IL PROTOTIPO DEL DISCO RAP MODERNO
COMPLETEZZA, MATURITÀ E VISIONE: TRE PAROLE PERFETTE PER RACCONTARE IL TERZO CD UFFICIALE DELLA DISCOGRAFIA DI CAPO PLAZA, “FERITE”, UN GRANDE ALBUM PER ENTRARE IN UNA NUOVA FASE DI CARRIERA.
di Sergio Mattarella
Capo Plaza non ha bisogno di presentazioni: è uno dei rapper più apprezzati e ascoltati d’Italia e le sue hit, da “Giovane Fuoriclasse” a “Capri Sun”, figurerebbero in un libro di storia del rap italiano, se esistesse. Il suo primo album “20” (2018) è stato, infatti, un classico istantaneo e un punto di partenza per sfornare hit intramontabili, collaborare con tutti i big della scena e varcare i confini del Paese, attraverso remix internazionali di successo come “Pookie” e “Look back at it”.
Ciò che però mancava alla carriera di Plaza era un progetto capace di consacrarlo definitivamente, poiché il suo secondo album “Plaza” (2021) aveva venduto molto ma aveva convinto così così e, al contrario, lo spettacolare “Hustle Mixtape” (2022) era per sua natura un lavoro di nicchia. Serviva un disco della maturità e il 3 maggio del 2024 è arrivato “Ferite”.
Il titolo non mente: si tratta di un progetto profondo e pieno di dolore, in cui Plaza si è messo a nudo come mai prima d’ora, trascinando con sé l’ascoltatore in un viaggio emotivo che inizia con una struggente title track e passa attraverso perle come “Sottovuoto” e “Solo un’ora”. Più in generale, “Ferite” dimostra grandi capacità didirezione artistica: le produzioni sono innovative e ispirate, i featuring arricchiscono l’album e la struttura della tracklist lo rende scorrevole e variopinto, alternando momenti sentimentali come “Baby Girl” e “Mi riempi di chiamate” a banger esplosivi come “Busy” e “Soldi Arrotolati”.
Rispetto al passato, Capo Plaza si è certamente messo in gioco. Ha valorizzato il suo talento musicale, i cui eguali in Italia si contano sulle dita di una mano, e allo stesso tempo ha lavorato sui suoi testi, che nell’album “Plaza” rappresentavano una criticità e a distanza di tre anni rappresentano il punto di forza di “Ferite”.
Ha accettato sfide nuove, come i featuring pop con Annalisa e Mahmood, mantenendo integra la sua visione da rapper. Soprattutto, ha dato vita a un disco maturo, completo e visionario, il prototipo del disco rap moderno.