Events&Friends: The Flat by Macan

The Flat by Macan:  il Club dove l’arte contamina anche la tavola.

DI  ROBERTO FANTAUZZI

Dal 24 Ottobre inaugurerà a Milano per poi arrivare a Roma a Maggio 2025 il primo esperimento al mondo di arte che sposa il leasure time e contamina “anche” la tavola.

The Flat by Macan è un hub creativo nato dalla collaborazione tra Porsche e Balloon Museum, che unisce acultura e convivialità in un’esperienza immersiva e multisensoriale, destinata a trasformare il concetto di socialità della città.

Porsche, in qualità di moderno mecenate, investe nell’arte come potente mezzo di espressione e comunicazione. Con The Flat, il brand la celebra in una forma inedita, trasformando i suoi valori in un linguaggio visivo unico.

Balloon Museum, noto per aver aperto nuove strade all’esperienza museale, porta ed estende in questo progetto la sua visione rivoluzionaria. La distanza tra spettatore e opera si annulla, conducendo il pubblico in un percorso coinvolgente grazie alla partecipazione di artisti di fama internazionale.

Dulcis in fundo, più che un ristorante che fonde alta cucina e arte. Queste due espressioni condividono una necessaria sensibilità estetica, attenzione ai dettagli e una dose di passione. In cucina, l’armonia degli ingredienti si trasforma in un’opera, creando un racconto visivo e gustativo che invita a essere condiviso e a sentirsi a casa.

Lascerò la parola allo Chef ingegnere Giuseppe Iannotti, già due stelle Michelin con il Ristorante Kresios, che con modestia afferma di odiare l’aggettivo stellato, perché dice: solo i cieli sono stellati…

Giuseppe, parliamo della cucina stellata che entra in mezzo alla gente, che diventa più terrena, più “casalinga” proprio in questo hub creativo, un luogo dell’inventiva che Porsche ha voluto patrocinare.

Raccontaci qualcosa di te e il percorso che ti ha portato ad ottenere le prestigiose due stelle Michelin del tuo Kresios

Sono da sempre appassionato del bello e delle cose buone, la mia famiglia da sempre mi ha abituato a ricercare ingredienti di qualità. Dopo un iniziale percorso di studi in ingegneria informatica ho deciso di inseguire la mia vera passione  e nel 2011 nasce Kresios conquistando la sua prima stella nel 2013. E la sua seconda nel 2021. Il kresios è un luogo si con due stelle Michelin (odio l’aggettivo stellato, i cieli sono stellati) ma al tempo stesso è un luogo dove per entrare si bussa al campanello, così come a casa. Ha un unico percorso degustazione al bio che si chiama Mr. Brown e nessuno sa cosa accadrà, per questo ritengo la ristorazione sia un’atto di fede, l’affidarsi alla cura e alle coccole di un team pronto a servire le tue esigenze. Oltre il progetto kresios oggi sono impegnato su un altro prestigioso progetto in via Toledo a Napoli nel palazzo di Gallerie di Italia con Intesa San Paolo. Qui il Luminist, Anthill cocktail bar e 177 toledo, sono altri tre concept di ristorazioni, per ora nessuno dei tre ha la stella, ma c’è un minimo comune denominatore che è la qualità. L’importante è mettere l’ospite a centro, come a casa, quando qualcuno bussa alla tua porta.

Quale sarà il tuo approccio a questa nuova sfida?

La sfida è impegnativa ma non impossibile, quando ho visitato il Balloon Museum mi sono innamorato della cura dei dettagli, delle installazioni, dell’attenzione dei ragazzi, anche dalla sola organizzazione delle file. E da qui ho conosciuto Lux Holding nelle persone di Fabio prima e Roberto poi… L’approccio è il medesimo di tutto ciò che faccio e che firmo, ovvero il desiderio di mettere le persone al centro del mondo, e affascinarle con qualcosa di tecnicamente corretto ma al tempo stesso buono. Odio quando le persone devono interrogarsi su quello che stanno mangiando, quasi come se fosse una lectio magistralis.

Come pensi che Balloon Museum e l’arte contemporanea in genere influenzeranno il tuo menu’?

Come posso non farmi condizionare da cose così belle. Io già lavoro per metà della mia giornata in un museo, appunto quello di gallerie di Italia, e spesso sono fonte di ispirazione. Giocare a far sul serio è sempre stato un mio motto. Dovremmo fare molta attenzione al numero di persone e calibrare il menù in funzione di quelle che saranno prima le mie aspettative, il più critico di tutti, e poi quelle delle persone. Sono sicuro che ancora una volta, proveremo a lasciare le persone a bocca chiusa, d’altronde non potranno averla aperta mentre mangiano.

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