COPERTINA LEI: “Jay Gigli”

Jay Gigli “La mia vita come Jas&Jay dietro la consolle”

Figlia d’arte del cantautore Carlo Gigli, in molti la conoscono semplicemente come “Jay”, la DJ di successo del duo Jas&Jay, le gemelline tutto pepe made in Italy. Dalla trasmissione “Mezzogiorno in famiglia”, insieme a sua sorella, è arrivata a suonare nelle discoteche più importanti d’Italia, riempiendo eventi e festival da migliaia di persone a fianco a Dj del calibro di Hardwell e Afrojack. A breve la aspetta una nuova avventura professionale e, tra radio e tv, è pronta a farci entrare nel backstage della sua professione.

 

Di Beatrice Gentili

Jay, da dove inizia la sua storia?

Correva l’anno 2014. Avevo da poco terminato il liceo, quando la Rai diede a me e a mia sorella Jasmine, che aveva già diverse esperienze nel mondo televisivo, la possibilità di presentare un progetto discografico. Suonare era sempre stata la nostra passione, cresciute tra la voce e il suono della chitarra di nostro padre. Già da piccola amavo la night life: avrei voluto fosse il mio lavoro ma non ci speravo. Così ci siamo messe a studiare per due anni la consolle e la trasmissione “Mezzogiorno in Famiglia”, su Rai Due, ci ha offerto l’opportunità di aprirci al pubblico, rendendoci le DJ del programma. Stagioni meravigliose in cui componevamo tutta la parte musicale, dalle sigle a tutte il resto. Il piccolo schermo ha reso famoso il nostro duo nel mondo del deejaying, finché le discoteche dei top club d’Italia ci hanno aperto le loro porte.

Come è stato iniziare dal pubblico televisivo per poi passare solo successivamente a quello dei locali?

È stato insolito, ma di grande aiuto per il mio carattere. Tra le due, sono la più timida, e approcciarmi lentamente al riscontro dei nostri ascoltatori mi ha dato la possibilità di sciogliermi progressivamente. La consolle è l’unico spazio in cui mi trasformo.

Nei vostri suoni quanta influenza c’è della musica di vostro padre?

Lui viene da un genere pop-dance, ma tra di noi c’è una contaminazione continua di gusti e generi. In tutto ciò che facciamo c’è l’impronta di nostro padre che, non solo ci aiuta con la parte musicale, ma è il nostro primo coach e motivatore.

Un lavoro tutto in famiglia…Come riuscite ad essere una macchina sempre così ben collaudata?

Riusciamo a trasferirci reciprocamente tanta forza. Basta uno sguardo e ci capiamo: è anche grazie a questo che riusciamo ad affrontare ogni serata al meglio. Abbiamo due caratteri complementari: Jas è più pacata, io sono un vulcano di energie.

A proposito di forza: come state vivendo questo periodo di restrizioni che coinvolge soprattutto le attività di intrattenimento?

Non si può negare che sia un momento molto difficile. Il mondo della night life è stato messo in ginocchio ed è stato un duro colpo per chiunque lavori in questo settore. In queste settimane stiamo riprendendo con delle piccole serate: gireremo per l’Italia cercando di riportare un po’ di normalità nonostante le limitazioni. L’idea di ricominciare, di ritrovare le persone, di tornare a mettere le mani sulla consolle ci ha dato grande energia e tante belle emozioni.

Quanto è stato difficile imporsi come donne in questo settore?

Quando si entra in un mondo principalmente maschile, non solo bisogna dimostrare di essere brave ma soprattutto di essere credibili. Non è stato facile farci prendere da subito sul serio: nessuno credeva che due ragazze carine potessero anche essere capaci di fare questo lavoro. All’inizio c’era chi voleva spingere solo sul nostro aspetto fisico e lanciarci solo per fare bella presenza, ma non era quello che noi volevamo. Oggi tutti hanno capito che non siamo un duo “fake”.

Si ricorda la sua prima volta al dj set?

Impossibile dimenticarla (sorride, ndr). Eravamo al Room 26, un noto locale in zona Eur. La portiamo nel cuore perché, essendo stata la prima, è rimasta una delle più emozionanti. Avevamo l’adrenalina a mille e fu una performance stupenda: tutti avevano gli occhi puntati su di noi, curiosi di ascoltarci fin da subito. Fu una notte carica di adrenalina anche in pista.

Che rapporto avete con la vostra immagine?

È un aspetto su cui sicuramente faccio e facciamo affidamento, che curiamo anche a partire dal profilo social. Non cerchiamo di nasconderci dietro una maschera ma non è il centro del nostro lavoro da dj. L’unica protagonista è la musica.

La storia di “Jas&Jay” continua e da ottobre c’è una nuova pagina che si chiama “Radio Dimensione Suono Roma”.

Lavorare in radio è bellissimo. Abbiamo sperimento una terza dimensione per entrare in contatto con il pubblico e ancora una volta sotto una forma diversa: la sfida è riuscire a trasmettere delle emozioni a distanza, senza sapere chi c’è dall’altra parte. La parte più bella è stata scoprire che la nostra empatia con il pubblico non svanisce se non siamo fisicamente nelle discoteche. Durante il periodo del lockdown è stato bellissimo riuscire a superare tramite questo strumento le distanze.

Quali sono i progetti di “Jas&Jay” per la prossima stagione?

Sicuramente abbiamo voglia di tornare nei locali e per settembre è in programma l’uscita di un nuovo disco.  Nello stesso mese saremo in onda su Canale 5, con le puntate di “Avanti un altro” che avevamo registrato già diverso tempo fa, prima che scoppiasse la pandemia. Saremo sempre noi, con le cuffie, pronte a ballare e cantare.

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