Studente romano, modello e sportivo, il ventenne Romano Pavel ha le idee chiare sul suo futuro. Molteplici i suoi interessi e le ambizioni, per le quali si applica con dedizione e impegno. Il sacrificio non lo spaventa e trova anche il tempo per divertirsi, lavorando. Conosciamo in dettaglio il protagonista della nostra copertina, direttamente dalle sue parole.
Di Alessandra Giancola
Romano, parlaci un po’ di te.
Sono Romano Pavel Adezio, ho vent’ anni, studio Storia presso l’Università “Gabriele D’Annunzio” e la sera mi alleno regolarmente a Lanciano con la mia squadra di pallanuoto, Serie C. Lo sport è la mia prima passione in assoluto! Lo pratico da sempre e non potrei mai immaginare di farne a meno. La pallanuoto in particolare, pur richiedendo molto impegno e concentrazione, mi ha aiutato negli anni a sviluppare capacità di lavoro di squadra, spirito di solidarietà, coordinazione e soprattutto a rialzarmi dopo una sconfitta. Grazie alla forza del gruppo e alla consapevolezza delle proprie capacità, la pallanuoto forgia la personalità di ogni ragazzo, senza che questi quasi se ne accorga. Sarò sempre grato quindi allo sport, per aver favorito in me una crescita sana e per gli effetti benefici sul mio carattere.
Oltre allo Sport, quali sono i tuoi interessi?
Prima di iscrivermi alla facoltà di Storia all’università, ho provato ad entrare nell’esercito dove ho superato tutte le prove risultando vincitore del concorso ma non idoneo, quindi non fui selezionato. A livello artistico ho iniziato recentemente, per la precisione l’anno scorso, facendo spot pubblicitari, sfilate, shooting fotografici. Ho scoperto da poco di essere attratto dal mondo della moda e dalla bellezza in generale. Non era nei miei piani cimentarmi in questo settore, ma sono davvero entusiasta e soddisfatto dei lavori che mi sono stati proposti. Sto imparando molto e scoprendo un mondo di grandi professionisti; non credevo che servisse tanta preparazione. Mi diverte prestare la mia immagine e farmi ammirare da un vasto pubblico. Chissà che un domani proprio la moda non possa essere la mia professione principale, oggi non voglio escludere nessuna possibilità dalla mia vita.
Hai qualche rimpianto?
A livello sportivo il rimpianto più grande rimane il periodo di lockdown forzato a causa della pandemia mondiale da Covid-19, che mi costrinse ad abbandonare la pallanuoto. Utilizzo volutamente il termine forte “rimpianto” perché penso che se avessi continuato ininterrottamente, magari sarei arrivato a competere per traguardi più importanti di quanto già non lo siano ora. Tuttavia, non è detto che non possa raggiungerli; la tenacia e l’ambizione non mi mancano.
Il tuo sogno più grande?
Il famoso “sogno nel cassetto” è quello di realizzarmi a livello professionistico, sia nello sport che nella moda. Anche se non disprezzerei nemmeno una carriera scolastica come insegnante di storia. Procedendo con ordine, credo che laurearmi sia prioritario perché una buona base culturale è necessaria a renderci persone più intelligenti, scaltre, interessanti e difficilmente manipolabili. Unitamente a ciò, avere cura del proprio corpo tramite la pratica sportiva costante è fondamentale e, come nel mio caso, se gli allenamenti portano anche a vincere delle competizioni meglio ancora! Infine la leggerezza ed il sorriso dovrebbero sempre accompagnarci nel quotidiano. E a me posare e fare sfilate alleggerisce e diverte. Se mi dovessi immaginare tra una ventina d’anni, razionalmente mi vedrei a ricoprire un ruolo di prestigio e ad avere un lavoro “stabile” come può essere quello del professore. Penso che riuscirei ad avere un buon rapporto con i miei alunni e a stimolarli, anche raccontando loro le mie esperienze di vita. Se un docente, oltre a trasmettere nozioni, riesce ad instaurare un rapporto empatico con gli studenti, si ottengono risultati migliori. In conclusione, non so cosa mi riserverà il futuro ma ho una certezza: il sacrificio, lo studio e l’impegno fanno volare alto.