Bentley Mulliner Batur: se arrivi diciannovesimo, sei fuori
Arrivare primi, secondi o magari quarti. Oppure decimi, dodicesimi, diciottesimi… E poi? Poi la Mulliner non aspetta: diciotto esemplari già ordinati, già venduti della Bentley più potente di sempre, una delle ultime con motore termico. Per mettersi al volante servono quasi due milioni di euro. Pochi? Tanti? Vediamo.
La più potente. La più avveniristica nello stile, tanto da lanciare un chiaro messaggio: il design delle Bentley di domani sarà questo, prendete nota.
La più potente, la più avveniristica e, forse, anche la più… esosa.
Ma andiamo con ordine. Tanto per cominciare la Mulliner Batur non è elettrica. Perché il motore W12 made in England continuerà a scalpitare per qualche anno ancora. Dopodiché domani (un domani assai ravvicinato) a Crewe si sforneranno solo ed esclusivamente Ev.
Diciamo insomma che la Batur è la staffetta, il passaggio, l’anello che unisce il termico con l’elettrico: il design già “racconta” il futuro “elettrico” della Casa. Sotto il cofano, tuttavia, la meccanica è quella derivata dalla Continental GT.
La carrozzeria, come di consueto, presenta dettagli ricercati fino all’ultimo centimetro. Linea filante che, incredibilmente, si accompagna ad una struttura muscolosa, possente, massiccia. Gli interni? Idem come sopra: comfort, ergonomia, tecnologia “comoda”.
6 mila cc, 12 cilindri a W, 740 cavalli. Trazione integrale, cambio a doppia frizione di otto rapporti. Da segnalare poi il nuovo sistema di aspirazione, i nuovi intercooler e la completa rivisitazione dell’apparato elettronico. Lo scarico è in titanio al 100% con i terminali stampati in 3D, ennesima anteprima per Bentley.
Quattro le modalità di guida da scegliere: Sport, Bentley, Comfort e Custom.
Due posti, solo due posti. Una scelta non casuale per consentire una nuova organizzazione degli spazi interni e una rivoluzione nel design. I pellami provengono dalla Scozia, prodotti in allevamenti con basse emissioni di CO2 e poi tinti in Italia tramite un procedimento all’insegna della sostenibilità.
Per chi predilige rivestimenti sintetici, vi sono quelli di Dinamica, abbinabili a inserti di carbonio o fibre naturali e a pulsanti e leve d’oro (18 k) stampati in 3D.
Il lusso “made in Bentley”, il consueto lusso che non “grida”, non ostenta, non appesantisce le linee e, soprattutto, non soffoca lo sguardo. Un lusso, una raffinatezza che va di pari passo con l’aplomb britannico: non serve sbracciarsi, non serve urlare, siamo inglesi e sappiamo comunicare rabbia, potenza, allegria, brio con calma e compostezza.
Il nome? Deriva dal Lago Batur, bacino vulcanico nell’Isola di Bali (Indonesia). Un tuffo nella natura sincera, quella dell’acqua che disseta e che nutre la terra, le coltivazioni, la vita. Tutto questo, oggi, non contrasta più con l’automobile, i motori. Perché oggi chi fabbrica automobili – elettriche o meno – lo fa con più attenzione alla sostenibilità.
La Mulliner Batur non è per tutti. Vietata ai minori di 18 anni? Anche, ma soprattutto, vietata a chi arriva diciannovesimo: solo diciotto gli esemplari costruiti per unprezzo unitario di circa 1,95 milioni di euro.