che è partita dal basso, ma che più basso non si può, e che ha poi vinto due premi Oscar solo grazie alla sua determinazione nel perseguire il proprio sogno. Signore e signori, ecco Hilary Swank come non l’avete mai vista!
L’attrice statunitense Hilary Ann Swank nasce il 30 luglio del 1974 a Lincoln, nello Stato del Nebraska. Recitare è sempre stata la sua passione, fin da ragazzina. Durante l’infanzia ha vissuto in una condizione di quasi assoluta estraneità rispetto alla società e al mondo, e l’unico svago in grado di farla sentire a suo agio era quello di guardare un film e immedesimarsi nei personaggi. Per questo motivo, la piccola Hilary si appassiona al mondo del cinema e all’arte della recitazione. La prima prova sul campo arriva quando lei ha solo nove anni: si tratta di una recita in cui, durante una festa della scuola, viene adattato “Il libro della giungla”. Da quel momento la partecipazione di Hilary alle attività teatrali delle scuole che frequenta diviene sempre più intensa, ma non tutti sanno che nel frattempo la bellissima attrice aveva trascorso l’infanzia vivendo in una roulotte parcheggiata nei pressi di Washington. A un certo momento, però, il desiderio di divenire attrice diventa più forte di ogni altra cosa e, con la madre appena separata e un totale di 75 dollari in tasca, le fa scegliere di trasferirsi a Los Angeles all’età di quindici anni. È scontato dire che gli inizi sono stati per lei un’autentica sfida, al punto di dover dormire, i primi tempi, all’interno dell’automobile della madre. In questa drastica situazione, tuttavia, la ragazza non si scoraggia e con l’ appoggio della madre, sua musa ispiratrice, dà inizio al suo sogno e alla svolta della sua vita. Iscrittasi alle scuole superiori di South Pasadena, abbandona presto gli studi e intraprende la strada di attrice professionista. Il successo non manca, anche se su scala ridotta. Hilary recita in “Evening Shade” e nella sit-com “Genitori in blue jeans”, investendo gran parte dei primi soldi guadagnati per pagarsi l’affitto. Successivamente fa parte del cast di “Camp Wilder”, serial della ABC in cui appare per 22 episodi, finché nel 1992, dopo anni di sacrifici, gavetta e ruoli secondari, intravede una piccola scintilla di successo giungendo al primo ruolo cinematografico in “Buffy l’ammazza vampiri”. Con la serie conquisterà una buona dose di successo ma, dopo ben cinque ulteriori anni in salita, nel 1999, con l’incredibile ruolo da protagonista di Teena Brandon (la giovane del Nebraska che si celava sotto spoglie maschili spacciandosi come Brandon Teena e che, una volta scoperta, viene rapita e uccisa in “Boys don’t Cry”, la sua carriera ha un’impennata che la porta a vincere, nel 2000, l’Oscar e il Golden Globe come migliore attrice protagonista. Per prepararsi al ruolo di Teena, Hilary si veste da uomo, si comporta da uomo, lavora per settimane sulla sua voce e sui suoi movimenti, ispirandosi agli uomini che ha più vicino, ovvero il marito e soprattutto il padre. Pur di realizzare il film, che ha un piccolo budget, Hilary accetta di lavorare a 75 dollari al giorno, la stessa cifra con la quale lei e sua madre erano arrivate a Los Angeles. Ed è a sua madre, ormai deceduta, che l’attrice dedica il suo Oscar al momento della consegna.
Hilary Swank è partita dal basso, con appena qualche spiccioli nelle tasche, ma coltivando un grande sogno: con enorme tenacia, sacrifici e coraggio è diventata una delle attrici più richieste e famose di Hollywood. Chi se la sente di provare a fare altrettanto?